l'Unità.it, 25 ottobre 2009.
Il primo a declinare la vittoria di Bersani è proprio lo sconfitto. Prima lo chiama al telefono: «Pier Luigi hai vinto». Poi davanti alle telecamere, convocate ad urne ancora aperte, alle undici di sera. «Pier Luigi Bersani è il nuovo segretario del Pd», dice Dario Franceschini, quando i dati già volano oltre il 50 per cento, ma sono ancora provvisori.
Non è giusto «per il partito, per voi aspettare di vedere se ci sono due punti percentuali in più o in meno: il dato politico è che la scelta dei nostri elettori è quella di eleggere Pier Luigi Bersani nostro segretario», scandisce parola per parola. Con il volto un po' tirato e alle spalle otto mesi tutti in salita. Ma con parole che rendono omaggio alla giornata appena trascorsa.
«Siamo alla fine di una giornata fantastica - dice - una prova di partecipazione che è andata oltre tutte le aspettative». «Una prova di vivacità e coinvolgimento e voglio ringraziare tutte le persone che in queste settimane si sono impegnate per questo, in primis i nostri iscritti: tutti hanno capito che la giornata di oggi era importante non solo per il Pd ma per la democrazia del Paese perché avere il più grande partito di opposizione con la forza del consenso popolare serve a tutti. Questa è una giornata che ci dà la forza di continuare con il Pd».
C'è stato un «riconoscimento della sovranità del popolo delle primarie e da oggi nessuno potrà più mettere in discussione l'irreversibile decisione che il segretario va eletto con le primarie».
Poi spiega che «era indispensabile il riconoscimento che chi ha un solo voto in più diventasse segretario subito e nessuno ha mai pensato di cambiare le regole». A questo punto - spiega - l'assemblea «per me è come una ratifica». La vittoria c'è già.
«Rivendico - ha sottolineato ancora l'ex segretario - la scelta di aver confermato le primarie il 25 ottobre: avevo avuto diverse obiezioni tra cui anche che se non venivano fatte potevo restare in carica un anno di più, invece il partito aveva bisogno di tutto questo e sono orgoglioso di restituire un partito che è in grado di avviare un percorso con forza e unità».