« Il Documento di Piano propone l’ampliamento del PLIS del Brembiolo. Attualmente la superficie totale del Plis del Brembiolo è pari a 546 ettari così suddiviso: 183 di Casalpusterlengo, 41 di Fombio, 50 di Somaglia, 272 di Brembio. L’ampliamento proposto interessa una superficie di 82 ettari, per complessivi 354 ettari su Brembio.
Nello stralcio di cartografia di piano sotto riportato, sono evidenziate anche alcune superfici di "cucitura" che si trovano a ridosso del centro abitato e che servono a mantenere integro il "corridoio" del Plis che nella prima soluzione risultava spezzato dal centro urbano. Sono riportati i nuovi tratti di pista ciclabile proposti dal piano. Gli effetti attesi dalla proposta di ampliamento del PLIS sono ovviamente solo positivi, in termini di potenziamento della connettività ecologico-ambientale e in termini di qualità paesaggistico-territoriale. L’ampliamento tende ad inglobare la Cascina Monasterolo, già indicata nel PTCP vigente di interesse, inclusa nel progetto provinciale G14.»
Il progetto G14 prevede la salvaguardia dell’Oratorio di San Michele, della Cascina Monastirolo I o Superiore, del Mulino da Nasso e della Cappella del Santo Crocifisso in un ambito inserito nella rete dei valori ambientali di secondo livello. Gli enti coinvolti nel progetto sono la Provincia di Lodi, l’Amministrazione comunale di Brembio e le Amministrazioni comunali facenti parte dell’Ambito di Pianificazione Concertata.
Gli obiettivi progettuali sono i seguenti:
-- Salvaguardia dei beni storico architettonici localizzati in ambito extraurbano: Oratorio di San Michele (vincolato ai sensi del D.Lgs 42/04), Cascina Monastirolo I o Superiore e Cascina Monastirolo II o Inferiore (vincolate dal P.T.P.R.) e Mulino da Nasso e Cappella del Santo Crocifisso (P.R.G.). Lo strumento urbanistico del Comune di Brembio dovrà prestare attenzione al contesto ambientale in cui questo elemento si colloca ed alle potenziali connessioni dello stesso con la rete dei valori ecologico-ambientali. In particolare si predisporranno opportune aree di salvaguardia, finalizzate alla “creazione/conservazione di coni visuali”, per tutti quei beni che per localizzazione, consistenza e significato storico si configurano come elementi paesistici rilevanti.
-- Salvaguardia per mantenimento della continuità ecologica della rete dei valori ambientali individuate dal corso e dalla fascia delle rogge presenti; questi elementi rappresentano ambiti idonei all’attivazione delle procedure per il riconoscimento di P.L.I.S.
-- Tutela paesistica e delle aste della rete dell’assetto idraulico agrario presenti, che configura un’area a forte caratterizzazione morfologica, che deve essere sostenuta da politiche tese ad evitare una crescita indiscriminata della monocoltura e la perdita di un documento della memoria storica quale il tracciato delle linee della orditura della rete irrigua e di organizzazione della rete agricola. Il P.T.C.P. affida un ruolo importante al Piano Agricolo Triennale ed al Piano di indirizzo agricoloforestale, strumenti per lo sviluppo del settore agricolo e forestale e per la verifica locale degli effetti territoriali delle politiche Comunitarie; in particolare il Piano Agricolo Triennale esso è proposto in attuazione del Programma Regionale di Sviluppo, e prevede la definizione dei Programmi di Orientamento Strategico per l’Agricoltura, in coerenza con le indicazioni del Piano di risanamento delle acque e dei Programmi Provvisori di Bonifica redatti dai Consorzi di Bonifica e di Irrigazione.
Questa la descrizione dei temi progettuali contenuti nella scheda di progetto:
-- Presenza di un’area della rete dei valori ambientali costituito da aree che presentano significativi valori paesistico-ambientali individuata dal corso delle rogge presenti. Si tratta di un ambito lineare che, poiché svolge un fondamentale ruolo di connessione tra le differenti aree verdi provinciali, è caratterizzato da livelli di salvaguardia e di progettualità elevati per la tutela del patrimonio naturale residuo e l’incremento dello stesso laddove mancante.
-- Presenza di un’asta della rete dell’assetto idraulico agrario che configura un’area a forte caratterizzazione morfologica.