Venerdì scorso, 31 luglio, si è svolto il consiglio comunale. Oltre alla comunicazione di rito sul deposito dei verbali, altri due punti all’ordine del giorno: l’approvazione definitiva della seconda variante al piano di lottizzazione industriale in località Garibaldino-Polenzone e l’adozione del Piano di governo del territorio (PGT). La curiosità era tanta e chi si aspettava una serata ancora più afosa di quanto offriva il clima è andato deluso. Era la prima occasione di vedere all’opera, su una importante criticità per il paese, la nuova minoranza uscita dalle urne, per vedere insomma dal mattino com’era il giorno, come saranno i prossimi cinque anni di mandato amministrativo. Un flop. Ma procediamo con ordine.
All’apertura della seduta risultavano assenti Maria Rosaria Russo, consigliere di minoranza, e i consiglieri di maggioranza Marco Minoia e Pietro Commissari, quest’ultimo entrato in consiglio con un “quarto d’ora accademico”, alle 21,15 (lo annotiamo perché sarà utile poi per capire l’«alta velocità» delle decisioni). Per quanto riguarda la giunta comunale, presenziavano gli assessori esterni Noli e Rando mentre era assente l’assessore Arnaldi.
Prima di aprire la riunione il sindaco ha informato circa l’episodio riportato la mattina dalla stampa dell'operazione dei carabinieri che ha portato a scovare a Brembio due cittadini egiziani irregolari e a denunciare i proprietari dell'abitazione affittata in nero. Il sindaco Sozzi ha ricordato che all’insediamento aveva chiesto ai concittadini responsabilità nell'essere comunità, segnalando le situazioni di irregolarità o sospette, e trasmettendo dubbi, informazioni e conoscenze all'agente di polizia locale, che è deputato a svolgere le indagini preliminari necessarie per capire se si è in presenza o meno di situazioni di illegalità. Cosa che si è verificata nel caso in questione. Il sindaco ha quindi ringraziato la polizia locale e le forze dell’ordine intervenute con professionalità nella situazione denunciata.
Dopo la formalità della comunicazione dell’avvenuto deposito dei verbali della seduta precedente, il Consiglio ha provveduto ad approvare definitivamente, all’unanimità, la variante al piano di lottizzazione industriale, richiesta dal Comune di Secugnago. La delibera riguarda una trasformazione urbanistica industriale che si estende in territorio di Secugnago, incastonata tra il confine comunale con Brembio e la linea ferroviaria Milano-Piacenza. Tale area interessa in minima parte anche il territorio di Brembio, poiché è coinvolta la strada vicinale “della fabbrica” che giace per la maggior parte della sua larghezza nel territorio del nostro comune. Per questa particolarità il piano è stato a suo tempo adottato, approvato e convenzionato da entrambi gli enti. La necessità di attuare questa variante al Piano di lottizzazione industriale comprensoriale si è concretizzata in quanto tale proposta, che riguarda la trasformazione in fondiaria di due appezzamenti previsti originariamente come aree verdi da cedere in qualità di aree standard, era pervenuta da parte dei soggetti lottizzanti. Le due aree che hanno una superficie di mq 7.495,89, quella più a nord, e mq 447,77 quella nei pressi del vecchio edificio residenziale, sono state monetizzate per un valore di 38,00 euro al mq per un valore complessivo di 301.859,08 euro a totale beneficio del Comune di Secugnago. Da dire che la variante prevede che non venga aumentato il peso insediativo previsto nel piano originario. Durante il voto sul punto all’ordine del giorno in questione è entrato in Consiglio il consigliere Commissari.
Il Consiglio ha quindi affrontato – si fa per dire – il secondo punto, l’adozione del PGT. Il sindaco, che ha la delega all’urbanistica, è intervenuto brevissimamente dicendo che il piano era stato esaurientemente illustrato nell’assemblea pubblica del 2 luglio, e che non vedeva quindi la necessità di dire di più. Per eventuali delucidazioni era presente il tecnico comunale Giuseppe Spagliardi, ma del suo ausilio professionale non c’è stato bisogno in quanto nessuno dei consiglieri ha sollevato questioni. Tant’è che dopo la lettura della dichiarazione di voto del solo capogruppo di minoranza presente Tonani, ed un rapido intervento del capogruppo di maggioranza De Lazzari che ha semplicemente espresso il favore all’adozione del piano della sua parte politica, si è passati al voto: 8 a favore dell’adozione, 3 contrari. Erano le 9,25.
Il resoconto della seduta potrebbe finire semplicemente qui e così. Tuttavia alcuni rilievi vanno fatti. Il primo, l’assenza della componente di Rifondazione, che può essere interpretata, al di là dei sicurissimi validi motivi che avranno tenuto lontana dall’aula consiliare la rappresentante, come un ultimo atto di rispetto degli accordi che hanno tenuto insieme nel passato mandato amministrativo le due forze politiche, Pd e Prc. Il Piano di governo del territorio è un atto che coinvolge quanto a responsabilità di contenuti anche la componente della ex maggioranza che ora si trova all’opposizione. Non esserci all’adozione risolve ogni possibile contraddizione.
Per quanto riguarda la maggioranza, si può dire che ha fatto il suo mestiere. Cioè è riuscita a passare il primo dei due passi consiliari, quello più importante e dove il dibattito doveva essere ampio e a tutto campo, in maniera estremamente indolore. Il sindaco ha messo in campo la sua proverbiale abilità nel gestire politicamente momenti critici favorendo la non discussione, addirittura con un, in soldoni, se volete discutere qui o riservarvi per le osservazioni o spostare la discussione al momento dell’approvazione, rivolto alla minoranza presente. Parole che, è stato osservato, sono state accolte da qualche sospiro di sollievo.
La minoranza di “Brembio che cambia” si è limitata a leggere una dichiarazione di voto che riprendeva sostanzialmente alcune osservazioni tecniche riguardanti la falda freatica, già sollevate da qualcuno di noi su queste pagine e nel foglietto volante distribuito alla popolazione in questi giorni. Aggiungendo una critica sulla mancanza di parcheggi in zona Pesca e su alcune presunte mancanze documentali del Piano. Assolutamente assente il commento politico-amministrativo.
La dichiarazione di voto conclude: «Per queste e altre motivazioni, che troveranno comunque una più ampia e dettagliata esposizione nelle successive “osservazioni al PGT” secondo i modi e tempi previsti dalla legge, come gruppo di minoranza non possiamo che esprimere allo stato un voto contrario all’adozione del PGT così come oggi ci viene presentato, fermo restando in ogni caso la volontà del ns gruppo a rivedere radicalmente la propria posizione in sede di Approvazione Definitiva, nell’ipotesi in cui venissero recepiti tutti quegli accorgimenti tecnici o non che saranno oggetto delle successive osservazioni». Non solo, dunque, incapacità ad individuare gli elementi del Piano critici per la comunità, del resto già da noi indicati in più d’un articolo sul blog, ma possibilità di contribuire con il proprio voto alla sua approvazione se qualche osservazione “tecnica” della lista venisse accettata dalla maggioranza. Il sindaco ha commentato quest’ultima affermazione dicendo che le osservazioni saranno tutte ben vagliate, ma che non c’è nessuna intenzione dell’amministrazione di modificare il Piano nella sua struttura portante e qualificante. E, a conti fatti, ne ha ben donde.