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lunedì 22 giugno 2009
Attese sulla riva del fiume
Energia da biogas nel futuro del paese
Energia elettrica e pomodori coltivati in serre riscaldate.
L’impianto, primo del suo genere in Italia, avrà una parte dedicata alla produzione di energia elettrica da impianto a biogas e una parte di serre alimentate da acqua calda prodotta dall’impianto stesso e nutrite per la fotosintesi con l’anidride carbonica di residuo di lavorazione. L’acqua calda in futuro potrà essere convogliata in appositi impianti per il teleriscaldamento, e soprattutto la centrale sarà a emissioni zero. L’impianto funzionerà con i reflui suini e animali in genere e con il trinciato di vegetali. Lo scarto finale della lavorazione potrà essere utilizzato come fertilizzante nei campi, completamente inodore, e per le coltivazioni da serra.
Il progetto ha ottenuto dalla Regione Lombardia un finanziamento di oltre 900mila euro su un costo totale vicino agli 8 milioni. La definitiva messa a regime è prevista per la primavera prossima.
L’impianto occuperà cinque persone a tempo indeterminato e 25 o 30 stagionali di lungo periodo per le raccolte nelle serre, coltivate inizialmente a pomodori.
Il rieletto sindaco di Brembio, Giuseppe Sozzi, ha indicato quali rapporti si instaureranno tra Comune ed i gestori della centrale a biogas: “Nell’immediato firmeremo una convenzione per utilizzare questa energia pulita in tutti gli impianti comunali. E in futuro già pensiamo al conferimento della parte umida dei rifiuti solidi urbani di tutta Brembio”.
Nella foto da sinistra a destra, i fratelli Paolo ed Antonio Andena, il sindaco Giuseppe Sozzi, l'assessore Aldo Arnaldi ed il consigliere comunale Pietro Commissari. (Fonte: Il Cittadino)
Referendum: non pervenuto
Il referendum DDT non convince gli italiani.
Gli italiani hanno respinto l’ennesima trovata di Mario Segni per sfasciare il sistema politico italiano, il referendum DDT. La scelta dell’astensionismo si è imposta ancora una volta nettamente contro scorciatoie normative che lasciano il paese in caso di vittoria peggio di prima. Come del resto il referendum sul maggioritario sta a dimostrarlo: ciò che doveva essere il toccasana per guarire l’Italia dai guasti del proporzionale, si è dimostrato alla fine molto peggiore del male e quotidianamente ne paghiamo le conseguenze.
A Brembio ha votato per il primo quesito referendario il 22,03%, per il secondo il 21,98%, per il terzo il 22,37%, una netta bocciatura nonostante si potesse pensare che il Pd locale potesse avere una maggior capacità di persuasione al voto. Questi i dati seggio per seggio:
Seggio 1 – Quesito 1 (147 sì, 28 no, 4 nulle e 4 bianche); Quesito 2 (137 sì, 34 no, 6 nulle e 6 bianche); Quesito 3 (165 sì, 19 no, 2 nulle e 3 bianche).
Seggio 2 – Quesito 1 (207 sì, 35 no, 7 nulle e 11 bianche); Quesito 2 (209 sì, 33 no, 6 nulle e 11 bianche); Quesito 3 (234 sì, 19 no, 4 nulle e 4 bianche).
Il voto totale di Brembio: Quesito 1 (354 sì, 63 no, 11 nulle e 15 bianche); Quesito 2 (346 sì, 67 no, 12 nulle e 17 bianche); Quesito 3 (399 sì, 38 no, 6 nulle e 7 bianche).
Anonimo brembiese
La precisazione della Pro Loco è stata evidentemente ritenuta necessaria dopo che il 10 giugno scorso è stata fatta recapitare nella casella di posta di uno dei membri del direttivo, Clemente Panigada, una lettera anonima, pubblicata anch'essa nella bacheca, nella quale una persona che parlava “a nome anche di altre persone” addebitava con livore (“voi componenti di associazioni filo-comunali-Sozzi siete veramente penosi”) all’associazione la sconfitta della propria parte politica (“Anche stavolta l’avete spuntata!”). Nella lettera non si usano mezzi termini per dichiarare il proprio disprezzo per la presunta piaggeria: “la sera del concerto a chiusura della campagna elettorale vi si vedeva prostrati ai piedi di rappresentanti di lista o persone imparentate con loro (vedi sindaco, moglie del sindaco, e altri parenti). Mi giravo da una parte c’era la première dame a parlare con una della pro loco, mi giravo dall’altra parte stava parlando con un’altra dell’oratorio, ma siete proprio sicuri che tra qualche giorno queste persone vi parleranno ancora insieme?”. L’asserto che porta all’accusa di piaggeria è evidente: “… e tra cinque anni come farete se non ci sarà più Sozzi candidato sindaco?”.
Non manca l’anatema: “comunque parecchia gente ha cambiato idea sull’associazionismo e questo non porterà sicuramente bene per il paese”. Come pure l’intento didascalico: “Ricordatevi comunque che tutti hanno interesse alla carica politica ma” nessuno “ha interesse delle persone civili”. L’autore alla fine si scusa “per la franchezza”, ma forse era il caso che si scusasse per ben altro.
La lettera porta come indicazione di firma questa sequenza di lettere: C.I.R.D.L.B.C.C.E.D.A.S.S., una sorta di crittogramma che a nostro avviso qualcosa significa. Lanciamo qui una sorta di gioco di soluzione: pubblicheremo tutti i contributi che ci perverranno sul possibile significato della firma-sigla. Un tormentone per l’estate insomma.
La Pro Loco, e le altre associazioni di Brembio, hanno naturalmente tutta la nostra solidarietà. Non bisogna mai confondere la sfera personale del singolo con l’associazione. Chi lo fa, oltre ad essere in malafede, non aiuta certo l’associazione né fa il bene del paese.
Un tir tira l’altro
Il passaggio dei tir in paese costituisce un grosso disagio, cui va data una risposta seria in tempi non biblici. Buona l’idea del sindaco Sozzi di affidare ad un consigliere delegato il compito di occuparsi del problema della viabilità. Si tratta, dunque, di rimboccarsi le maniche da subito ed affrontare la questione alla radice confrontandosi per una soluzione sia con la Logistica che con la Provincia.
A malapena oltre il 16%
Alle 22 di ieri sera, a livello nazionale aveva votato per i tre quesiti referendari il 16,36% (quesiti 1 e 2) ed il 16,74% (quesito 3). L’Italia insomma ieri ha deciso di “andare al mare”, accogliendo l’appello all’astensionismo delle forze politiche contrarie al “superporcellum”, partiti della sinistra, Udc, Lega e gli altri piccoli partiti obiettivo del referendum DDT proposto da Segni e sostenuto soprattutto dal Pd e da una parte consistente del Pdl, i due partiti che, cioè, trarrebbero il massimo beneficio dall’eventuale quanto improbabile, per non dire impossibile, vittoria dei sì.
I lodigiani si sono comportati come gli altri italiani, scarsa affluenza con qualche eccezione in piccole realtà, come ad Abbadia Cerreto dove alle 19 aveva votato il 20,44%. Il dato in una larga fascia di comuni, tra cui il nostro si aggira intorno al dato nazionale.