FATTI E PAROLE

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venerdì 17 luglio 2009

Casa Giuseppina

I nostri beni culturali.
Brembio da salvare.

Nuova tappa del nostro viaggio tra i beni architettonici di Brembio che la Regione Lombardia ha inserito nel suo catalogo dei beni culturali presenti nel territorio regionale, una attività di documentazione e di catalogazione quella regionale avviata da oltre due decenni e che è confluita nel Sistema Informativo Regionale dei Beni Culturali. La Regione Lombardia ha affidato all'Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Scienze storiche e geografiche "Carlo M. Cipolla", lo studio e lo sviluppo del portale unico regionale dei beni culturali dal quale sono tratti tutti i dati che compaiono in questo post.
Nella foto aerea si vede la collocazione del bene architettonico di cui ci occupiamo oggi: Casa Giuseppina.

Il bene è situato all’indirizzo Strada Comunale del Polenzone 4, fuori dal centro abitato. La tipologia generale in cui è inquadrato nell’archivio è “architettura per la residenza, il terziario e i servizi”, specificamente “villa”.


La sua configurazione strutturale così è descritta: edificio a pianta rettangolare al centro di una area a giardino, strutture in elevazione in muratura di laterizi, solai a struttura mista latero-cemento a travatura in putrelle di ferro; capriate di legno per le coperture a falde, con manto di finitura a coppi. Pertinenze sul margine a sud, contigue alla Cascina Polenzonino, ad elementi portanti in laterizio, con solai e copertura a travature lignee, manto di coppi sulle falde.
Epoca di costruzione: 1930.
La decorazione della villa è del maestro Cesare Minestra, decoratore di Lodi.
Uso attuale e storico dell’intero bene è abitazione. La condizione giuridica è proprietà privata.


La scheda da cui sono tratti i dati è stata compilata da Daniele Garnerone (2001), il funzionario responsabile è Elisabetta Susani.

Il parco giochi di Via Caravaggio

Le delibere che hanno dato il via ai lavori per la realizzazione dell'area verde attrezzata.

Come abbiamo di recente evidenziato, sono iniziati i lavori del parco giochi di Via Caravaggio.
L’approvazione del progetto è avvenuta con la delibera n. 18 del 2 febbraio 2009, approvata dalla giunta comunale. Alla riunione di giunta era assente l’assessore Russo. L’incarico della redazione di uno studio di fattibilità era stato conferito all’arch. Emanuela Garibaldi di Lodi. L’importo per la realizzazione del progetto ammonta come da delibera a 43.484,00 euro, comprensivo di opere edili, opere da giardiniere e fornitura e posa di arredi. L’importo è finanziato con un contributo da parte della Provincia di Lodi e con mezzi propri di bilancio. La realizzazione inoltre è prevista nel Piano delle Opere pubbliche 2009/2011 ed è compresa nell’elenco annuale 2009.
Con la delibera n. 25 del 4 marzo 2009 la giunta ha inoltre approvato gli indirizzi per la stesura del capitolato per l’appalto della realizzazione del parco giochi di Via Caravaggio e della manutenzione del verde pubblico. In buona sostanza la giunta deliberava, con l’atto, degli indirizzi operativi al responsabile dell’Area Gestione del Territorio, volti all’inserimento di clausole nell’apposito capitolato speciale d’appalto per la realizzazione del parco giochi che prevedessero:
-- la possibilità per l’aggiudicatario del servizio, di accettare eventuali offerte di sponsorizzazione sulle aree a verde da mantenere, previa espressa autorizzazione dell’amministrazione comunale sulla sponsorizzazione proposta;
-- una durata del servizio di anni sei;
-- il servizio di asportazione nel periodo autunnale delle foglie nelle aree verdi di maggior sfruttamento da parte della specifica utenza;
-- specifiche lavorazioni di manutenzione per le aiuole spartitraffico o similari.
Nelle due foto l’area prima dell’inizio dei lavori e dopo.


Uno spot elettorale di successo

Il lavori per la palestra decisi da una giunta in emergenza a dieci giorni dal voto.

Il 26 maggio 2009, a dieci giorni dalle elezioni una giunta comunale presieduta dal vicesindaco Giancarlo Rando in assenza del sindaco, cui partecipavano gli assessori Noli e Arnaldi, assente l’assessore Russo, ha preso in esame e approvato il progetto definitivo/esecutivo “Scuola secondaria – Sostituzione copertura di amianto-cemento della palestra comunale”.
Il documento a premessa richiama la delibera di giunta n. 75 del 19 settembre 2008, con la quale si approvava ai sensi dell’art. 3 della L.R. 06/06/1980 n. 70, la richiesta presso la Regione Lombardia per l’erogazione di un contributo per l’edilizia scolastica minore al fine di bonificare la copertura in amianto cemento della palestra comunale della scuola media “Guido Rossa”, la cui documentazione è stata predisposta dal geom. Andrea Scagni collaboratore del Comune.
A seguito della richiesta la Regione Lombardia assegnava al Comune un contributo pari al 65% dell’importo dei lavori.
La giunta, considerato che per procedere con l’appalto dei lavori era necessario procedere con l’approvazione del progetto esecutivo dell’opera e degli elaborati che lo compongono, secondo le indicazioni di legge, e visto il progetto esecutivo redatto dal tecnico comunale geom. Giuseppe Spagliardi, considerando infine che l’opera era tra quelle previste dal Piano triennale delle opere pubbliche, deliberava l’approvazione di tale progetto.
La spesa complessiva prevista in delibera per la realizzazione dell’opera ammonta complessivamente a 85.000, 00 euro. Di questi, 68.200,00 sono previsti per lavori da imprenditore edile e affini, cui vanno aggiunti 2.500,00 per oneri per la sicurezza. L’importo dei lavori ammonta così a 70.700,00 euro. Ad essi si aggiungono 7.070,00 euro di Iva al 10%, 2.595,00 euro per imprevisti e 4.635,00 euro per spese tecniche; il tutto per un totale di 14.300,00 euro.
La Regione concorre alla copertura delle spese per 42.704,00 euro, il resto è coperto da un mutuo a carico del Comune.La delibera stabilisce di affidare l’opera a ditta specializzata del settore mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando di gara con le modalità previste dall’art. 57 del D.lgs 12/04/2006 n. 163 e successive modifiche e integrazioni.

Un particolare della palestra, la foto è dell'ottobre 2005.

Parrocchia, Plis del Brembiolo, Commissioni

Le ultime delibere pubblicate della giunta comunale.

Con delibera n. 65 del 16 giugno 2009, la giunta comunale ha deliberato in favore della Parrocchia per le attività dell’Oratorio un contributo a sostegno di due iniziative che tradizionalmente si svolgono in ambito parrocchiale. L’istanza di concessione di contributo era stata avanzata dal parroco don Elia Croce. La giunta ha dato indirizzo al responsabile del sevizio di erogare in favore dell’Oratorio Parrocchiale San Giovanni Bosco 250,00 euro per il Grest 2009 e 250,00 euro per il Torneo di Pallavolo 3+3.

Con delibera n. 66 del 23 giugno 2009, a seguito della nota prot. n. 9712 del 12 giugno 2009 inviata dal Comune di Casalpusterlengo, con la quale veniva comunicato all’amministrazione di Brembio la necessità di provvedere entro la fine di giugno alla nomina di un rappresentante del Comune nel comitato consultivo del P.L.I.S. del Brembiolo, come previsto dall’art. 5 della Convenzione stipulata con i Comuni di Casalpusterlengo, Somaglia e Fombio, la giunta comunale, cui spetta tale designazione, ha nominato rappresentante del Comune di Brembio nel comitato consultivo Silvia Ghidotti.

Con delibera n. 67 del 23 giugno 2009, “Conferma individuazione comitati, commissioni, organi collegiali con funzioni amministrative, la giunta comunale ha provveduto ad adempiere ad una scadenza di legge che si presenta ogni anno a giugno. Infatti, l’articolo 96 del TUEL (D.lgs.vo 267/2000) dispone che entro il 30 giugno gli enti locali procedano all’individuazione degli organismi collegiali con funzioni amministrative ritenuti indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali dell’ente. Gli organismi non ritenuti più indispensabili sono automaticamente soppressi con decorrenza dal mese successivo all’entrata in vigore del provvedimento, con attribuzione delle relative funzioni all’ufficio che riveste preminentemente competenze in materia. Queste sonon le commissioni individuate: Commissione edilizia (con gettone di presenza), Commissione Biblioteca, Commissione Servizi socio-assistenziali, Commissione Diritto allo Studio, Commissione Tutela e Sviluppo del Territorio, Commissione per la Valutazione estetica e urbanistica delle opere pubbliche, Comitato di Gestione dell’Asilo Nido, Conferenza dei Capigruppo (con gettone di presenza).

Tir a biogas

La costruzione della centrale a biogas comporta il passaggio per il paese di grossi camion e betoniere.
FotoPost - Immagini scattate questa mattina dopo le 10.

Buongiorno biogas, già alle cinque del mattino, ci hanno raccontato, ma forse è una esagerazione: a quell'ora comincia l'andirivieni dei mezzi per il trasporto terra e cemento destinazione da e per il sito dove l'impianto è costruito. La gente di Brembio comunque si lamenta per questi nuovi disagi non messi in conto.



Nella seconda il simpatico camionista sta al gioco mettendosi in posa.



Forse è il caso di cominciare a buttare lì un cui prodest?, un a chi giova tutto ciò? e magari la minoranza a far sentire la voce del disagio con qualche interpellanza, questa sì quanto mai opportuna, tenendo soprattutto conto che tra non molto si voterà in Consiglio l'adozione del PGT, che per quanto riguarda il comparto industriale non fa presagire nulla di buono per il nostro paese.

Brembio come il Lodigiano, il Lodigiano come Brembio

Riprendiamo dal quotidiano Il Cittadino di oggi, dalla rubrica "Lettere & Opinioni", questa lettera di Marco Baratto di Mulazzano. La riprendiamo perché potrebbe benissimo essere stata scritta da uno qualunque dei brembiesi, anche di quelli che hanno oceanicamente ridato fiducia al nostro sindaco, una volta naturalmente che la riflessione su quanto ci si prospetta sia fatta a mente serena.
Lodigiano. La colpa è tutta dei sindaci.
Rassegna stampa.

Il Sig. Gesualdo Sovrano, sul «Cittadino» di sabato e domenica 11/12 luglio, si domanda preoccupato che fine farà il Lodigiano e se i sindaci che lo amministrano siano consci della cementificazione in corso e di conseguenza, della qualità dell’aria e della vita degli abitanti. Il Lodigiano subirà la stessa sorte che hanno conosciuto Bollate, Novate, Opera, Pieve Emanuele, Corsico, Bruzzano, Trezzano sul Naviglio, San Giuliano Milanese e gli innumeri altri borghi che, da agglomerati agricoli di poche centinaia o migliaia d’anime, sono divenuti città confusamente sparpagliate sul territorio, abitate da cinquanta/sessantamila persone le quali, forzatamente, hanno uno scarso senso d’attaccamento alla comunità.
I sindaci sanno quello che accade, sono loro che approvano i piani regolatori e i famigerati scomputi condannati perfino dalla U.E. che, guarda caso, sono svantaggiosi solo per le casse comunali. Per chissà quale motivo di gratitudine verso gli edificatori, anche se il territorio va alla malora fanno come le tre scimmiette: non vedono, non sentono, non parlano! Non fosse, parecchi tra loro, di fronte a piani regolatori che del territorio hanno fatto e fanno chiaramente scempio, si sarebbero dovuti dimettere! Al contrario, come giustamente il Sig. Sovrano osserva, esultano!
Il Lodigiano, ha il triste primato dei tumori, ma nessun Sindaco, nemmeno in campagna elettorale, ne ha parlato o preso impegno di ricercarne la o le cause. Nessuno che abbia rammentato che un Lodigiano su quattro supera i sessantacinque anni talché una centrale «a Pensionati», una più, una meno, non soffrirebbe certo per mancanza di materia prima e di conseguenza, se non ora, tra pochi anni, il patrimonio edilizio eccederà di gran lunga il fabbisogno.
Invece, sotto con le «notti bianche», i balli, i pranzi in piazza e via dicendo! Sotto con gli impianti sportivi per ogni singolo comune, se perfino le squadre di serie A (composte in gran parte da stranieri) denunciano un massiccio calo di presenze, non sarebbero più economici impianti sovracomunali? Sotto con i nuovi municipi, che servono solo a soddisfare la vanagloria dei sindaci di turno!
Gli imprenditori edili, non disinteressati a favorire l’immigrazione, e come manodopera, e come futuri acquirenti d’abitazioni, sperano con tutto il cuore che ciò non avvenga, ma se il lavoro manca o scarseggia, dove gli immigrati troveranno i soldi per acquistare abitazioni che gli italiani non vogliono più? E se molti, delusi, tornassero in patria, come farebbero banche e finanziare a rientrare dai finanziamenti che loro hanno concesso per acquisire case che nessuno più vorrebbe?

1,4 milioni di euro per non autosufficienti

A tanto ammonta il Fondo sanitario della Regione.

"Ammonta a 1.373 milioni di euro il Fondo sanitario della Regione per le persone non autosufficienti. Si tratta di risorse autonome che la Lombardia ha deciso di destinare alla realizzazione degli interventi a favore di anziani e dei disabili", lo ha affermato l'assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, intervenendo alla discussione del Dpef (Documento di programmazione economico finanziaria) che si è svolta in commissione sanità del consiglio regionale, sottolineando anche che "L'attuazione delle politiche regionali nel settore sociale è garantita anche da altri 266 milioni di origine sia statale sia regionale".
Secondo l'assessore i 1.373 milioni del Fondo sanitario per non autosufficienti rappresentano "la prova concreta di un impegno notevole in grado di mettere in campo sia una rete di strutture d'assistenza all'avanguarda sia di strumenti a favore delle famiglie".
In poco più di dieci anni le Residenze socio-assistenziali in Regione sono aumentate di quasi il 50%, passando da 435 a 628, e i posti letto accreditati sono aumentati di oltre 16 mila unità.
"La Lombardia oggi si caratterizza per una rete di oltre 55 mila posti letto per gli anziani nelle residenze socio assistenziali, e per un insieme di opportunità che consentono di scegliere la tipologia dell'assistenza", ha detto Boscagli. "L'esperienza dei buoni e dei voucher e' positiva e contiamo di incrementarla. Per quanto riguarda l'assistenza domiciliare dobbiamo comunque considerare che esistono numerose e differenti risposte attuate a livello di enti locali e che sfuggono per ora a una classificazione precisa e a un'unica mappatura. Il bisogno cresce in modo esponenziale (40 mila anziani in più ogni anno), ma la virtuosità della Lombardia è constatabile anche dalla enorme capacità delle istituzioni e della società di realizzare un welfare innovativo, sussidiario e adeguato alle necessità. Nella prospettiva del Dpef, l'assessorato alla Famiglia prevede azioni finalizzate a migliorare un modello che finora ha dato buona prova di sé. Si tratta perciò, valorizzando il ruolo della famiglia, di favorire la libera iniziativa e la sperimentazione. In particolare ci si propone di accompagnare e orientare istituzioni come Asl o Comuni che esercitano il loro ruolo a contatto coi cittadini, e di sviluppare un sistema di welfare locale attraverso nuove leve di governance (Piani di Zona di Comuni associati, Tavolo del Terzo Settore)".
Relativamente agli altri ambiti d'azione oltre a quelli per anziani e disabili, l'assessore si è soffermato sull'obiettivo del riordino e dell'incremento della rete dei consultori e di un rinnovato impegno per gli asili nido, per i quali è prevista a breve la pubblicazione di nuovi bandi.

Inciuciamoci nel compost (III)

Eal e Sorgenia. La rabbia dei lodigiani.
Rassegna stampa - Terza parte.

(Lettera di Giovanni Lanzani)
Cari abitanti di Terranova Passerini, tranquillizzatevi, perché finalmente quella maledetta centrale che vi stanno costruendo sotto casa, voluta dagli amministratori di Bertonico e di Turano con la benedizione della Provincia di Lodi, finalmente impedirà le puzze dell’impianto della Eal. Infatti Sorgenia non solo andrà avanti a ultimare la centrale, ma provvederà con il suo denaro sonante a salvare la Eal Compost dal fallimento e forse farà in modo di cambiare l’impianto dal quale si levano odori nauseabondi.
Come si dice... cornuti e mazziati.

(Lettera di Maria Cremascoli)
Quando sul «Cittadino» di questa mattina (giovedì 16 luglio, Ndr) ho letto che i Signori della Provincia di Lodi hanno caricato sul proprio carro quelli che stanno costruendo la centrale di Bertonico, dandogli il 20 per cento di una delle loro società sull’orlo del fallimento, mi è venuto da vomitare.
Mi fanno tutti schifo, quelli che c’erano prima e quelli che ci sono adesso, si vergognino. Mi auguravo che con l’elezione del signor Foroni fosse arrivata la scopa che faceva piazza pulita e invece non è cambiato proprio niente.
Cosa possiamo fare noi cittadini davanti a queste cose? La soluzione è una soltanto, è ora e tempo che i lodigiani non vadano più a votare.

(Nota del direttore de Il Cittadino Ferruccio Pallavera)
Ci sono state trasmesse altre lettere su questa vicenda che non pubblicheremo perché sono anonime, e altre lettere firmate ma piene di insulti, che non appariranno sul «Cittadino» perché contengono frasi diffamatorie.
È però necessario sottolineare la precisazione trasmessaci, in merito, nel pomeriggio di ieri dalla Provincia di Lodi. Dichiara infatti Elena Maiocchi assessore provinciale all’ambiente: «Prendiamo atto della decisione di Eal Compost di nominare ad amministratore unico il dottor Paolo Negri e della scadenza del suo mandato al 31 ottobre 2009 ed auspichiamo che in questi tre mesi si arrivi ad una definitiva risoluzione delle problematiche emerse relativamente all’impianto Eal Compost. La “lista della spesa” è molto chiara: soluzione dell’annoso problema dei miasmi ed un piano industriale concreto, credibile ed effettivo, capace di produrre utili. Significherebbe non aver buttato via anni di investimenti. Quanto all’ingresso di Sorgenia fra i soci, si tratta di decisioni prese durante il precedente mandato. Dal punto di vista amministrativo non possiamo che prenderne atto. Dal punto di vista politico, manifestiamo vari dubbi sull’opportunità della cosa».
Ne approfitto per ricordare di aver ricevuto, in un recente passato, parecchie telefonate di protesta da parte di esponenti politici di Lodi e di Casalpusterlengo che lamentavano il fatto che i giornalisti del «Cittadino» non avevano dato spazio né enfasi alle “oceaniche manifestazioni di piazza” tenute contro la centrale di Bertonico e Turano.
A lamentarsi erano le stesse persone che sapevano bene che la centrale sarebbe stata realizzata, nonostante le proteste, perché le loro forze politiche l’avevano voluta.
La gente a quelle manifestazioni non ci è mai andata in massa: aveva ormai capito dove tirava il vento.
Quanto a noi, avremmo voluto, ieri e oggi, che su queste vicende tutto venisse giocato alla luce del sole e a carte scoperte, perché solo così la politica diventa credibile.
(3 - fine)

Inciuciamoci nel compost (II)

Eal e Sorgenia. La rabbia dei lodigiani.
Rassegna stampa - Seconda parte.

(Lettera di Pietro Ferrari)
Egregio direttore, l’articolo intitolato “Eal Compost, è Sorgenia il socio salvagente” apparso sul «Cittadino» di oggi 23 giugno a pagina 20, io l’avrei messo in prima pagina, perché ha una valenza politica drammatica.
Quando ho letto che Eal Compost ha un nuovo socio che ha rilevato il 20 per cento delle quote e che «si tratta di Sorgenia, la società del gruppo De Benedetti che sta realizzando la centrale termoelettrica di Bertonico e Turano, entrata nel capitale sociale dell’impianto di Terranova attraverso la propria controllata Sorgenia Energy», sono trasecolato.
Ma come, mi sono detto, ma sono questi gli amministratori giovani e svegli che dovevano portare un’ondata di novità nella Provincia di Lodi?
Non ho mai digerito che il centrosinistra del Lodigiano abbia voluto la centrale di Bertonico Turano e che abbia voluto gettarci il fumo negli occhi con le sue paturnie. I Comuni di Bertonico e di Turano che a parole hanno sempre detto peste e corna della centrale e che sulle loro delibere ufficiali hanno scritto il contrario.
Il senatore Gianni Piatti (che dovrebbe andare a nascondersi e non farsi più vedere) che quale sottosegretario del Ministero per l’Ambiente quando si è trattato di votare per la centrale è andato in giro per il mondo e quando è tornato se l’è presa con Formigoni. La Provincia di Lodi che a parole gridava a destra e a sinistra e poi andava a Roma e si faceva ricevere dall’uscere del ministro Bersani.
E adesso cosa fa il centrodestra, che finalmente comanda e può fare una politica differente? Chiama Sorgenia a partecipare al venti per cento in una società della Provincia che fa acqua da tutte le parti... Poveri noi.

(Lettera di Raffaele Contardi)
Caro direttore, alla notizia che avete pubblicato circa la vicenda di Sorgenia da tutti attaccata e a parole messa al bando per la costruzione della centrale di Turano e Bertonico chiamata però dalla Provincia di Lodi a rimpinguare le casse fallimentari di Eal Compost, sicuramente faranno seguito le dichiarazioni dei politici. In passato sulla storia della centrale avete ripetutamente pubblicato sul «Cittadino» le lettere e le dichiarazioni del rappresentante provinciale dei Verdi, mi pare si chiami Luigi Visigalli.
Ebbene, a fronte di quanto sta accadendo sul territorio lodigiano (la Eal che imbarca prima la Cre e poi Sorgenia) mi piacerebbe conoscere il pensiero del portavoce ufficiale degli ambientalisti del Lodigiano.
(2 - continua)

Inciuciamoci nel compost (I)

Come si diceva, Eal e Sorgenia tengono banco oggi nelle pagine di "Lettere & Opinioni" de Il Cittadino, da cui riprendiamo le lettere pubblicate ed una nota del direttore Ferruccio Pallavera. Più d'una, accanto a feroci critiche, evidenzia fatti che indiscutibilmente evidenziano il degrado della politica nostrana.
Eal e Sorgenia. La rabbia dei lodigiani.
Rassegna stampa - Prima parte.

(Lettera di Ettore Raimondi)
Egregio direttore, ho dovuto leggerlo due volte l’articolo che questa mattina (giovedì 16 luglio, Ndr) avete dedicato alle ultime vicende di Eal Compost, perché non mi sembrava vero. In un recentissimo passato il centrosinistra lodigiano aveva messo in piedi un bell’inciucio con la società Cre, che è da sempre interessata a costruire la devastante discarica di Senna Lodigiana. Il centrosinistra del Lodigiano ha sempre combattuto la proposta della discarica di Senna, ma senza battere ciglio ha imbarcato, nella sua società provinciale Eal Compost la società Cre paladina della discarica, assegnando alla stessa Crea il 10 per cento di Eal Compost. Un fatto, questo, inaudito. Se la vecchia Provincia di Lodi governata dal centrosinistra davvero non voleva la discarica di Senna progettata dalla Cre, non aveva che una cosa da fare: buttare fuori la Cre da Eal Compost. Ma non l’ha mai fatto. Perché? Perché tra il centrosinistra e la Cre c’erano accordi non solo politici, ma addirittura economici.
Gli elettori del Lodigiano hanno recentente scelto di mandare a casa il centrosinistra e lo hanno fatto con un larghissimo margine di voti e hanno eletto al loro posto una formazione nuova. Una formazione fresca e giovane, che dovrebbe fare una politica tutta nuova, differente da coloro che l’hanno preceduta. A questo punto il centrodestra che governa da poche settimane la Provincia di Lodi, cosa fa? Il centrodestra che ha sempre fatto la guerra alla centrale di Turano e Bertonico, centrale ormai in costruzione (voluta dal centrosinistra perché di centrosinistra è il padrone della società Sorgenia, ingegner De Benedetti), chiama la società Sorgenia e le affida il 20 per cento di Eal Compost. Praticamente, il centrodestra della Provincia di Lodi bussa alla porta del signor De Benedetti per domandargli un bel favore...
Il centrosinistra alla Cre aveva dato il 10 per cento di Eal Compost, il centrodestra alla Sorgenia assegna tranquillamente il 20 per cento di Eal Compost.
Signor direttore, ha capito cosa fanno i politici lodigiani di qualsiasi colore essi siano? Se c’è un carrozzone pubblico che ha un buco economico tale che se fosse una società privata dovrebbe portare subito i libri in tribunale, nel Lodigiano vengono chiamate società private a far parte del carrozzone. Il problema è che quelle società private sono le stesse che stanno realizzando o vogliono realizzare nel Lodigiano due impianti che la gente non vuole: una discarica e una centrale.
In conclusione, i nuovi amministratori del centrodestra che governano la Provincia di Lodi non sono né più né meno della stessa pasta dei vecchi amministratori del centrosinistra. Quelli là, quelli che c’erano prima, pur facendo (a parole!) la guerra alla Cre per non volere la discarica di Senna Lodigiana, hanno chiamato la Cre e le hanno dato il 10 per cento di Eal Compost.
Questi qui, quelli che sono arrivati adesso, pur facendo (a parole!) la guerra a Sorgenia che sta costruendo la centrale di Bertonico e Turano, la chiamano e le danno il 20 per cento di Eal Compost.
Tutto per salvare una società pubblica che ha un buco economico che grida vendetta a Dio, e che dovrebbe, se fosse una società privata, essere chiusa immediatamente.
Cosa dovremmo pensare noi lodigiani, dei politici? E mi chiedo, a questo punto, qual è l’opinione dell’elettorato della Lega Nord del Lodigiano. Non erano loro i “duri e puri”?
(1 - continua)

Fieno in cascina per Sorgenia

Sorgenia, il colosso si fa sempre più forte.
Operazione da 600 milioni con sei banche.
Rassegna stampa. Articolo di Greta Boni su Il Cittadino di oggi.

Il gruppo Sorgenia, controllato da Cir e partecipato dall’austriaca Verbund, si fa sempre più forte. Negli ultimi giorni, infatti, ha sottoscritto un nuovo finanziamento della durata di dieci anni con un “pool” di sei banche, fra cui la Banca Popolare di Lodi. Un’intesa da 600 milioni di euro che coinvolge anche Mediobanca Banca di Credito Finanziario Spa - che ha svolto il ruolo di documentation bank - Banca Monte dei Paschi di Siena, Intesa SanPaolo, Unicredit Mediocredito Centrale e WestLB Ag e.
L’operazione, su base Club Deal, consente a Sorgenia di rafforzare la propria struttura finanziaria e supportare gli investimenti in nuova generazione previsti dal piano industriale, con particolare riferimento alla realizzazione delle centrali termoelettriche a ciclo combinato. Naturalmente, si tratta della centrale di Bertonico-Turano e della centrale di Aprilia. I lavori per la realizzazione dell’impianto nella Bassa lodigiana sono iniziati ormai da un anno, il mese scorso è arrivata a destinazione con un traffico speciale anche la turbina e lo scheletro della centrale è già visibile.
Il finanziamento prevede un profilo di rimborso amortizing, su base semestrale, a partire dal 2012, e un tasso d’interesse legato all’Euribor maggiorato di un margine in linea con le attuali condizioni di mercato. Contestualmente, è stata estesa al 2019 la durata della linea di credito sottoscritta nel luglio 2007 con Monte dei Paschi di Siena e relativa alla centrale in funzione a Termoli. L’ammontare residuo di questo finanziamento è pari a 162 milioni di euro.

Ammorbata dai miasmi

Eal e Sorgenia tengono banco oggi sui media locali. Cominciamo con un articolo su Il Cittadino di Greta Boni che ci informa che Eal deve sistemare i conti e risolvere i problemi delle puzze che ammorbano i residenti.
Il centrosinistra all’attacco.
«Senza risultati Eal Compost si chiude».
Ultimatum della Provincia alla società, tre mesi per uscire dai guai.
Rassegna stampa.

Terranova - Eal Compost ha tre mesi di tempo per mettere fine ai suoi guai, o altrimenti chiuderà i battenti. Lo ha deciso la squadra del presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, che nella giornata di ieri ha deciso di intervenire sulla spinosa vicenda dell’impianto di compostaggio di Terranova. «Prendiamo atto della decisione di Eal Compost di nominare come amministratore unico Paolo Negri e della scadenza del suo mandato al 31 ottobre 2009 - esordisce l’assessore all’ambiente, Elena Maiocchi - e auspichiamo che in questi tre mesi si arrivi a una risoluzione definitiva delle problematiche emerse». Questo significa, in poche parole, mettere nero su bianco un piano industriale concreto e capace di produrre utili, ma anche migliorare la tecnologia utilizzata. L’impianto, infatti, brucia un milione di euro ogni anno, senza contare che - a causa delle puzze - i cittadini lodigiani lo detestano.
«Alla scadenza di questi tre mesi - aggiunge la Maiocchi -, senza specifiche novità, saranno prese tutte le decisioni del caso, drastiche se necessario». L’assessore, però, è ottimista: «Sussistono tutti i presupposti affinché la situazione industriale e quella delle puzze trovino concrete soluzioni».
La novità di questi giorni, però, è l’ingresso di Sorgenia fra i soci della Eal Compost. Il gruppo di De Benedetti, che sul territorio sta costruendo la centrale di Bertonico-Turano, detiene il 20 per cento delle quote, attraverso la sua controllata Sorgenia Energy. «Si tratta di decisioni prese durante il precedente mandato - sottolinea la Maiocchi -. Dal punto di vista amministrativo non possiamo che prenderne atto. Dal punto di vista politico, manifestiamo vari dubbi sull’opportunità della cosa. Ci auguriamo che il nuovo socio possa apportare prospettive imprenditoriali innovative. Qui, prima della politica o di chi ha fatto cosa, ci sono gli interessi dei cittadini lodigiani. Lo voglio però ripetere: è un’ultima occasione, attendiamo risposte».
Nel centrosinistra, però, c’è chi sottolinea che nonostante i toni “da battaglia” della campagna elettorale, sul fronte Eal Compost la giunta non stia affatto mettendo in atto interventi radicali, lo dimostrerebbe la nomina di Negri. Dall’opposizione ricordano che qualche mese fa l’amministrazione Felissari aveva ridotto la possibilità di rifiuti all’ingresso del 30 per cento, perché l’impianto aveva dei problemi. «La vicenda della Eal Compost è una delle complessità - afferma l’ex presidente di palazzo San Cristoforo, Lino Osvaldo Felissari -, da tempo l’assemblea aveva dato mandato per trovare una soluzione capace di migliorare l’impianto. Il problema era trovare chi potesse realizzare l’intervento, all’inizio si era pensato anche a Linea Group, che aveva manifestato il suo interesse. Ma alla fine, per esigenze legate soprattutto alla tempestività, non è andata in porto». Così si è pensato a Sorgenia.
«Anche noi, come l’assessore, speriamo che vada tutto bene - aggiunge Felissari -, ma credo che nel giro di tre mesi si possano solo perfezionare le linee operative, non risolvere i problemi. Se Eal Compost non tornerà ad essere efficiente, sarà impossibile conferire con tariffe che sono il 25 per cento in meno delle altre realtà lombarde».

Attenti all'acqua

Lorenzo Rinaldi, su Il Cittadino di oggi, ci informa che oggi si avrà il rinnovo delle cariche alla Sal e che potrebbe arrivare un triumvirato di garanzia, mentre restano i dubbi sul peso del capoluogo.
Acqua lodigiana, incertezza sulle tariffe.
La provincia di Lodi vuole chiarezza sulla Sal, che parte ad agosto.
Rassegna stampa.

La Sal, Società acqua lodigiana, rischia di perdersi in un bicchiere. D’acqua. E anche se dalla provincia di Lodi ufficialmente non arrivano conferme, ieri una fonte interna ha assicurato che il presidente Pietro Foroni ha già preso contatti con i funzionari di Regione Lombardia per rivedere la regolarità degli atti che hanno portato alla costituzione della società. Ma al di là della correttezza delle procedure, restano le incognite sul funzionamento dell’ente di proprietà dei comuni che dovrà occuparsi per tutta la provincia di Lodi del ciclo integrato dell’acqua (dall’acqua del rubinetto alle fogne e ai depuratori). L’architettura della Sal è eredità dell’amministrazione Felissari, i contenuti, almeno in parte, dovrà metterceli l’amministrazione Foroni. Il nuovo presidente va con i piedi di piombo, ma fonti a lui vicine non nascondono i timori sul fatto che la Sal potrebbe vedersi costretta ad aumentare le tariffe per le famiglie, al fine di coprire le spese di gestione. Anche se, sempre ieri, una fonte vicina a Felissari ha negato aumenti significativi e comunque li ha correlati alla realizzazione di opere. L’ipotetico incremento delle tariffe sarebbe un brutto biglietto da visita per una società che debutterà tra agosto e ottobre, inglobando i rami di Astem e Asm Codogno che si occupano di acqua, il Basso Lambro di Sant’Angelo e una parte di Amiacque, in soldoni il vecchio Cap, che porterebbe in dote il polo di Casale e una cinquantina di dipendenti. Davanti ai dubbi e a qualche titubanza di troppo (c’è chi sostiene che Asm Codogno smembrata dal ramo idrico non starebbe in piedi, sebbene i vertici Asm abbiano approvato il progetto), la “nuova” Provincia non se l’è sentita di far saltare tutto, ma ha scelto una strada alternativa. Cioè quella di proporre una gestione provvisoria di Sal fino al 30 settembre, con un nuovo consiglio di amministrazione formato dai presidenti di Basso Lambro, Astem e Asm. In bilico c’è l’attuale cda, formato da Luigi Visigalli, Lorenzo Barbaini e dall’ingegner Carlo Locatelli, già uomo di fiducia del Basso Lambro e destinato a diventare direttore generale della Sal. Il nuovo triumvirato dovrebbe essere discusso oggi all’assemblea dei soci della Sal, che metterà a confronto alcuni sindaci di esperienza - a partire dal lodigiano Lorenzo Guerini e dal barasino Domenico Crespi - e una pattuglia di primi cittadini nominati nella tornata di giugno. In attesa dell’assemblea odierna, ieri nei corridoi di palazzo Broletto a Lodi c’era chi sosteneva che Guerini per nulla al mondo sarebbe disposto a spostare da Lodi la sede della futura Sal, dopo che già la Motorizzazione civile rischia di traslocare, almeno in parte, a Somaglia. Ma lo stesso Guerini potrebbe finire nel mirino per un’altra ragione, cioè per il ruolo predominante che il comune di Lodi avrebbe nel futuro ente di gestione dell’acqua. I soci della Sal saranno infatti i comuni, anche se inizialmente la società nasce dal “matrimonio” tra le municipalizzate. E visto che il comune di Lodi ha la maggioranza in Astem, nel momento in cui le azioni verranno “retrocesse” ai comuni, Lodi si troverà in Sal con una quota del 42-43 per cento, in una posizione di forza. Ma alcuni sindaci del territorio ricordano che esiste pure un patto di sindacato in forza del quale il comune di Lodi non scenderebbe mai - all’interno di Sal - al di sotto del 33 per cento, anche nel caso in cui l’ingresso di Cap Holding andrebbe a modificare il peso delle partecipazioni. Intanto ieri è stato ufficializzato che Sal a partire dal primo agosto assorbirà il personale impiegato nel servizio idrico dell’Astem e il personale della Basso Lambro e gestirà il servizio idrico nei comuni in cui operano le due società. Proprio ieri, infatti, è stato messo nero su bianco il conferimento dei rami d’azienda di Astem e Basso Lambro a Sal. A partire dal primo agosto dunque la Sal emetterà le bollette e gestirà direttamente le utenze nei comuni in cui attualmente operano Astem e Basso Lambro. Mentre per le utenze dei comuni in cui operano Asm Codogno e Amiacque, il passaggio definitivo è previsto per il primo ottobre.

"Forbici" Devecchi colpisce ancora

Devecchi “taglia” i cellulari di palazzo San Cristoforo.
Rassegna stampa - Da Il Cittadino di oggi.

Palazzo San Cristoforo si prepara all’ennesima “sforbiciata” dell’assessore al bilancio, Cristiano Devecchi. L’esponente del Carroccio, infatti, ha deciso di attuare un piano di razionalizzazione delle spese: dopo le mazzette dei giornali e il consumo di energia, è passato ai cellulari. Questa settimana i suoi uffici hanno inviato una lettera ai dirigenti, chiedendo una verifica sull’effettiva necessità dei telefonini: «Nel corso della campagna di razionalizzazione delle spese di questo ente - si legge nel documento - si chiede cortesemente di effettuare una ricognizione nel settore di competenza sull’utilizzo della telefonia mobile, ricordando che la concessione in uso della strumentazione avviene in base ad esigenze di reperibilità, servizi fuori sede, frequenti spostamenti e particolari esigenze tecniche di comunicazione». Attualmente sono attive 135 sim card, per lo più abbinate a un telefono di servizio, gli apparecchi sono stati assegnati dalla precedente amministrazione in relazione alla funzione ricoperta, su richieste dei dirigenti. In particolare, 7 cellulari sono utilizzati dal settore agricoltura, 5 dai commessi autisti, 3 dalla direzione generale, 10 dagli organi istituzionali, 2 dalla segreteria generale, 4 dai servizi e programmazione finanziaria, 7 dai servizi interni, 4 dai servizi educativi, 7 dai sistemi edilizi, 3 dai sistemi turistici, 3 dallo staff di presidenza, 3 dallo sviluppo economico, 38 dalla tutela e valorizzazione ambientale e infine altri 39. Un numero troppo elevato, per l’assessore Devecchi. Anche se negli ultimi anni le spese per la telefonia mobile sono costantemente diminuite, passando dalle 45.594 euro euro del 2007 alle 38.725 del 2008, per Devecchi le utenze sono cresciute e c’è spazio per darci un taglio. «Non voglio risultare a tutti i costi antipatico - commenta l’assessore leghista -, ma è giusto controllare chi davvero ha diritto al cellulare e chi no. Come sempre chiedo la collaborazione dei dipendenti, ho trovato nella mia posta elettronica diversi messaggi di incoraggiamento. Non siamo più in campagna elettorale e fra qualche mese avrà anche in mano i numeri, per far capire in quale direzione stiamo andando». Gli altri capitoli di spesa che finiranno nel mirino, non è difficile immaginarlo, riguarderanno sicuramente auto, computer e tutto ciò che potrebbe far risparmiare qualche soldo all’ente.

Secugnago disagiata da segnaletica e logistica

Raccogliamo una lettera di Guerrino Castoldi di Secugnago, pubblicata nella rubrica "Lettere & Opinioni" de Il Cittadino di oggi, che segnala i problemi legati alla logistica brembiese ingigantiti da una segnaletica ormai praticamente mancante sulla Via Emilia.
Secugnago. Segnaletica ormai invisibile sulla Via Emilia.
Rassegna stampa.

Gentile e disponibile direttore, mi permetto di disturbarLa ancora una volta con questa mia per segnalare una situazione che a mio modesto parere risulta pericolosa e pone a rischio l’incolumità di molti automobilisti.
Ora in questi ultimi tempi, in merito alla viabilità nel nostro territorio tra Lodigiano e Piacentino, è successo un brutto disguido che naturalmente ha tenuto, giustamente impegnate tutte le maestranze preposte a risolvere il grosso guaio, dovuto al cedimento del ponte di San Rocco, sul fiume Po lato lodigiano, ora sembra che il tutto si stia stabilizzando con sollievo di molti automobilisti che per lavoro devono raggiungere Piacenza, meno male.
Vengo al dunque, chissà quanti pendolari che usano l’automobile, hanno occasione giornalmente di transitare sulla SS9, tratto Secugnago.
Bene, forse in molti si saranno accorti che una volta esistevano tre corsie, indispensabili visto il movimento di autoarticolati che impegnano le due entrate in Secugnago e che gravitano sul polo logistico Brembio Secugnago.
Orbene dovendo per vari motivi molti automobilisti non solo di Secugnago, ma anche di Brembio o Turano oppure Melegnanello, immettersi sulla SS9 al mattino in orario di punta, o dovendo rientrare la sera in quanti si sentono al sicuro quando si portano al centro della carreggiata, dove dovrebbe esserci la segnaletica orizzontale, oramai non più visibile?
Non allego foto, in quanto l’anomalia è molto evidente agli automobilisti.
Questa non vuole essere una critica, ma solo una seria segnalazione, a chi di competenza a volere risolvere una situazione che dire critica è ancora blanda, altrimenti credetemi inutile perdere tempo e quattrini da investire, in corsi su sicurezza e Prevenzione.

Parola di nuclearisti di vecchia data

Ci eravamo proposti di seguire la vicenda del neo-nucleare all'italiana con più attenzione, e a tal fine abbiamo raccolto una serie di interventi ed articoli che cercheremo di far conoscere anche su queste pagine. Ma un numero rilevante di questioni locali chiede spazio e, dunque, l'argomento, come si dice, passa in coda. Tuttavia estemporaneamente riprendiamo e rilanciamo da Il Cittadino, pagina di "Lettere & Opinioni" di oggi, una lettera del coordinatore provinciale lodigiano Partito Repubblicano Italiano, Paolo Cipriani, significativa, perché testimonia di una corsa per "primi della classe" evidentemente in atto. Il presenzialismo politico è una vera smania tra chi conta poco in Italia.
Nucleare. E quando si localizzeranno gli impianti...
Rassegna stampa.

Ad oltre 20 anni di distanza il veto al nucleare viene finalmente abolito. Non illudiamoci: è solo una dichiarazione di principio che in ogni caso non potrà riparare ai danni economici ed ai ritardi tecnologici e scientifici procurati dal referendum del 1987.
In questi giorni i giornali dedicano ampio spazio all’argomento e raccolgono le pacate ed auto indulgenti riflessioni dei promotori di allora, oggi per nulla orgogliosi della loro vittoria.
I repubblicani, da soli, contro l’intero arco delle forze politiche, cercarono di evitare al Paese quella catastrofe, ma pur ottenendo un grande consenso, oltre il 20% degli elettori sostennero la nostra scelta, la decisione assunta fu di uscire dalla ricerca nucleare.
Oggi, con la tanto decantata maggioranza a disposizione, speriamo che il Governo non si areni nei prossimi 6 mesi, quando dovrà decidere la localizzazione degli impianti.
Non vorremmo essere considerati delle cassandre, ma non ci stupirebberro delle sorprese... soprattutto nel Nord Italia.