Una Carfagna sempre disponibile.
Il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna disponibile a una candidatura alla presidenza della Regione Campania. Ieri la Carfagna ha annunciato: «Non rientra tra le mie ambizioni. Ma in politica non si può solo prendere, bisogna anche dare. E quindi sono disponibile a candidarmi se il partito me lo chiederà».
Capezzone “la voce del padrone”.
«Alcuni esponenti politici tornano, oggi, a parlare di bipolarismo in crisi. È, da parte loro, un errore, oltre che una valutazione priva di sintonia con la stragrande maggioranza degli elettori. Un chiaro sistema bipolare è nel cuore degli italiani, che non hanno alcuna intenzione di rinunciarvi; semmai, sarebbe un clamoroso e grave ritorno all'indietro ritrovarsi con maggioranze parlamentari costruite dopo il voto, magari alle spalle di quanto gli elettori hanno deciso nelle urne». Lo ha affermato Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà aggiungendo: «È per questo che le ragioni e gli obiettivi moderati e centristi devono trovare un loro luogo di espressione in uno dei due maggiori schieramenti: e ragioni politiche e numeriche chiarissime fanno del centrodestra guidato da Silvio Berlusconi lo spazio in cui tantissimi elettori moderati, cristiani e liberali, hanno già trovato casa, e con cui altre forze di centro avrebbero tutto l'interesse, anche strategico, ad allearsi».
Le “intimidazioni mafiose” di quel “pierino” di Feltri.
«Inserire in un articolo che si riferisce a vicende politiche e al presidente Gianfranco Fini una allusione generica ad “un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse” che riguarderebbero personaggi di Alleanza Nazionale, è un fatto gravissimo che lede la reputazione del Presidente della Camera dei Deputati. Valuteremo quali iniziative assumere in sede giudiziaria». È quanto ha dichiarato in una nota la deputata Pdl Giulia Bongiorno, in qualità di legale di Gianfranco Fini.
«Nel Pdl non solo volano gli stracci, ma ora siamo arrivati alle intimidazioni mafiose. La minaccia, o avvertimento, da parte del “Giornale”, di pubblicare dei dossier su scandali sessuali di personaggi di Alleanza Nazionale se Fini dovesse continuare ad attaccare Berlusconi è gravissima ed ha dell'incredibile. Dimostra anche che i giornali e le televisioni del capo del governo sono una clava al servizio del padrone e non dell'informazione. Questa vicenda conferma ancora una volta anche la necessità di una legge sul conflitto d'interessi. La politica delle minacce, degli scandali e dei dossier è squallida e non serve a risolvere i problemi reali del Paese, che è ancora attraversato da una profonda crisi economica». Lo ha affermato il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.
«Il direttore del Giornale, Feltri spieghi a cosa fa riferimento quando parla, nel suo editoriale dedicato anche oggi al presidente della Camera, di “un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza nazionale”. Se ha elementi concreti, li tiri fuori: altrimenti si scusi, perché queste allusioni e mezze parole non solo non fanno parte della buona informazione, ma costituiscono una seria minaccia, anche di rilievo penale, a un'alta carica dello Stato». È quanto ha affermato, in una nota, il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia.
«Un tentativo di intimidazione che non fa paura a nessuno». Con queste parole Fabio Granata, deputato del Pdl vicino a Gianfranco Fini - interpellato da Marco Esposito durante Titoli in onda su RED tv - definisce l'editoriale odierno di Vittorio Feltri sul giornale.«È chiaro che ne abbiamo passate di ben altre per farci intimidire da un editoriale di Feltri - precisa Granata -; da questo punto di vista siamo assolutamente sereni. Per quanto mi riguarda e per quanto riguarda altri parlamentari vicini al presidente Fini non abbiamo ritenuto nemmeno di scomodare un'agenzia per poter rispondere ad una provocazione di bassissimo profilo».
«Vedo che non ci si ferma nemmeno davanti alle più alte cariche dello Stato. Lo stesso Presidente della Camera viene investito da messaggi criptati. Quel che sta succedendo nel centrodestra è un segno evidente di nervosismo. Ormai non sono capaci di indicare nulla al paese che non sia uno scandalo quotidiano”. Lo afferma Pier Luigi Bersani, candidato alla segreteria del Pd.
«Se, come dice Capezzone, bisogna supportare tutti l'azione governativa e politica di Berlusconi, credo che la sua dichiarazione sull'articolo di fondo di Feltri di oggi vada in direzione opposta e sia profondamente sbagliata». È quanto afferma il coordinatore nazionale del Popolo della Libertà e ministro della Difesa, Ignazio La Russa che intervistato da AffariItaliani chiarisce: «Ipotizzare che possa essere condiviso, specie nella parte finale, l'articolo di Feltri, letto da tutti come un attacco minaccioso a Fini, significa mettersi nella lista di chi cede all'imbarbarimento della politica e che, oggettivamente, allontana quella serenità all'interno del Pdl ancora oggi facilmente raggiungibile sol che lo si voglia. Mi aspetto che Capezzone rettifichi e chiarisca il suo pensiero».
Boicottiamo Vespa e il “vespasiano”.
Domani su Rai3 alle 21:10 andrà in onda il film «La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler» al posto di Ballarò. È quanto emerge dalle variazioni della programmazione diffuse dalla Rai.
«Sulla vicenda dello spostamento di Ballarò è necessario chiarire una cosa: il punto della questione non è Porta a Porta. Bruno Vespa come sempre fa egregiamente e con grande professionalità il suo lavoro, garantendo la diretta tv in un momento importantissimo. Il problema è che gli italiani devono poter scegliere di guardare anche altre trasmissioni di informazione che affrontino lo stesso evento con un punto di vista diverso». Lo afferma Roberto Rao, capogruppo Udc in commissione di vigilanza Rai aggiungendo che «mai come negli ultimi mesi è diventato centrale il tema della “democrazia del telecomando”. In qualsiasi altro paese, di fronte ad un'azienda di servizio pubblico che agisce in questo modo, la concorrenza avrebbe di corsa organizzato un programma di informazione alternativa. Ma, in Italia, dubitiamo che questo avvenga».
«Il rinvio di Ballarò per favorire la trasmissione di Porta a Porta sul terremoto e la consegna delle nuove case ai danneggiati del sisma è una scelta irrispettosa verso il pubblico». È quanto afferma il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, che in una nota aggiunge: «Se c'è chi vuole la monofrequenza lo dica chiaramente e si confronti, sul piano delle idee e delle progettualità, con chi invece ritiene insopprimibile il pluralismo, non solo politico ma anche quello dei cittadini all'opzione sulla base di un'offerta plurale. E questa offerta deve essere garantita e non compressa dal servizio pubblico. Se qualcuno vuole la monofrequenza, e la tv monocorde, abbia il coraggio di dirlo e di misurarsi con chi ritiene che questa non sia la scelta giusta. Certo è che non ha precedenti la scelta di rimandare una trasmissione di informazione, che ha un suo pubblico consolidato e che, nella circostanza, andava lasciato libero di scegliere se sintonizzarsi su Ballarò o cambiare e, per una volta, fare una scelta diversa. Oggi tutto ciò è impedito con una decisione aziendale che non ha precedenti». «Non si tratta di discutere la bontà o meno dell'unica trasmissione informativa, di prima serata del servizio pubblico tenuta in programmazione per domani sera, né si può ridurre a dispute di conduttori quanto accade; tanto fuori luogo e sciagurata appare la scelta» prosegue Siddi, che osserva: «Bene ha fatto il Presidente Zavoli a convocare subito la Commissione di Vigilanza ma, chi può e deve, meglio farebbe a correggere, perché ancora in tempo, le decisioni prese».
Rinviate le puntate di Matrix previste per domani e venerdì. Lo annuncia Mediaset in un comunicato. «Per ragioni tecniche legate all'allestimento del nuovo studio e alla realizzazione della nuova scenografia del programma - si legge nella nota - le puntate di Matrix previste per martedì 15 e venerdì 18 settembre non andranno in onda». Matrix «partirà lunedì 21 settembre nella consueta collocazione di seconda serata su Canale 5. Le due puntate slittate verranno recuperate nel corso della stagione autunnale».
Berlusconi “ci copre di vergogna”.
«Ancora una volta l'Italia dei Valori aveva visto giusto: è necessario contrastare con durezza questo Governo sulla politica per l'immigrazione». Lo afferma il capogruppo al Senato dell'IdV, Felice Belisario, ricordando come «la condanna dell'Onu non fa che confermare quanto abbiamo sempre detto, e cioè che l'Italia in questi ultimi mesi effettuando i respingimenti ha costantemente violato tutti i diritti fondamentali dell'uomo». Secondo Belisario quella messa in piedi dal governo Berlusconi-Bossi-Tremonti «è una politica miope e assurda, che ci copre di vergogna, perché oltre a non rispettare il diritto internazionale non tiene in alcun conto neppure i più elementari diritti umanitari come quello di asilo per le migliaia di disgraziati che fuggono da fame, guerra e carestie».
«Berlusconi è talmente abituato a vivere al di fuori della realtà, contornato da nani, ballerine e servitori, da non rendersi conto della miseria altrui. Né sono serviti i moniti della Chiesa, i cui esponenti sono anzi stati derisi e sbeffeggiati dalla maggioranza. Adesso - conclude Belisario - vedremo cosa il Governo risponderà alle accuse fatte, ma già ci immaginiamo che il premier se la caverà con qualche battuta da operetta che ci farà scendere ancora più in basso nella classifica delle democrazie occidentali».
«Grazie alla Lega l'Italia è diventata sinonimo di pizza, mandolino e manganello. Mi auguro che ora il Governo rifletta su quanto denunciato dall'Onu evitando tuttavia di gettare benzina sul fuoco con le solite improbabili smentite. In questo momento di così grave difficoltà per l'immagine del nostro Paese all'estero, dovuta a una politica sull'immigrazione del tutto condizionata dai ricatti del Carroccio, non abbiamo bisogno di un incidente diplomatico con le Nazioni Unite». Lo ha dichiarato il deputato dell'Unione di Centro Savino Pezzotta.