La novità introdotta da Regione Lombardia è che, all'interno di questo spazio, gli Istituti dovranno tener presente le priorità individuate dagli Indirizzi regionali, che mirano a valorizzare "gli aspetti caratterizzanti il sistema educativo lombardo, promuovendo le specificità e le tradizioni delle comunità locali". Si tratta di una scelta pienamente in linea con previsto dal Titolo V della Costituzione in materia di Istruzione e con il dettato normativo nazionale, secondo cui i Piani di studio scolastici devono prevedere lo sviluppo di una parte riservata alle Regioni e definita, appunto, con specifici Indirizzi. L'esigenza nasce dalla volontà di declinare l'apprendimento degli alunni anche rispetto alle specificità e alle eccellenze del contesto territoriale.
Non si tratta dell'inserimento di un orario aggiuntivo, ma di alcune priorità e focus di attenzione sugli aspetti territoriali che le scuole inseriranno, in termini di apprendimento, nel programma di studi. Sei le aree su cui gli alunni dovranno raggiungere nuove competenze:
-- Cittadinanza, territorio e valori storico - artistici;
-- Orientamento e autoimprenditorialità;
-- Sicurezza;
-- Ambiente e salute;
-- Tecnologie dell'informazione e della comunicazione;
-- Lingue straniere.
"La nostra volontà è quella di coniugare la formazione europea del cittadino con la dimensione dell'identità e della tradizione del territorio in cui vive. Entrambi sono fattori essenziali per l'arricchimento del profilo formativo dell'allievo. Una particolare sottolineatura concerne il tema dell'imprenditorialità e della cultura d'impresa, come tratto tipico della cultura lombarda. Evidente anche l'attenzione all'evento e alle tematiche dell'Expo 2015, con specifico riferimento all'educazione alimentare nel più ampio contesto dell'educazione alla salute (Ambiente e salute)", ha spiegato Gianni Rossoni, vice presidente della Regione e assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro. "Naturalmente l'elaborazione di questi Indirizzi è avvenuta coinvolgendo il mondo della scuola lombarda: associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti, associazioni delle istituzioni scolastiche, parti sociali, associazioni dei genitori e delle scuole libere".
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