Ai cattolici è chiesto di impegnarsi nella politica e nel sociale.
In una situazione di precarietà economica e venuti meno alcuni punti cardini di riferimento, ai cattolici e ai vari militanti delle diverse connotazioni politiche e sociali, viene chiesto di tornare a ragionare insieme e di lavorare per costruire le basi di una nuova cittadinanza. Esordisce così Giuseppe Migliorini, presidente della cooperativa di lavoro sociale “Sollicitudo”, spiegando agli intervenuti, domenica, all’incontro sul tema del lavoro nella sala Paolo VI dell’oratorio le linee per un nuovo slancio di impegno civile: la Costituzione e il Vangelo. Un nuovo modo di pensare che intende promuovere interventi concreti attraverso il dialogo con i vari organismi presenti sul territorio Lodigiano. Partendo dal cambiamento della società dovuto alla globalizzazione, all’economia che vive un momento burrascoso della propria esistenza, Migliorini, citando Sorge, Bianchi, il cardinal Martini, La Pira espone la vicinanza e il pensiero della chiesa di fronte a questa situazione. Espone anche i vari interventi che sono stati operati a sostegno dei bisognosi, delle maestranze che hanno perso il lavoro e che si trovano in una situazione di disagio economico e sociale citando le varie proposte come: l’iniziativa della Diocesi, il fondo istituito dai Comuni, quello della Banca Popolare, le varie Caritas, che nel lodigiano si sono fatte carico come primo atto concreto ma non fine a se stesso. E il solo aiuto economico può anche non bastare poiché si sta vivendo un momento di forte disgregazione sociale; e chi è ai margini della società come i poveri, gli immigrati, i disoccupati, rischia più di tutti. Per questo è necessario intervenire sulla società con un cambiamento di rotta, di mentalità e con lo strumento legislativo; perché nessuno sia escluso salvaguardando la persona, il territorio, la società e il bene comune. Facendo chiarezza sul modello sociale cui bisogna ispirarsi con il contributo di tutti; delle forze sociali, politiche e religiose.