FATTI E PAROLE

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sabato 1 agosto 2009

In linea col voto di giugno

Scetticismo verso la capacità di contrastare l'azione della maggioranza sulle criticità da parte della nuova opposizione in Consiglio comunale.

Avevamo chiesto ai visitatori del blog esprimere un giudizio sulla nuova opposizione in Consiglio comunale uscita dalle urne nell’ultima tornata elettorale. Il quesito era: “Secondo voi, nel corso del mandato amministrativo quanto la nuova opposizione in Comune saprà contrastare l’azione della maggioranza sulle questioni critiche per la comunità di Brembio?”. Era possibile scegliere fra quattro risposte: “molto”, “abbastanza”, “poco”, “per niente”.
Da dire subito dell’alto numero (210) di voti espressi, un record rispetto ai precedenti sondaggi proposti, segno di un argomento controverso.
Questi i risultati: “molto” 88 voti (41,90%), “abbastanza” 2 (0,95%), “poco” 78 (37,14%), “per niente” 42 (20,00%). Nel sondaggio appare evidente un voto a senso unico in chi ha espresso un giudizio positivo, mentre variegato è il voto di chi ha voluto esprimere un giudizio negativo, con un pesante 20% (“per niente”), un quinto dei votanti, che suona come una sorta di dichiarazione di sfiducia a priori nelle possibilità dell’opposizione di fronte all’enorme consenso conseguito dalla maggioranza consiliare.

L’opposizione non è un soggetto unico, come si sa è composta da due gruppi consiliari distinti, la lista civica Brembio che cambia, con tre consiglieri, e Rifondazione per Brembio con un consigliere, l’ex assessore all’ambiente Rosaria Russo. Alle elezioni la maggioranza aveva preso il 61% dei voti validi, le due minoranze sommate il 39%. Se nel caso del sondaggio si leggono i dati come giudizio positivo (“molto” + “abbastanza” e come giudizio negativo (“poco” + “per niente”) si hanno rispettivamente il 42,86% e il 57,14%, un andamento conforme all’esito delle urne.

Numeri che ci confortano perché possiamo dedurre che le nostre pagine sono visitate da un pubblico che si può ritenere, con le dovute cautele, un campione “rappresentativo" dei brembiesi.

Le aziende lodigiane che costruiscono la centrale

Bertonico. Più di 150 gli operai attivi nel cantiere di Sorgenia.
Le imprese lodigiane al lavoro per dare vita al “colosso d’acciaio”.
Rassegna stampa - Il Cittadino di oggi, Greta Boni e Cristina Vercellone.

Bertonico - In questo momento numerose imprese lodigiane si stanno rimboccando le maniche per costruire il “gigante d’acciaio”. Il cantiere che realizzerà la centrale turbogas targata Sorgenia, nell’area ex Gulf di Bertonico e Turano, va avanti a tutta velocità e per alcune imprese rappresenta una boccata d’ossigeno in un periodo di profonda crisi.
Riuscire a stabilire con precisione quante aziende del territorio si trovano già al lavoro è impossibile, Sorgenia ha fatto sapere che 14 protagonisti stanno prestando la loro manodopera in cantiere e, fra questi, 7 arrivano dal Lodigiano. Si tratta di Colombo Severo di Borgo, Platti Costruzioni generali sempre a Borgo, Tenca Costruzioni di Cavenago, Michelino Rizza di Bertonico, Impianti Forlani di Cornegliano, Tecnim Srl di Codogno e Geos, il Consorzio di imprese riunite che sta realizzando le opere di urbanizzazione. La manodopera lodigiana mobilitata dalle aziende dovrebbe aggirarsi intorno ai 150 lavoratori.
In realtà, le attività produttive coinvolte nella costruzione dell’impianto sono molto più numerose, perchè alcune imprese coinvolgeranno a loro volta altri protagonisti, come testimonia l’esperienza di Forlani Impianti, l’azienda che ha come titolare il presidente di Confartigianato, Massimo Forlani. «Il mio ruolo è soprattutto quello di un “capo cordata” - spiega -, perchè l’obiettivo è quello di coinvolgere altre aziende che possano lavorare con me. Nelle prossime settimane, per esempio, saranno coinvolte quattro o cinque aziende, per un totale di 20-25 persone. Ci stiamo occupando della realizzazione degli impianti elettrici, per ora sono state completate tutte le parti elettriche di cantierizzazione, quelle che servono per dar luce al cantiere o per l’alimentazione delle gru».
Tra i diversi interventi, è stato terminato anche il sistema di controllo accessi della zona, alcuni componenti portano la firma di Zucchetti, la software house famosa in tutto il mondo che negli ultimi tempi si è specializzata nella sicurezza per gli stadi. Non solo, la Montubo di Casale si sta occupando della carpenteria pesante, la Frigotermica di Cornegliano delle macchine per il sistema di climatizzazione, la Mammone di Lodi del montaggio degli impianti anti-incendio, un elenco a cui sicuramente seguiranno altri nomi. Ivri e Pulinet, infine, sono alle prese con la sicurezza del cantiere e con le pulizie.

Direttiva nitrati, prorogati i termini

Nitrati, proroga delle procedure al 30 settembre.

La data di chiusura del procedimento relativo ai Piani di Utilizzazione Agronomica (PUA) per le aziende agricole lombarde, necessario per poter procedere alla richiesta di deroga alla Commissione Europea per i limiti fissati in materia di nitrati, è stata prorogata al 30 settembre 2009.
"L'ulteriore spostamento di due mesi rispetto alla scadenza del 31 luglio dimostra ancora una volta grande sensibilità nei confronti del nostro sistema agricolo, consentendo di completare le procedure attraverso il Siarl (Sistema Informativo Agricolo Regione Lombardia) ed evitando sovrapposizioni con altre pratiche amministrative richieste alle aziende", ha dichiarato Luca Daniel Ferrazzi, assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia. "La modalità informatizzata di inserimento dati messa in atto dalla Regione Lombardia è una macchina efficiente ma ha del resto bisogno, sia da parte delle aziende sia da parte dei nostri uffici che evadono circa 4.000 pratiche al giorno, di un ulteriore sforzo affinché si possa arrivare a un quadro completo e coerente per questo tipo di comunicazioni, che ci consentirà di continuare il lavoro per ottenere in sede comunitaria la deroga al limite fissato in 170 chilogrammi di azoto distribuito per ogni ettaro di terreno".
Ferrazzi ha inoltre ricordato che la data del 30 settembre è da considerarsi definitiva e che per tanto non saranno più possibili ulteriori proroghe a questa scadenza. "Un lavoro lungo e complesso - conclude Ferrazzi - che, ancora una volta, ci vede affiancare il nostro comparto zootecnico e lavorare nell'interesse dei nostri agricoltori e allevatori, giocando le carte decisive nell'importantissima partita della tematica nitrati".

Arrivano per gli studenti le materie regionali

Piani di studio regionali, approvati gli indirizzi dal Consiglio regionale.

Più conoscenza dei valori storico-artistici del territorio, ma anche attitudini all'autoimprenditorialità; padronanza delle norme regionali in materia di salute e della normativa sulla sicurezza stradale e nei diversi ambienti di vita; uso delle tecnologie e delle lingue straniere. Sono queste le competenze che gli allievi lombardi della scuola di primo e secondo grado vedranno inserite nel proprio programma didattico a partire dal prossimo anno 2009/2010. È quanto stabiliscono gli Indirizzi per la quota regionale dei piani personalizzati di studio, approvati ieri dal Consiglio regionale. Dal 1999 le scuole godono di una quota di autonomia sul piano didattico, organizzativo e di ricerca pari al 20% del programma.
La novità introdotta da Regione Lombardia è che, all'interno di questo spazio, gli Istituti dovranno tener presente le priorità individuate dagli Indirizzi regionali, che mirano a valorizzare "gli aspetti caratterizzanti il sistema educativo lombardo, promuovendo le specificità e le tradizioni delle comunità locali". Si tratta di una scelta pienamente in linea con previsto dal Titolo V della Costituzione in materia di Istruzione e con il dettato normativo nazionale, secondo cui i Piani di studio scolastici devono prevedere lo sviluppo di una parte riservata alle Regioni e definita, appunto, con specifici Indirizzi. L'esigenza nasce dalla volontà di declinare l'apprendimento degli alunni anche rispetto alle specificità e alle eccellenze del contesto territoriale.
Non si tratta dell'inserimento di un orario aggiuntivo, ma di alcune priorità e focus di attenzione sugli aspetti territoriali che le scuole inseriranno, in termini di apprendimento, nel programma di studi. Sei le aree su cui gli alunni dovranno raggiungere nuove competenze:
-- Cittadinanza, territorio e valori storico - artistici;
-- Orientamento e autoimprenditorialità;
-- Sicurezza;
-- Ambiente e salute;
-- Tecnologie dell'informazione e della comunicazione;
-- Lingue straniere.
"La nostra volontà è quella di coniugare la formazione europea del cittadino con la dimensione dell'identità e della tradizione del territorio in cui vive. Entrambi sono fattori essenziali per l'arricchimento del profilo formativo dell'allievo. Una particolare sottolineatura concerne il tema dell'imprenditorialità e della cultura d'impresa, come tratto tipico della cultura lombarda. Evidente anche l'attenzione all'evento e alle tematiche dell'Expo 2015, con specifico riferimento all'educazione alimentare nel più ampio contesto dell'educazione alla salute (Ambiente e salute)", ha spiegato Gianni Rossoni, vice presidente della Regione e assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro. "Naturalmente l'elaborazione di questi Indirizzi è avvenuta coinvolgendo il mondo della scuola lombarda: associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti, associazioni delle istituzioni scolastiche, parti sociali, associazioni dei genitori e delle scuole libere".

La Provincia rischia il rosso

Alberto Belloni su Il Cittadino di oggi ci informa che i conti della Provincia rischiano di portare a blocchi di mutui e assunzioni e all’aumento dell’imposta di trascrizione.
Auto nuove più “salate” se salta il Patto.
Nel bilancio “ballano” 12 milioni di euro, si rischia una stangata.
Rassegna stampa.

Mutui per le opere pubbliche bloccati, nessun nuovo agente per il corpo di polizia locale e una tassa più salata, l’Imposta provinciale di trascrizione, per tutti i cittadini che compreranno un’automobile nuova. Sono questi i rischi che attendono la provincia di Lodi e i lodigiani qualora, da qui al prossimo 31 dicembre, i conti di palazzo San Cristoforo non riuscissero a rientrare nei parametri del Patto di stabilità. Solo un’ipotesi? No, anzi: un pericolo concretissimo. Il “gap” rispetto alla linea di galleggiamento, infatti, oscilla ormai stabilmente attorno a quota 12 milioni di euro: e questa volta, la prima nella storia della provincia di Lodi, quella rimonta in extremis sempre riuscita negli ultimi anni sembra difficile da poter ripetere. «La situazione è preoccupante - conferma l’assessore provinciale al bilancio, Cristiano Devecchi -. I 12 milioni registrati al primo monitoraggio in giugno sono rimasti tali. Qualche milione da qui a dicembre potremo recuperarlo: ma se riusciremo a rientrare nel Patto questa volta sarà un miracolo. Rischiamo gravi penalità: il blocco dell’assunzione del personale, mentre noi vorremmo rinforzare la polizia provinciale; fare mutui, che da una parte è un bene ma che ci metterebbe in difficoltà se, per esempio, se le scuole avessero bisogno di migliorie; ma il disastro vero sarebbe il 5 per cento in più sull’Ipt, che noi invece vorremmo diminuire». L’Ipt, uno dei gettiti fiscali principali per la provincia (11,8 milioni assieme all’Rc Auto nell’ultima stima della vecchia giunta, ndr), era stata ritoccata al tetto massimo l’ultima volta nel gennaio 2007, come concesso dalla finanziaria precedente.
Più in generale, l’allarme era già stato preannunciato dall’amministrazione uscente Felissari, che spiegando la necessità di non arrestare il corso di opere e interventi indispensabili aveva ammesso come il rispetto del patto, per il 2009, sarebbe stato più difficile per chiunque si fosse trovato a guidare la provincia, dopo le elezioni del giugno scorso. Negli ultimi anni, peraltro, palazzo San Cristoforo è sempre riuscito a recuperare il “deficit” di metà anno per tempo, soprattutto attraverso il versamento da parte di enti e istituzioni dei soldi promessi per gli investimenti. Ma la differenza non era mai stata così alta, anche se una nuova “carta” da giocarsi la provincia ce l’ha: «L’unica alternativa è una mano dalla regione Lombardia - spiega Devecchi -: noi come Lecco e Varese rientriamo in quei criteri di virtuosità che ci permettono di presentare il bilancio a loro e chiedere di rientrare nel patto. Peroreremo questa opportunità, ma non sarà facile. Un’altra alternativa potrebbe essere farci anticipare i finanziamenti per la “234”. Dovremo lavorare di concerto tra tutti gli assessorati, cosa che forse prima non è accaduta con tutti: non possiamo bloccare tutto, certe vanno fatte. A settembre, con la variazione di bilancio, capiremo se dalla ragioneria lombarda c’è l’intenzione di aiutarci».
Il “se” dell’assessore non piace però all’ex presidente Lino Osvaldo Felissari, che difesi gli ultimi bilanci della sua amministrazione chiede al Pirellone il rispetto di quanto chiesto dal decreto governativo di aprile, che per alleviare le sofferenze degli enti impegna le regioni a farsi carico delle difficoltà delle amministrazioni più apprezzate nella gestione del bilancio ordinario : «La nostra virtuosità è stata certificata dalla corte dei conti e la regione deve rispettare il suo impegno - spiega Felissari, sottolineando come l’ultimo decreto “anti crisi” possa ridurre di 2-3 milioni il “gap” per la provincia -. D’altronde nei mesi scorsi 220 comuni leghisti si erano ribellati a una manovra palesemente incongruente. Noi spesso ce la siamo cavata sul filo di lana, riscuotendo crediti che ci erano dovuti: ma stavolta c’è ancora più disparità, perché non abbiamo le entrate di prima ma i costi legati a interventi già concessi. Per rientrarvi, insomma non avremmo dovuto pagare opere appaltate negli anni precedenti, mandando sul lastrico diverse aziende: una possibilità che abbiamo ritenuto ingiusta».

Innovazione e rinnovamento

Il Pd verso il congresso.
Speciale [9].
Pd, a Lodi nasce un gruppo per sostenere Ignazio Marino.
Rassegna stampa - Il Giorno di oggi.

Dopo i gruppi di sostenitori della mozione di Dario Franceschini e Pierluigi Bersani, nasce anche un comitato per sostenere la corsa di Ignazio Marino alla guida del Pd. Giovedì sera si è tenuto il primo incontro del gruppo. Il sostegno a Marino arriva nel nome di «una mozione che propone innovazione e rinnovamento nei metodi della gestione del partito e nella proposta di linea politica — dichiarano i proponenti —. Abbiamo provenienze politiche e culturali diverse, alcuni di noi sono alla prima esperienza politica, altri hanno un percorso più lungo, alcuni provengono dal mondo dell’associazionismo: vogliamo un’Italia diversa, crediamo nella cultura del merito, nella laicità della Stato, nella solidarietà, nel rispetto delle regole. Fra i sostenitori: Giorgio Daccò, Vincenzo Dossena, Davide Fenini, Andrea Frignani, Edoardo Galatola, Massimiliano Innocenti, Michele Merola, Francesco Minojetti, Barbara Onofri, Daniela Toletti e Roberta Vallacchi.
(9 - continua)

Lodigiano in crisi

Secondo la Cisl la crisi ha toccato 82 aziende.
Lavoro nel Lodigiano, è un “semestre nero”.
Rassegna stampa - Greta Boni, Il Cittadino di oggi.

La crisi si fa sempre più dura, su tutto il territorio lombardo. In provincia di Lodi, nel primo semestre 2009, si contano quasi duemila lavoratori in cassa integrazione ordinaria, 95 in cassa integrazione straordinaria, mentre 87 sono quelli in cassa integrazione in deroga; 20, infine, si trovano in mobilità. Le aziende coinvolte dalle difficoltà economiche sono 82, per un totale di 2.596 dipendenti, fra questi 2.105 sono interessati dai provvedimenti di cassa integrazione e mobilità.
Anche le altre province non se la passano bene, zone fortemente industrializzate come Bergamo, Brescia, Brianza, Varese, Lecco e Milano devono fare i conti con i problemi.
Il quadro emerge dal rapporto semestrale realizzato dall’Osservatorio regionale della crisi e occupazione, un documento stilato dalla Fim-Cisl per valutare l’andamento del settore metalmeccanico. Il comparto continua a registrare situazioni molto preoccupanti di fermo produttivo, di utilizzo diffuso della cassa integrazione e di accentuazione del rischio occupazione per migliaia di lavoratori.
L’Osservatorio rileva sistematicamente la situazione nelle 5.700 aziende industriali della Lombardia, che occupano 550.000 lavoratori. Nel periodo che va dal 1 gennaio al 30 giugno 2009 sono state interessate dalle crisi 4.412 imprese, contro le 971 del secondo semestre 2008, per un totale di 174.605 addetti (80.082 in precedenza); i lavoratori direttamente colpiti dalla crisi ammontano a 137.989 (49.033 in precedenza), quasi 90.000 in più in soli sei mesi, con una ulteriore impennata del 181 per cento.
Da sottolineare la costante crescita delle sospensioni congiunturali: la cassa integrazione ordinaria segna un più 338 per cento di aziende e un più 175 per cento di lavoratori, accompagnata però dall’allarmante incremento della cassa integrazione straordinaria, che nell’arco di sei mesi ha registrato un più 967 per cento di aziende e un più 344 per cento di lavoratori sospesi. La Cisl ha da tempo proposto una strategia: «Occorre difendere il sistema industriale, con politiche adeguate a tutto campo - fa sapere la Fim-Cisl -. Vanno attuate politiche pubbliche di sostegno agli investimenti e all’accesso al credito, condizionate da programmi di consolidamento industriale e piani sociali per l’occupazione da parte delle imprese. Va tutelata l’occupazione, attraverso l’adozione generalizzata dei contratti di solidarietà alternativi ai licenziamenti e l’attuazione delle politiche attive del lavoro e della riqualificazione. Occorre quindi attivare i sistemi locali per l’analisi dei punti di criticità e l’individuazione di obiettivi di rafforzamento dei fattori di competitività, con la pianificazione dello sviluppo del territorio».

Un agro-alimentare d'eccellenza

Regione: 2 milioni per la promozione dell'agroalimentare.

La Regione Lombardia ribadisce il suo impegno per la promozione dei prodotti agro-alimentari con lo stanziamento di 2,16 milioni di euro per programmi del secondo semestre 2009 e del primo del 2010. "Valorizzare e far conoscere la qualità dei prodotti agro-alimentari lombardi in ambito nazionale e internazionale è un nostro obiettivo primario. Si tratta di un traguardo ancora più importante se letto nell'ottica dell'Expo 2015, evento nel quale il mondo agricolo lombardo sarà protagonista", ha sottolineato l'assessore all'Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi. "Questi finanziamenti ci consentiranno di comunicare ancora meglio il valore dei nostri tanti buoni prodotti: dal Grana Padano al Taleggio, dalle Bollicine della Franciacorta al Pinot Nero dell'Oltrepò, dal Salame di Varzi al Bresaola della Valtellina. Un elenco che potrebbe continuare a lungo". La Lombardia ha una produzione agro-alimentare d'eccellenza, come sancito dall'elevato numero di riconoscimenti comunitari: 25 prodotti Dop (Denominazione origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta), dai 15 vini Doc (Denominazione origine controllata) e 5 Docg (Denominazione origine controllata garantita).
Nello specifico, la Regione ha destinato 756.200 euro per la promozione dei prodotti e del territorio in collaborazione con Ersaf (Ente regionale servizi per l'agricolture e le foreste), Unioncamere Lombardia, Ascovilo (Associazione dei consorzi di vino lombardi), Federazione Strade dei vini e dei sapori, Aiab (Associazione italiana agricoltura biologica) e "Amici di Aretè" per l'agricoltura con finalità sociali. Alla promozione sul mercato nazionale ed estero a sostegno delle imprese lombarde sono stati destinati 964.000 euro, di cui 600.000 per le vetrine all'estero dei prodotti lombardi e la restante parte per la partecipazione a eventi fieristici in Italia come la Fiera del bovino da latte di Cremona, Identità Golose a Milano e Vinitaly a Verona.
"La promozione integrata e quella sui mercati italiani e stranieri sono importanti e fondamentali per la Regione, ma grande importanza riveste l'azione informativa e di garanzia a favore dei consumatori. Pertanto, insieme ad Ersaf investiremo 100.000 euro per promuovere i nostri prodotti nella grande distribuzione e 338.000 euro per le manifestazioni fieristiche che mettono in contatto diretto i nostri produttori e i cittadini lombardi. Ma non è tutto: all'interno del programma promozionale potenzieremo il sito BuonaLombardia.it, realizzato con Unioncamere Lombardia, e produrremo o aggiorneremo diverse pubblicazioni promozionali, redatte in italiano, inglese e tedesco. Il tutto con lo scopo di sostenere la promozione dei nostri prodotti che si fanno buona pubblicità già con la loro qualità, ma che devono essere tutelati rispetto a contraffazioni e concorrenti illeciti", ha affermato l'assessore Ferrazzi.

Regione Lombardia e nuove tecnologie

Nasceranno in Lombardia, ad Agrate Brianza, microchip di nuova generazione.

Sarà realizzato in Lombardia, nel Centro di Agrate Brianza, un nuovo progetto di ricerca e sviluppo di livello internazionale sulle nuove tecnologie (in particolare sulle "memorie flash" di nuova generazione), che coinvolgerà centinaia di tecnici e scienziati di primo livello e che sarà in grado di rappresentare una vera eccellenza in campo industriale e produttivo, oltre che un volano per la crescita economica. È questo uno dei punti principali di una ampia Intesa, firmata giovedì, che coinvolge due ministeri (Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), due Regioni (Regione Lombardia e Regione Sicilia) e tre società private (STMicroelectronics, Numonyx Italy srl e 3SUN srl, società di nuova costituzione) e che prevede investimenti complessivi, tra fondi pubblici e privati, pari a circa 1.700.000.000 di euro nei prossimi anni.
L'accordo è stato illustrato giovedì dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti anche Aldo Romano, amministratore delegato di STMicroelectronics, e Giulio Casagrande, vicepresidente e direttore della Divisione Ricerca e Sviluppo di Numonyx: "Si tratta di un'intesa di grandissima portata e di rilevanza strategica assoluta. Il piano che coinvolge Agrate Brianza salvaguarda l'attività di 800 ricercatori mentre si stima una occupazione indotta di oltre 500 unità di personale tecnico. Sarà salvaguardato e riqualificato il lavoro di tutti i 1.750 dipendenti di Numonyx in Italia. È una grande boccata d'ossigeno per la ricerca in Lombardia e nel nostro Paese".
Formigoni ha sottolineato come ulteriore elemento positivo "il potenziamento dell'immenso mercato indotto: potranno godere dei benefici di questo investimento numerose aziende italiane, piccole, medie e grandi, appartenenti a diversi settori, fra cui: impiantistica, prodotti chimici e altri materiali per la produzione, software, e molti altri settori. In un momento in cui in Italia si discute molto di Sud questa Intesa è un esempio di collaborazione tra Nord e Sud. La più grande Regione italiana del Nord, la Lombardia e la più grande Regione del Sud, la Sicilia, attuano una collaborazione virtuosa che mette in moto utilità per tutti. È la dimostrazione che le Regioni possono cooperare per il bene dei cittadini e per il bene del Paese, in settori di eccellenza europea per non dire mondiale come questi".
Grazie all'Intesa siglata, Numonyx Italy srl - società italiana parte del Gruppo Numonyx BV (leader mondiale del settore), partecipato da STMicroelectronics oltre che dalle società americane INTEL e Francisco Partners - predisporrà e attuerà un grande progetto di ricerca e sviluppo sulle nuove generazioni di processi e prodotti coinvolgendo i Centri tecnologici di Agrate Brianza, Catania e Arzano (Na) con un investimento complessivo di 526 milioni. Regione Lombardia metterà a disposizione un contributo di 10 milioni di euro, destinato all'ampliamento del sito di ricerca e sviluppo di Agrate Brianza, che sarà il baricentro dell'operazione e che Numonyx ha scelto come quartier generale della ricerca, preferendolo a quello di Santa Clara in California.
Ad Agrate Brianza sarà portata avanti il progetto che riguarda la ricerca e lo sviluppo delle "memorie flash" di nuova generazione, che coinvolgerà circa 800 ricercatori. Si tratta di una tecnologia largamente utilizzata nei telefoni cellulari, nelle fotocamere digitali, oltre che nei pc portatili, nei palmari, ecc. Più nello specifico, il programma è dedicato alle piattaforme alle architetture circuitali delle nuove generazioni di memorie non volatili.
Grazie anche all'azione di governance, di promozione e di forti investimenti sulla ricerca, portata avanti dalla Regione negli ultimi anni - è di pochi giorni fa la nascita della Fondazione Centro europeo di Nanomedicina - avrà sede in Lombardia un altro progetto strategico per il futuro dell'industria e dell'economia. L'altro progetto contenuto nell'Intesa riguarda lo sviluppo di celle e moduli fotovoltaici a Catania, realizzato da una società di nuova costituzione tra STMIcroelectronics, Enel e Sharp, con il contributo anche della Regione Sicilia.

Funzionari in freezer fino a novembre

Pochi spostamenti. Proroghe fino a novembre.
Dirigenti, Foroni cambia. Ma senza esagerare.
Rassegna stampa - Guido Bandera, Il Giorno di oggi.

Chi dopo 15 anni di centrosinistra in Provincia si aspettava se non una «epurazione», ma almeno qualche scossone nelle file dei funzionari, si metta l’animo in pace. Quello di Pietro Foroni e della sua giunta di centrodestra è un atterraggio morbido. «I dirigenti sono stati tutti prorogati fino al 31 ottobre, salvo un piccolo aggiustamento. Poi dovremo nominare il direttore generale e vedremo», afferma il presidente. E il piccolo aggiustamento riguarda due settori importanti: urbanistica e viabilità.
L’architetto Savino Barilli, che prima si occupava di entrambi i settori, è rimasto competente per il settore Urbanistica, anche per il fatto che sta seguendo la pratica del Piano territoriale di coordinamento (regole urbanistiche provinciali), mentre Maurizio Pozzi, dall’urbanistica è passato a occuparsi di strade. Non c’è più invece il direttore generale, Orazio Garofalo, che è andato in pensione. Per ora c’è il vice, Francesco Rindone, che però alla scadenza della proroga sarà sostituito da un nuovo segretario generale. «Abbiamo preferito partire in questo modo — spiega ancora Foroni —, senza grandi stravolgimenti. Poi, se ci saranno valutazioni ulteriori, bisognerà attendere il nuovo segretario generale». Voci insistenti circolavano su un incarico esterno come consulente all’urbanistica di un ex assessore di Maleo, ma non è stato attribuito alcun ruolo formale.
Intanto, per quel che riguarda l’attività amministrativa, bisognerà attendere ancora qualche settimana per sapere quale azienda costruirà la variante alla Statale 234. La commissione ha aperto il 29 luglio le buste con le offerte. Ma deve valutarle attentamente. Nel gruppo che si occupa della scelta, questa volta, a fianco di dirigenti e professionisti, un’esponente della realtà di Maleo c’è. Si tratta della segretaria comunale, persona di fiducia del presidente.

Sicurezza e responsabilità civica

Brembio. Per il sindaco Sozzi è il segno di una collaborazione responsabile.
Le segnalazioni di alcuni cittadini dietro il blitz contro i clandestini.
Rassegna stampa - Articolo di Andrea Bagatta, Il Cittadino di oggi.

Brembio - Non solo ronde: la collaborazione attiva tra cittadini e forze dell'ordine può seguire altre strade, e Brembio le sta sperimentando con un legame sempre più stretto tra la sua comunità e l'amministrazione pubblica.
È questo il commento del sindaco Giuseppe Sozzi all'indomani dell'annuncio dell'operazione dei carabinieri che ha portato a scovare a Brembio due cittadini egiziani irregolari e a denunciare i proprietari dell'abitazione affittata in nero ne è un esempio tangibile.
«Nel momento in cui ci siamo insediati avevo chiesto ai miei concittadini di avere uno scatto di responsabilità nell'essere comunità, segnalando le situazioni di irregolarità e quelle sospette - dice il primo cittadino -. Non si tratta di spiare i propri vicini, ma di avere una responsabilità civica per quanto accade attorno a noi, e poi di trasmettere dubbi, informazioni e conoscenze all'agente di polizia locale, che è deputato a svolgere le indagini preliminari necessarie per capire se si è in presenza o meno di situazioni sospette o di illegalità».
È questo è quanto successo prima che la segnalazione del viavai sospetto nella palazzina nel centro di Brembio arrivasse ai carabinieri. Singoli cittadini hanno riferito quanto vedevano all'agente di polizia locale, l'agente ha verificato l'attendibilità delle voci, e quindi ha trasmesso l'informazione ai carabinieri per l'intervento.
«E devo ringraziare l'agente di polizia locale e i carabinieri, che con professionalità intervengono in queste situazioni - conclude Sozzi -. La vicenda ha fatto emergere il grave problema degli affitti in nero a stranieri irregolari, ma segnala anche un modo diverso di fare prevenzione sul versante della sicurezza, con i cittadini in prima fila, ma senza proposte strumentali che spesso hanno più uno scopo di visibilità politica che di efficace risposta ai bisogni della comunità».

Fondi per tutela del paesaggio e piste ciclabili

Tutela del paesaggio, dalla Regione 300.000 euro agli enti locali.
Bando da 4,5 milioni di euro per le nuove piste ciclabili.

Anche per il 2009 Regione Lombardia assegnerà contributi per 300.000 euro agli enti locali per la gestione delle competenze paesaggistiche. Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell'assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, per consentire che l'attività paesaggistica degli enti locali (autorizzazioni di interventi edilizi in ambiti tutelati) possa garantire una sempre miglior qualità dei progetti di trasformazione territoriale.
In Lombardia, infatti, quasi il 50% del territorio è tutelato dal punto di vista paesaggistico. Tra i soggetti destinatari del finanziamento figurano, oltre a Comuni e Province, anche le Comunità montane e gli enti gestori delle aree protette che abbiano i requisiti di organizzazione e competenza tecnica per l'esercizio delle funzioni paesaggistiche, che siano inclusi negli elenchi approvati con decreto della Direzione generale Territorio del 3 luglio scorso, e che abbiano esercitato le funzioni paesaggistiche a loro attribuite rilasciando - nel periodo compreso tra il 1° aprile 2008 e il 30 giugno 2009 - almeno 20 provvedimenti paesaggistici.
Il 25 settembre 2009 è il termine ultimo per presentare la richiesta di contributo regionale.

È stato pubblicato giovedì il bando che dà attuazione alla legge regionale n. 7 del 2009 sulla "mobilità ciclistica" con uno stanziamento di 4,5 milioni di euro per la realizzazione di nuovi tratti di piste ciclabili.
La legge, approvata lo scorso aprile dal Consiglio regionale, prevede, in particolare, il cofinanziamento di progetti che permettano di ovviare alla frammentarietà delle piste ciclabili esistenti, collegandole fra loro, e di progetti che ne favoriscano il collegamento con il sistema del trasporto pubblico locale.
Secondo l'assessore alla Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, "Questa legge sostiene e rilancia l'utilizzo di un mezzo di trasporto eco-compatibile quale è la bicicletta. Il piano regionale della «mobilità ciclistica» vuole agevolare l'utilizzo del territorio anche attraverso l'intermodalità dei mezzi di trasporto e la creazione di una rete ciclabile regionale".
Possono presentare domanda le Province, i Comuni, gli Enti gestori dei parchi regionali e locali, le Comunità Montane, anche a seguito di intese con soggetti privati e altri enti pubblici.
Ogni ente può presentare una sola proposta di progetto, il cui costo complessivo sia compreso tra i 50.000 e i 500.000 euro. In generale, può essere richiesto un contributo fino alla concorrenza massima del 50% della spesa ammissibile.

Ammortizzatori sociali per i lavoratori atipici

Firmato in Regione l'accordo per i Cig destinati ai lavoratori interinali.

È stato siglato giovedì nella sede di Regione Lombardia l'Accordo per "l'accesso agli ammortizzatori in deroga e per l'estensione di politiche attive e di misure di sostegno a favore di lavoratori in somministrazione". Il documento è stato sottoscritto per Regione Lombardia dall'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, da Assolavoro (Associazione lavoratori atipici) e dai rappresentanti sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil.
L'Accordo, che si richiama a quello nazionale siglato il 12 febbraio sorso in materia di ammortizzatori sociali in deroga, è destinato ai lavoratori con domicilio o residenza in Lombardia con un'anzianità di lavoro di almeno 78 giornate dall'1 gennaio 2008, disoccupati da almeno 45 giorni e non destinatari, per mancanza di requisiti, di alcun trattamento pubblico di sostegno al reddito e che comunque non abbiano richiesto o percepito le indennità previste dall'Accordo nazionale.
"Regione Lombardia per far fronte alle esigenze di questi lavoratori atipici e quindi migliorare le competenze professionali e riqualificare le professionalità, ha destinato 4 milioni di euro", ha spiegato l'assessore Rossoni.
Il documento prevede, inoltre, sempre per i lavoratori atipici, un'indennità di accompagnamento alla formazione per un valore minimo di 1.300 euro a fronte di corsi di durata non inferiore alle 18 settimane. I lavoratori che intendono usufruire della Dote lavoro, sempre secondo l'Accordo sottoscritto, potranno accedere al sistema informativo regionale rivolgendosi ad un operatore dei servizi per il lavoro accreditato dalla Regione Lombardia, per esempio le agenzie interinali, che lo supporterà in tutto il percorso. I sottoscrittori del documento si incontreranno nuovamente a settembre per fare un primo bilancio dell'applicazione dei contenuti dell'Accordo.

La Regione per l'agricoltura

Rapporto sulla congiuntura nel settore agro-alimentare, relativo al secondo trimestre del 2009.
L'assessore Ferrazzi: "Così conteniamo la crisi" in agricoltura.

La crisi del comparto latte, il calo dei prezzi dei cereali, la diabrotica del mais, le difficoltà nei settori dell'allevamento di suini e del vitivinicolo. Sono le principali caratteristiche che emergono dal primo rapporto sulla congiuntura nel settore agro-alimentare, relativo al secondo trimestre del 2009, illustrato giovedì a Palazzo Pirelli dall'assessore regionale all'Agricoltura Luca Daniel Ferrazzi e dal presidente di Unioncamere Franco Bettoni.
Il 92% degli agricoltori vede un peggioramento rispetto al trimestre precedente, come evidenzia il calo del fatturato. Nel contempo, però, regge l'occupazione e la crisi in questo settore sembra contenuta e limitata grazie alle misure poste in essere dalla Regione.
"Il particolare momento vissuto dall'agricoltura, non solo lombarda, è sotto gli occhi di tutti. Regione Lombardia si è mossa insieme a Unioncamere inserendo il comparto agroalimentare nell'Accordo sulla Competitività, di cui questa ricerca fa parte", ha affermato l'assessore Ferrazzi. "Come Regione abbiamo inoltre posto in essere numerose opere di sostegno che si sono concretizzate, ad esempio, con le decisioni del Tavolo Verde: anticipo al 16 ottobre del pagamento dei premi PAC di ben 280 milioni di euro (il 70% del totale), rafforzamento dell'azione dei Confidi (finanziamento diretto di 1 milione che attiverà risorse pari a 100 milioni di euro), intervento straordinario dello strumento Confiducia (che ha reso disponibili 500.000 euro in grado di muovere risorse per 40 milioni), crescita delle risorse a disposizione del settore lattiero-caseario con risorse aggiuntive del Piano di sviluppo rurale (Psr) per 75,2 milioni e l'accordo sull'articolo 68 della Politica Agricola Comune che ha permesso di destinare 90 milioni ai settori zootecnico e lattiero-caseario".
"L'agricoltura lombarda, con un valore della produzione che sfiora i 7 miliardi di euro, pesa poco meno del 15% sul dato nazionale (con un picco del 25% per la zootecnia). L'intera filiera agro-alimentare contribuisce per oltre il 3% alla formazione del prodotto lordo regionale. Nonostante ciò, l'agricoltura stenta ad essere percepita dall'opinione pubblica come una componente di rilievo del nostro sistema produttivo. Con questa iniziativa delle Camere di Commercio lombarde e dell'assessorato all'Agricoltura di Regione Lombardia ci proponiamo di contribuire a colmare questa lacuna, anche in relazione al crescente peso che il sistema agro-industriale riveste sul versante del commercio internazionale, non solo per i volumi movimentati ma anche come veicolo di diffusione nel mondo dell'immagine del Made in Italy e del Buon Vivere", ha detto Franco Bettoni, presidente di Unioncamere Lombardia. "Purtroppo come i risultati di questa prima indagine evidenziano, il settore risente in questo momento di una pluralità di fattori negativi: andamento cedente dei prezzi, rese produttive sotto la media, evoluzione meteorologica sfavorevole e problemi fitosanitari. Fondamentale è pertanto un'azione di sostegno che aiuti gli operatori a superare questa critica fase congiunturale e a puntare su un'azione coordinata di tutela delle produzioni di qualità sul mercato domestico e su quelli internazionali".
E l'assessore Ferrazzi ha rimarcato l'impegno della Regione a favore del comparto agro-alimentare. "Non vanno dimenticati in questa sede i 65 milioni per i 16 Piani di sviluppo locale, tutti ammessi al finanziamento, destinati ai Gal (Gruppo di azione locale) che vogliono promuovere l'agricoltura nelle zone svantaggiate".
Anche il Piano di sviluppo rurale ha visto finanziamenti per 172 milioni di euro, corrispondenti a 460 milioni di euro di investimenti, con 140 milioni di euro liquidati. "Si tratta di interventi che dimostrano come la Lombardia, insieme a Unioncamere, sia già al lavoro, con misure concrete, per sostenere il comparto agricolo e aiutarlo a uscire dalla crisi il prima possibile", ha concluso Ferrazzi.

Vivere l'estate a Brembio

Acqua gym nelle vasche del centro sportivo.
Rassegna stampa - Il Cittadino di oggi.

Non è solo un modo per godere di un po’ di refrigerio in queste calde giornate estive. È anche una occasione imperdibile per mantenersi in forma, facendo un po’ di esercizio in un clima rilassato e divertente. Per il quarto anno consecutivo si è svolto a Brembio un corso di acqua gym (la ginnastica acquatica) nelle piscine mobili collocate all’interno del centro sportivo. L’affluenza è stata, come già in passato, più che buona, con una presenza media di dieci o dodici allieve per ciascuna lezione. «Ci siamo molto divertite - spiegano le partecipanti -. Grazie alla professionalità di Laura, che ha coordinato l’iniziativa, abbiamo fatto ginnastica rinfrescandoci e restando in buona compagnia». Mille ringraziamenti dunque all’amministrazione comunale per questa possibilità che si rinnova ogni anno. L’augurio per il futuro è, chissà?, che anche Brembio possa dotarsi di una piscina interrata. Per ora però va bene così: intanto l’appuntamento è già fissato per l’anno prossimo.

Non è solo Brembio a sognare

Ne abbiamo parlato due giorni fa ("PGT fatti con lo stampino"). Giusto, dunque, raccontare il seguito. Lo fa Sara Gambarini su Il Cittadino di oggi.
Il piano è stato illustrato ai residenti. Castiglione vara un Pgt a crescita controllata che guarda alle imprese.
Rassegna stampa.

Castiglione - È pronto il Piano di governo del territorio che Castiglione dovrà adottare in vista del nuovo anno. Un progetto di grandissimo valore poiché contiene tutti gli indirizzi necessari allo sviluppo complessivo del paese. Un documento che è stato presentato a tutta la cittadinanza presso la sala consiliare di via Roma: un appuntamento ideale per dibattere gli aspetti più significativi del piano redatto dallo studio bresciano DGGM e nel dettaglio dai professionisti Dario Grazioli e Marco Garau.
Crescita demografica, espansione residenziale, incremento di commercio e attività produttive ed infine tutela dei beni storici e ambientali: questi in sintesi i tratti salienti del Pgt illustrato brevemente dal sindaco Umberto Daccò. «Nel complesso i dati del sistema economico locale evidenziano un andamento abbastanza positivo dal punto di vista della quantità; tuttavia dal punto di vista qualitativo si denota come ad oggi a Castiglione sussistano ancora dei problemi legati alla fragilità delle imprese, da una costante perdita di attività nel settore manifatturiero compensata però dall'aumento di altre imprese ma comunque in parallelo ad un forte indebolimento del settore del commercio e dei servizi». Così per il primo cittadino non c'è alcun dubbio: ora è tempo di valorizzare il sistema insediativo delle imprese per qualificare gli insediamenti abitativi castiglionesi basati anche su standard adeguati di servizi alla persona, mobilità compresa. «Per questo nel Pgt è stata prevista l'individuazione di spazi destinati al settore manifatturiero, capaci di sviluppare l'occupazione in loco, offrendo nuove opportunità anche alle altre imprese», ha precisato Daccò. Il tutto legato però a una crescita demografica stimata in rapporto a quella degli ultimi dieci anni, pari a 128 unità in altrettanti anni e a cui si annette un progetto di espansione residenziale che non trascura il recupero delle abitazioni già esistenti, soprattutto quelle situate il centro storico, favorendo su tutto il suolo comunale l'edilizia popolare convenzionata. «Il nostro obiettivo però è un'espansione residenziale ordinata - ha concluso Daccò - caratterizzata da una viabilità ristudiata e più vivibile di quella attuale tanto nelle nuove aree quanto in centro». Un Pgt armonico, quello illustrato da Daccò, rispettoso della forma concentrica del paese e dei vincoli legati al Parco Adda Sud che lo circonda e che, tra i dettagli del piano, presenta anche la ricollocazione della piazzola ecologica in area industriale nonché la creazione di un cuscino verde fra area residenziale ed industriale unitamente alla riqualificazione delle aree miste in residenziali.

A Milano a parlare di treni

Luisa Luccini su Il Cittadino di oggi ci racconta del "vertice" al Pirellone con gli amministratori di Codogno, Casale e Maleo: «Situazione insostenibile sui binari». Ma si saranno recati a Milano in treno?
Un’alleanza a tre per i pendolari .
I comuni in Regione per denunciare i disagi sui treni.
Rassegna stampa.

Carrozze sporche e senza aria condizionata, treni in ritardo se non soppressi, interruzioni di linea che sempre più spesso aggiungono disagio a già precarie condizioni di viaggio. Questo il drammatico elenco con cui giovedì pomeriggio si sono presentati in Regione il vicesindaco di Codogno Carlo Pizzamiglio, l’assessore ai trasporti e mobilità di Casale Pietro Pea e l’assessore alla mobilità di Maleo Francesco Bergamaschi: i ripetuti disservizi che i pendolari della Bassa (e non solo) sono costretti quotidianamente a subire sono stati al centro dell’incontro che ha visto i tre amministratori a colloquio con i dirigenti regionali del servizio ferroviario ed i rappresentanti di Trenitalia. Presente all’incontro anche l’ingegner Eleonora Bersani della Provincia di Lodi. Oltre tre ore di riunione, alla fine della quale si sono registrati commenti di cauto ottimismo da parte dei politici lodigiani. «Abbiamo aperto un dialogo diretto con Regione e Trenitalia e già questo è un risultato - questo il commento di Pizzamiglio, Pea e Bergamaschi -. In Regione abbiamo posto sul tavolo disservizi e “desiderata” di un servizio ferroviario territoriale piombato in una situazione ormai insostenibile. Ottimismo? Stiamo cauti: diciamo che abbiamo preso atto della buona disponibilità dei nostri interlocutori». Con un aggiornamento d’interesse: la promessa di Regione e Trenitalia di convocare ancora i tre amministratori entro fine settembre, per fare il punto della situazione anche alla luce del nuovo piano di riqualificazione ferroviaria che Trenitalia e il dipartimento ferroviario regionale stanno finendo di mettere a punto. Quel che è certo è che l’incontro ha riportato d’attualità problematiche ormai note. Come quella della biglietteria della stazione di Casale: a gestirla è un solo operatore, in sua assenza comprare un biglietto del treno diventa per giorni praticamente impossibile. Da qui la proposta: ampliare il servizio di vendita anche ad edicole e tabaccai della città. Codogno ha invece posto il tema della sicurezza, soprattutto negli orari serali quando le carrozze dei treni sono in maggioranza semivuote. In proposito, ecco la proposta di Pizzamiglio di chiudere le carrozze non utilizzate, tenendo aperte solo quelle più vicine al comparto macchinisti, in un’ottica di controllo maggiore e puntuale. Da Maleo, ecco invece il sollecito ad una valorizzazione del servizio già esistente. Referenti regionali e ferroviari hanno preso atto delle richieste, garantendo verifiche. Hanno però anche ammesso che per vedere migliorie strutturali e di linea sulle tratte territoriali della Milano-Piacenza e della Milano-Cremona-Mantova si dovrà pazientare ancora dei mesi (dai 6 agli 8 almeno), fino alla definizione di quel piano di restyling attualmente in ultimazione. Prospettive più confortanti, invece, per l’igiene delle carrozze: il rifacimento degli appalti per la pulizia di treni dovrebbe garantire in tempi più celeri carrozze meno sporche.

Adottato dalla Regione il PTR

Per l'assessore regionale Boni il Piano Territoriale è "Garanzia di sviluppo equilibrato".

Il Consiglio regionale ha adottato il Piano Territoriale Regionale (PTR), documento fondamentale delle politiche per la salvaguardia e lo sviluppo del territorio. È questo il primo passo dell'iter legislativo che porterà, dopo la fase delle osservazioni, alla definitiva approvazione dello strumento di programmazione dello sviluppo del territorio.
Individuando i punti di maggiore criticità e fragilità ambientale, il Ptr consente di pianificare la gestione e la trasformazione del territorio, salvaguardandone le specificità. In particolare vengono introdotti adeguamenti normativi a seguito delle modifiche alla legge regionale per il "Governo del territorio" (la numero 12 del 2005) e in vista dell'organizzazione di Expo 2015.
Ha detto l'assessore regionale al Territorio e Urbanistica, Davide Boni: "Il Piano ha una visione strategica e dopo 34 anni di attesa, definisce lo sviluppo territoriale per i prossimi decenni. Individua obiettivi di competitività, di valorizzazione delle risorse naturali, storiche e culturali della regione, nel rispetto della sostenibilità ambientale".
Il Ptr si inserisce, come previsto dalla legge 12, nel quadro di aggiornamento della pianificazione urbanistico-territoriale in Lombardia, offrendo riferimenti alle scelte locali secondo una prospettiva coordinata e armonica formulando indirizzi prioritari per le infrastrutture, la salvaguardia ambientale, il riassetto idrogeologico, la programmazione urbanistica di Comuni, Province e delle principali aree urbane. "È il primo Piano unitario e coordinato che viene definito in Lombardia dalla costituzione delle Regioni: un progetto innovativo ed aperto al contributo di tutti, che consente alla nostra Regione, prima in Italia, di recuperare un'inerzia durata decenni", ha continuato l'assessore Boni.
Particolare attenzione sarà posta alla tutela dei paesaggi lombardi: il Ptr contiene l'aggiornamento del Piano paesistico regionale ed è in linea con quanto prevede il "Codice dei beni culturali" (decreto legislativo numero 42 del 2004). Declinando tre grandi obiettivi (rafforzare la competitività dei territori, riequilibrare il territorio regionale, proteggere e valorizzare le risorse della Regione), il Ptr si mette in relazione, senza prevalere gerarchicamente, con piani e programmi settoriali (agricoltura, turismo, industria e ambiente) che hanno effetti sensibili sul territorio.
Un ulteriore aspetto riguarda il raccordo con i piani territoriali dei Parchi, i Piani territoriali di coordinamento provinciale (Ptcp) e i Piani di governo del territorio (Pgt).
Il Ptr formula anche indicazioni per l'elaborazione dei Piani territoriali regionali d'Area intesi come progetti di sviluppo condivisi tra Regione, enti locali e territoriali: Malpensa, aeroporto di Montichiari (Brescia), Navigli Lombardi, Valtellina, grandi laghi lombardi, fiume Po e grandi infrastrutture. Il Ptr è accompagnato dalla Vas, la Valutazione ambientale strategica. Ciò garantisce la coerenza con la normativa comunitaria e regionale e la salvaguardia della sostenibilità ambientale.
"Solo questa Giunta è riuscita ad attuare un provvedimento davvero fondamentale, da anni atteso dai cittadini lombardi. Entro la fine della legislatura il Ptr sarà approvato definitivamente", ha concluso l'assessore Boni.

11,5 milioni di euro per l'aria

Bandi per mobility card e moto contro lo smog.

La Giunta della Regione Lombardia ha varato un "pacchetto" di provvedimenti per la qualità dell'aria che comprende un nuovo stanziamento complessivo di 11,5 milioni di euro per favorire l'utilizzo di mezzi a minor impatto e una delibera con i provvedimenti per i mesi invernali (ottobre-aprile).
"Abbiamo da sempre lavorato su due linee: gli incentivi e le successive graduali limitazioni alla circolazione degli autoveicoli e motoveicoli più inquinanti. Sono questi i due pilastri sui quali poggi l'azione di Regione Lombardia che nel 1997, due anni prima che lo Stato italiano facesse lo stesso, ha recepito ed attuato le Direttive dell'Unione Europea in materia di inquinamento", ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. "Abbiamo stabilito un patto virtuoso con i cittadini lombardi incoraggiando con gli incentivi la sostituzione di mezzi inquinanti e attuando politiche e azioni non invasive, sempre dialogando con i Comuni e gli Enti Locali".
In particolare sono stati approvati:
-- un bando da 3 milioni per favorire la rottamazione di mezzi inquinanti da parte degli ultrasessantenni con l'assegnazione di contributi per il trasporto "pulito" (per il comune di Milano);
-- un bando da 3,2 milioni per incentivare la rottamazione dei vecchi ciclomotori e motocicli Euro 0 e Euro 1 e favorire l'acquisto di mezzi nuovi a nullo o basso impatto ambientale (elettrici, ibridi o Euro 3) con contributi che arrivano fino a 2.000 euro;
-- un bando da 3,6 milioni per il rinnovo del parco mezzi degli enti locali;
-- un bando da 1,4 milioni per l'installazione di pannelli solari sugli edifici pubblici.
È previsto inoltre per l'autunno un bando da oltre 8 milioni per promuovere l'installazione dei filtri antiparticolato sugli autobus diesel Euro 2 del trasporto pubblico locale con un contributo di 3.000 euro.
"Ci attendiamo una riduzione di circa 2.000 tonnellate di Pm10 immesse nell'aria, con una diminuzione significativa dell'inquinamento. Nel corso di questi anni la concentrazione degli inquinanti è diminuita in Lombardia, segno che le nostre politiche sono efficaci: la misurazione delle polveri sottili risale agli anni '90, ma se guardiamo ai valori degli anni '80 constatiamo che si sono ridotte di due terzi. Risultati raggiunti grazie ai 475 milioni di incentivi distribuiti in questi anni ai cittadini lombardi per la sostituzione di auto e moto inquinanti, contributi ai quali da quest'anno, per la prima volta, si sono aggiunti anche quelli messi a disposizione dal Governo nazionale. A questi si aggiungono gli altri 800 milioni di euro investiti per l'acquisto di treni nuovi, mezzi più compatibili con l'aria che respiriamo", ha detto Formigoni.
"La lotta all'inquinamento deve vederci impegnati tutti insieme, cittadini e istituzioni, per contrastare un fenomeno che, negli anni, si è progressivamente ridimensionato", ha commentato l'assessore regionale alla Qualità dell'ambiente, Massimo Ponzoni, il quale ha anche precisato che la limitazione alla circolazione per le vetture diesel Euro 2, prevista dal 15 ottobre 2009, riguarda circa 250.000 veicoli, di cui 120.000 automobili, e 145.000 mezzi leggeri e pesanti. "La politica degli incentivi sta dando ottimi risultati: dei 25 milioni di euro resi disponibili per cambiare le autovetture più inquinanti con il sistema del voucher, direttamente scaricabile dal sito internet regionale, in soli tre mesi le richieste che ci sono pervenute hanno consentito di impegnare 19 milioni di euro".
E l'assessore regionale alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Massimo Buscemi ha aggiunto: "Un contributo rilevante alla lotta contro lo smog viene anche dall'utilizzo che i cittadini lombardi hanno fatto dei fondi previsti dal bando per l'acquisto di moto e scooter meno inquinanti: i dati ci dicono che sono state rottamate 8.039 moto e ne sono state acquistate 9.515 nuove, di cui 398 veicoli elettrici".
Le nuove misure si affiancano ai provvedimenti già decisi da Regione Lombardia negli anni scorsi: in particolare sono ancora attivi il bando da 25 milioni per la sostituzione delle auto inquinanti con nuove a bassa emissione (contributo di 3.000 euro) e la trasformazione dei vecchi motori con impianti a metano e gpl (contributo di 600 euro) e il bando da 10 milioni per l'installazione dei filtri antiparticolato sui mezzi commerciali (contributo di 2.000-3.000 euro).
Via libera anche alle misure di contenimento dell'inquinamento per i mesi invernali con alcune importanti novità: l'estensione delle limitazioni al traffico ai veicoli diesel Euro 2 (già decisa lo scorso anno e che ora entra in vigore) nella zona critica A1, la decisione di aumentare progressivamente le limitazioni al traffico per le moto a due tempi (fino al divieto alla circolazione in tutta la Lombardia dal 15 ottobre 2011), il fermo della circolazione per gli autobus Euro 2 dal 15 ottobre 2010 e l'obbligo per tutti di esporre la vetrofania con la classe del veicolo dal 15 ottobre 2010.
La zona A1, definita area critica, è quella in cui gli studi sin qui svolti hanno dimostrato esiste la maggiore concentrazione di sostanze inquinanti. Interessa i territori che si trovano nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Pavia e Varese, per un totale di 209 comuni. I provvedimenti si inseriscono nel contesto delle iniziative previste dalla legge regionale n. 24 del 2006 (le norme per la qualità dell'aria).
Tutte queste misure sono state discusse e condivise con gli enti pubblici e le associazioni che siedono nel Tavolo permanente di consultazione previsto dalla legge stessa, che si è riunito lo scorso 21 luglio.
Mobility Card - I cittadini ultrasessantenni a basso reddito residenti a Milano che decideranno di rottamare una vettura Euro 0, Euro 1 diesel o Euro 2 diesel avranno a disposizione un contributo di 3.000 euro (attraverso una "mobility card") da spendere per utilizzare altre forme di mobilità "sostenibile" (trasporto pubblico locale, taxi, car sharing, bike sharing). Il bando, che sarà pubblicato nelle prossime settimane, fisserà il tetto di reddito familiare per poter richiedere la card (ad esempio 20.000 euro per una persona singola).
Lo stanziamento della Regione è di 3 milioni (cui si sommano 2 milioni messi a disposizione dal Comune di Milano). Il provvedimento, applicato in prima battuta a Milano, potrà essere steso anche ad altri Comuni, che decideranno di aderire e stanziare delle risorse.
Moto - Il bando, che sarà pubblicato nelle prossime settimane e resterà aperto fino a esaurimento fondi, stanzia 3.230.000 euro, destinati ai cittadini residenti nella zone critiche A1 e A2 e alle imprese ed enti con sede nelle stesse aree per la rottamazione dei vecchi ciclomotori e motocicli Euro 0 e Euro 1 e/o l'acquisto di mezzi nuovi a nullo o basso impatto ambientale (elettrici, ibridi o Euro 3).
Un bando simile era già stato approvato lo scorso anno con uno stanziamento di 3,5 milioni. Sono previsti contributi da un minimo di 200 euro ad un massimo di 2.000 euro.
Tra le altre misure, un contributo di 80 euro sarà assegnato a chi deciderà di rottamare un ciclomotore o motociclo Euro 0 o Euro 1 anche senza acquistare un mezzo nuovo. Questa iniziativa è svolta in collaborazione con Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), che riunisce le aziende costruttrici di moto, e Cei-Cives (Comitato Elettrotecnico Italiano - Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali), associazione che promuove la diffusione dei veicoli elettrici. Questo il dettaglio dei contributi (dove non indicato il contributo è messo a disposizione al 100% da Regione Lombardia).
-- Demolizione: 80 euro per la demolizione di un ciclomotore o motociclo Euro 0 o Euro 1;
-- Acquisto di mezzo elettrico: - 400 euro per l'acquisto di un ciclomotore elettrico con velocità fino a 25 km/h più 80 euro per eventuale demolizione di un mezzo Euro 0 o Euro 1; - 800 euro per l'acquisto di un ciclomotore elettrico con velocità massima tra 26 km/h e 45 km/h più 80 euro per eventuale demolizione di un mezzo Euro 0 o Euro 1; - 1.000 euro per l'acquisto di un motociclo elettrico o ibrido con velocità massima superiore a 46 km/h più 80 euro per eventuale demolizione di un mezzo Euro 0 o Euro 1 - 1.000 euro per l'acquisto di un triciclo elettrico o ibrido più 80 euro per l'eventuale demolizione di un mezzo Euro 0 o Euro 1 - 2.000 euro per l'acquisto di un quadriciclo leggero o pesante elettrico o ibrido più 80 euro per eventuale demolizione di un mezzo Euro 0 o Euro 1
-- Acquisto di mezzo a benzina: - 200 euro (100 Regione Lombardia + 100 casa costruttrice o concessionario) per l'acquisto di un motociclo da 51 cc a 200 cc a benzina Euro 3 più 80 euro per eventuale demolizione di un mezzo Euro 0 o Euro 1; - 400 euro (200 Regione Lombardia + 200 casa costruttrice o concessionario) per l'acquisto di un motociclo da 201 cc a 400 cc a benzina Euro 3 più 80 euro per l'eventuale demolizione di un mezzo Euro 0 o Euro 1; - 200 euro (100 Regione Lombardia + 100 casa costruttrice o concessionario) per l'acquisto di un triciclo da 51 cc a 200 cc a benzina più 80 euro per eventuale demolizione di un mezzo Euro 0 o Euro 1; - 400 euro (200 Regione Lombardia + 200 casa costruttrice o concessionario) per l'acquisto di un triciclo da 201 cc a 400 cc a benzina più 80 euro per eventuale demolizione di un mezzo Euro 0 o Euro 1.
Bando Enti Locali - Comuni, Unioni di Comuni, Province, Consorzi, Aziende sanitarie Locali, Aziende Ospedaliere pubbliche ed Enti parco avranno a disposizione uno stanziamento di 3,6 milioni di euro per l'acquisto o noleggio a lungo termine di veicoli elettrici, ibridi, bi-fuel, metano e gpl, in sostituzione dei mezzi Euro 0, Euro 1 diesel e Euro 2 diesel. Saranno finanziati anche i servizi di car sharing e l'installazione di impianti a metano o gpl su veicoli a benzina. Il bando sarà aperto fino al 31 ottobre per gli enti delle zone A1 e A2 e poi, se le risorse non saranno esaurite, verrà esteso a tutta la Lombardia. Si tratta anche in questo caso della riproposizione di un analogo bando già attivato negli anni scorsi.
Pannelli solari - Beneficiari del provvedimento sono Comuni, Comunità montane, Aler, Fondazioni pubbliche e Società a capitale interamente pubblico. Oltre agli enti pubblici possono presentare la domanda di contributo anche le Società a capitale interamente pubblico, le Onlus o Cooperative senza scopo di lucro, le imprese private e le ESCO (Società di Servizi Energetici) che utilizzino, a titolo di concessione, locazione o di un diritto reale di godimento, immobili di proprietà pubblica o che attuino interventi di riqualificazione su immobili di proprietà pubblica. Viene finanziata l'installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua e aria calda con contributi che possono arrivare a coprire fino al 60% del costo. Lo stanziamento è di 1,42 milioni di euro; il bando sarà pubblicato a settembre
Piano d'azione per l'inverno - Per prevenire e contenere episodi acuti di inquinamento atmosferico, in particolare quello da polveri sottili (PM10), nel periodo invernale, è previsto il fermo programmato dei mezzi più inquinanti (autoveicoli benzina e diesel Euro 0, diesel Euro 1, diesel Euro 2, ciclomotori e moto a due tempi Euro 0) dal 15 ottobre 2009 al 15 aprile 2010, dal lunedì al venerdì (escluse anche le giornate festive infrasettimanali) dalle 7.30 alle 19.30. Il provvedimento si applica alla Zona A1.
Da quest'anno le limitazioni al traffico sono estese ai veicoli diesel Euro 2 (come già deciso e comunicato lo scorso anno). In più è stato deciso di aumentare progressivamente le limitazioni al traffico per le moto a due tempi (fino al divieto alla circolazione in tutta la Lombardia dal 15 ottobre 2011), con questa tempistica: - dal 16 aprile 2010, entrerà in vigore il divieto permanente di circolazione per la zona critica A1; - dal 15 ottobre 2010 al 15 aprile 2011, quindi con l'avvio della stagione invernale, il divieto sarà esteso al resto della Lombardia dalle 7.30 alle 19.30 dal lunedì al venerdì; - dal 16 ottobre 2011 ci sarà il divieto totale alla circolazione di questi mezzi in tutta la Lombardia. E' stato anche stabilito il fermo della circolazione per gli autobus Euro 2 dal 15 ottobre 2010.
Vetrofanie - Viene introdotto l'obbligo per tutti gli autoveicoli della Regione Lombardia di esporre la vetrofania con la classe del veicolo dal 15 ottobre 2010. A queste misure se ne affiancano alcune altre per il periodo invernale, tra cui la conferma dei limiti all'utilizzo della legna per riscaldamento in camini o stufe di vecchio tipo (quando sia presente un altro impianto) nelle zone di pianura (sotto i 300 m di altitudine).
Controlli - Grazie ad uno stanziamento regionale di 1 milione di euro, approvato nel marzo di quest'anno, saranno garantiti incentivi economici ai Comuni della zona A1 che decideranno di potenziare i controlli. Le verifiche saranno effettuate sulla regolare revisione dei veicoli, sui gas di scarico e sul rispetto delle limitazioni alla circolazione. Si prevede di effettuare almeno 300.000 controlli all'anno, pari a circa il 10% dei veicoli circolanti nella zona A1.
In più, grazie ad una norma inserita nel cosiddetto "collegato ordinamentale" e approvata lo scorso 29 giugno, è consentito l'uso di impianti di rilevazione elettronica per effettuare controlli e irrogare le relative sanzioni in caso di violazione del divieto di circolazione.

Il via alla Città della salute

La giunta regionale ha dato il via libera alla costituzione del consorzio della Città della salute.

La costituzione del Consorzio che curerà la realizzazione della Città della Salute - il nuovo polo di ricerca e cura che riunirà Sacco, Besta e Istituto dei Tumori - è stata ufficialmente sancita dalla Giunta regionale, che ha approvato una delibera proposta dal presidente Roberto Formigoni, di concerto con l'assessore alla Sanità, Luciano Bresciani.
Il provvedimento autorizza i tre enti a costituire il "Consorzio Città della Salute e della Ricerca", che avrà tra gli altri compiti quello di stazione appaltante per la realizzazione dei lavori del nuovo complesso. Con lo stesso atto, è stato anche approvato lo statuto del Consorzio.
La Città della Salute sarà un grande polo di ricerca e cura che vedrà riunite, nella stessa area dove attualmente sorge solo l'Ospedale Sacco nella zona Nord-Ovest di Milano (e in parte di Novate Milanese), il Sacco stesso e le nuove sedi dell'Istituto neurologico Besta e dell'Istituto dei Tumori. Si tratta di un'opera da 520 milioni e 1.405 posti letto, i cui lavori inizieranno entro ottobre 2011 e la cui conclusione avverrà entro giugno 2015. Con la firma dell'Accordo di programma dello scorso 7 aprile, Regione Lombardia è scesa in campo con un impegno straordinario di risorse proprie (oltre 228 milioni).
"Prosegue speditamente la realizzazione di questo fondamentale progetto. Con la Città della Salute si formerà un nuovo Polo sanitario pubblico di assoluta eccellenza per quanto riguarda sia le malattie infettive sia quelle neurologiche sia quelle oncologiche, con una forte connessione tra ricerca e cura e dove si realizzerà una sinergia tra i tre Istituti e l'Università", ha commentato Formigoni.
E l'assessore Bresciani ha aggiunto: "La realizzazione dei nuovi edifici consentirà di mettere a disposizione di tutti i cittadini strutture modernissime e funzionali orientate alla ricerca, all'assistenza sanitaria e alla didattica, secondo i più elevati standard mondiali. I tre Istituti, già oggi all'avanguardia nel campo dell'infettivologia, dell'oncologia e delle neuroscienze, potranno trarre ulteriore impulso dalla possibilità di svolgere la loro attività in modo armonizzato, ottimizzando strumenti e risorse e, pur mantenendo nel contempo ciascuno le proprie individualità e peculiarità, andranno nella direzione del sistema a rete degli ospedali di eccellenza, ciascun attore con matrici di responsabilità sinergiche sia nella erogazione sia nella ricerca".
Sempre in tema di sanità, la Giunta della Regione Lombardia ha approvato oggi, secondo quanto previsto dalla legge, i provvedimenti che riguardano 44 Direzioni generali delle Asl e delle Aziende ospedaliere, sottoposte a valutazione di metà mandato, a distanza di 18 mesi dall'avvio dell'incarico.
Sono stati decisi alcuni trasferimenti: Maria Cristina Cantù passa dall'Asl Città di Milano all'Asl Milano 1 (Legnano); Gilberto Compagnoni passa dall'Asl Milano 1 (Legnano) all'Asl di Cremona; Walter Locatelli passa dall'Asl di Cremona all'Asl Città di Milano; Germano Pellegatta passa dall'Asl di Lodi all'Asl Milano 2 (Melegnano); Emilio Triaca passa dall'Asl Milano 2 (Melegnano) all'Asl di Lodi.

Subordinare le ronde alla volontà del sindaco

Ronde: accolte le proposte Anci di correttivi.

Nel corso della riunione del 30 luglio della Conferenza Stato-Città sono state accolte quasi tutte le proposte di correttivi suggerite dalla Associazione dei Comuni Italiani (ANCI). Nella sostanza, in vista della ormai prossima entrata in vigore della norma che istituisce i volontari per la sicurezza urbana, la Associazione ha proposto alcune modifiche al testo, con l’obiettivo di chiarire alcuni aspetti applicativi ed alcune problematiche tecnico-operative. Si tratta, entrando nello specifico, di interventi che mirano a ribadire che l’istituzione delle ronde è subordinata alla volontà del Sindaco di utilizzare questo strumento per il presidio del territorio, da esprimersi attraverso la emanazione di una ordinanza ad hoc. Una scelta dalla quale, in un secondo momento, possono discendere le questioni operative (quali la formazione comunale delle associazioni che si propongono per il servizio, le dotazioni di strumenti di comunicazione idonei, le procedure di raccordo con la polizia municipale e le forze dell’ordine) per le quali, le modifiche proposte da Anci introducono alcuni elementi di razionalizzazione che evitano sovrapposizioni di competenze ed aggravi per il personale e le finanze delle amministrazioni locali.
Nell’esprimere "apprezzamento per la attenzione e la disponibilità dimostrata dal Ministro Maroni", il Sindaco di Varese Attilio Fontana ha rilevato che "nel corso della riunione della Conferenza Stato-Città è anche stata accolta l’ipotesi di una disciplina transitoria che consente di utilizzare le esperienze già fatte da alcuni Comuni assieme a gruppi di volontariato, così come – sottolinea - mi pare importante che sia stato chiarito, su proposta dell’Anci, che la eventuale formazione comunale dei volontari per la sicurezza potrà avvenire solo successivamente alla valutazione del rispetto dei requisiti previsti per loro dalla norma, da parte del Prefetto".
"Ancora una volta – segnala Lorenzo Guerini, Sindaco di Lodi e Presidente di Anci Lombardia - è stato evidenziato, su richiesta della Associazione, che l’attività delle associazioni è subordinata alla decisione del Sindaco, che è quindi riconosciuto come l’unico titolare degli interventi in materia di sicurezza urbana. Viene così sgombrato il campo da iniziative spontanee e non riconducibili alla attività di programmazione sul territorio, anche in materia di sicurezza urbana".

Di seguito sono riportate le proposte emendative alla bozza di decreto attuativo dell’articolo 3, commi da 40 a 44, della legge 15 luglio 2009, n. 94 accolte nel corso della seduta della Conferenza unificata del 30 luglio 2009.
1.
Il comma 40 dell’art. 3 della suddetta legge dispone la facoltà dei Sindaci di avvalersi delle associazioni di cittadini non armati, previa intesa con il Prefetto. Nel decreto attuativo in esame non vi è alcun riferimento alle modalità formali con le quali il Sindaco dichiara la propria volontà di avvalersi di questa prerogativa.
Andrebbe quindi inserito un articolo, il primo – Formalizzazione della volontà di avvalersi delle associazioni di osservatori volontari -, che stabilisca che “I Sindaci che intendano avvalersi della facoltà di cui all’art. 3 comma 40 della Legge 15 luglio 2009, n. 94 emanano apposita ordinanza con la quale formalizzano la propria volontà di ricorrere alle associazioni di osservatori volontari, identificano gli ambiti per i quali intendano utilizzare il loro supporto e le modalità di attuazione delle attività”.
2. L’articolo 2 lettera e) sancisce che le associazioni non possano essere destinatarie, anche indirettamente, di risorse economiche provenienti da soggetti diversi dagli associati. Trattandosi di associazioni di volontari con finalità di solidarietà sociale e volte a garantire la sicurezza dei cittadini, andrebbe prevista la possibilità per i privati di contribuire al mantenimento dell’associazione (ad esempio un’associazione di genitori potrebbe essere disponibile a sostenere economicamente i volontari per attività di osservazione al di fuori delle scuole)
3.
Al comma 3 dell’attuale art.1 alla fine del paragrafo, dopo la parola associazione, andrebbe inserito “, che abbia emanato l’ordinanza di cui all’art…..” riprendendo quanto espresso nella Nota 1.
Non si comprende, comunque la necessità che la domanda di iscrizione sia presentata al Sindaco posto che all’iscrizione provvede poi il Prefetto.
4.
Il comma 4 dell’art. 1 appare in contraddizione con l’art. 7 (che, peraltro, richiama) e con l’art. 3. L’attuale bozza di decreto prevede che il Sindaco del Comune dove ha sede l’associazione, raccolga le domande di iscrizione corredate di tutta la documentazione richiesta (comma 3 dell’art. 1), per poi trasmetterle al Prefetto di competenza a seguito dei corsi di formazione agli osservatori volontari appartenenti alle associazioni richiedenti (comma 4 dell’art. 1), insieme all’attestazione di frequenza degli stessi. Solo successivamente il Prefetto verifica il possesso dei requisiti, sentito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, e conferma l’idoneità dell’associazione iscrivendola nell’elenco provinciale (comma 5 dell’art. 1).
Si sottolinea che in questo modo si rischia di impiegare tempo e risorse comunali, senza avere certezza sugli esiti della candidatura.
Sarebbe quindi più opportuno, anche alla luce di un principio di economicità, che la sequenza sia: domanda di iscrizione/iscrizione/convenzione/formazione. In tal modo la formazione sarebbe erogata successivamente alla verifica dei requisiti ed alla formalizzazione del rapporto tra l’associazione e il Sindaco, a seguito dell’iscrizione delle associazioni nell’elenco provinciale. Si potrebbe aggiungere un comma che indichi che “il Prefetto rilascia l’autorizzazione ad iniziare le attività alle associazioni a seguito della ricezione dell’attestazione di frequenza dei corsi di formazione da parte del Sindaco”.
Si evidenzia, altresì, che la normativa vigente non assegna la competenza in materia di formazione ai Comuni.
Per una corretta gestione delle attività di formazione si propone:
1 la formazione sia posta in carico alla Regione, in via principale, in quanto la Regione è già titolare della competenza sulla formazione della polizia locale sulle tematiche della sicurezza urbana.
Si propone la modifica della prima parte del comma 1 dell’art. 7 come segue: “Le Regioni promuovono e organizzano i corsi di formazione e di aggiornamento degli osservatori volontari appartenenti alle associazioni iscritte che abbiano stipulato una convenzione con il Comune, per il corretto espletamento …” (accolta con modifica: “le regioni, d’intesa con i comuni, o i comuni interessati, promuovono e organizzano…….”)
5. All’art. 3 comma 2, si suggerisce di sostituire le parole “..sottoposto all’approvazione del Prefetto..” con le parole “..viene condiviso con il Prefetto..”.
6. All’art. 5 comma 1 lettere da a) ad f) sono evidenziate le condizioni per le quali l’iscrizione dell’associazione all’Albo provinciale venga revocata, senza che sia menzionato il soggetto preposto alla verifica e valutazione delle suddette condizioni.
Anche se un principio di carattere generale fa sottintendere che tale competenza sia in capo alla stessa Autorità competente all’iscrizione (Prefetto), si riterrebbe preferibile che ciò fosse scritto espressamente.
Si propone di modificare la prima riga del comma 1 dell’art. 5 come segue: “L’iscrizione dell’Associazione è revocata dal Prefetto…”.
7.
All’articolo 5 inserire come ultimo comma “Il Prefetto comunica immediatamente al Sindaco la revoca dell’iscrizione dell’Associazione nell’elenco provinciale”
8.
Per le stesse motivazioni di cui alla Nota 12, si propone la modifica del secondo periodo del comma 1 dell’art. 6 come segue: “A tal fine, il legale rappresentante dell’associazione….deposita, presso il Prefetto, …”.

Chissà mai un Sozzi ter

Piccoli comuni.
Terzo mandato - Guerra, per piccoli Comuni sardi importante risultato.

‘’I piccoli Comuni sardi ottengono un primo importante risultato verso il superamento del limite dei due mandati. Le mie congratulazioni vanno quindi al Sindaco di Mandas, Umberto Oppus e all’Anci Sardegna’’. Così Mauro Guerra, Coordinatore nazionale della Consulta ANCI piccoli Comuni commenta l’approvazione, da parte del Consiglio regionale della Sardegna, della possibilità del terzo mandato per i Sindaci dei Comuni fino a 3.000 abitanti.
‘’In altre Regioni a statuto speciale – aggiunge - il terzo mandato è già consentito. Inoltre, nelle Regioni ordinarie che contano la maggiore presenza di piccoli Comuni, quali Piemonte e Lombardia, i Consigli si sono da tempo pronunciati chiedendo al legislatore nazionale di rimuovere il limite a partire dai Comuni con meno di 5000 abitanti’’.
‘’È maturo il tempo perché, superando definitivamente l'assurdo e irresponsabile balletto che si ripete prima di ogni tornata amministrativa - conclude Guerra - si dia corso ad una riforma che valga per l'intero territorio nazionale’’.

Mai pensato di fare cassa con le multe

I proventi delle sanzioni sui limiti di velocità agli enti proprietari delle strade.
Lorenzo Guerini (Anci Lombardia) e Giorgio Oldrini (Legautonomie): “Si sta programmando un altro duro colpo all’autonomia dei Comuni. Così calerà la sicurezza”.

La Commissione Trasporti della Camera ha completato il percorso di approvazione del testo unificato sulla sicurezza (Ddl C44) avendo acquisito i pareri delle Commissioni Giustizia, Politiche Europee e Bilancio. Il testo passa ora alla corrispondente Commissione del Senato, in attesa di calendarizzazione. Il Ddl prevede in particolare all’articolo 15 che i proventi delle sanzioni derivanti dall’accertamento delle violazioni ai limiti di velocità debbano esser destinati agli Enti proprietari delle strade.
“Sottolineiamo la pericolosità degli effetti sottesi da questo provvedimento in itinere” ‐ afferma il presidente di ANCI Lombardia Lorenzo Guerini ‐ Noi non abbiamo mai inteso la prevenzione e la sicurezza, quella stradale ma non solo, come elementi per fare cassa e far quadrare i bilanci. Ma sono i Comuni gli enti che più di ogni altro hanno la consapevolezza e la conoscenza del territorio e delle sue problematiche. Non altri. Quello che sta per compiersi è un nuovo duro colpo all’autonomia finanziaria, ma ancor prima all’autonomia di gestione e di politica, inferto ancora una volta al sistema delle Autonomie locali. Si dirottano risorse verso Enti che non hanno né responsabilità, né funzioni, né mezzi nell’attività preventiva e di controllo, sottraendole a chi svolge da sempre tali attività”.
“La preoccupazione che ne consegue ‐ rileva Giorgio Oldrini, presidente di Legautonomie ‐ è che la progressiva carenza di risorse comporterà lo smantellamento graduale del sistema di controlli su una parte importante del sistema stradale, vanificando così i miglioramenti che i dati statistici ‐ su incidenti e conseguente numero di vittime e di feriti ‐ degli ultimi anni mettono in evidenza. Non è certamente utile a nessuno mettere a rischio il collaudato sistema di prevenzione e controllo sulle strade, operato anzitutto per volontà delle amministrazioni locali. Questo insomma è un provvedimento di cui nessuno sente la necessità. Siamo ormai nell’imminenza delle ferie estive ma sarà indispensabile analizzare sin nei dettagli il testo del Ddl e, se necessario, mobilitare una reazione forte e coordinata di tutte le Autonomie locali volta alla soppressione dell’articolo in questione, già da quando approderà in Commissione al Senato”.