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sabato 6 febbraio 2010

PERMESSO A PUNTI:

MONS. PEREGO (MIGRANTES), “EFFICACE SOLO SE FAVORISCE INTEGRAZIONE”
La proposta “non è nuova ed era stata lanciata nell’autunno del 2008, all’interno della discussione sulla legge sulla sicurezza. Lo strumento del permesso di soggiorno a punti risulta essere uno strumento efficace solo dentro una politica dell’integrazione”. E’ quanto afferma al SIR mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, commentando la proposta del permesso di soggiorno a punti per gli immigrati. Nei Paesi in cui è stato sperimentato (Germania, Canada, Svizzera, Australia…) è stato “efficace” solo perché nato – spiega mons. Perego - “dentro una politica che favoriva il permesso di soggiorno in tempi brevi e certi”, una politica scolastica che “favoriva sia i lavoratori che gli studenti”. Serve allora una nuova legge sulla cittadinanza, che “passi dal jus sanguinis al jus soli”, che “aiuti la partecipazione politica e sociale” e una politica che “favorisca i ricongiungimenti familiari” e “la tutela della sicurezza sul lavoro con risorse certe”. Per il direttore della Migrantes occorre “distinguere tra le persone che iniziano un cammino di stabilizzazione nel nostro Paese e coloro che sono temporaneamente e precariamente presenti sul territorio, oltre che tra i diversi tipi di lavoratori”.

ANNIVERSARIO

L’otto febbraio è il 164° anniversario della morte di un illustre lodigiano, Agostino Bassi, naturalista e botanico pioniere della moderna batteriologia, a cui la città di Lodi ha intitolato il famoso Istituto per geometri e ragionieri.
Ma chi era Agostino Bassi.
Nacque a Mairago, nei pressi di Lodi, il 25 settembre 1773 da Rosa Sommariva e Onorato Bassi, un ricco proprietario terriero. Aveva un fratello gemello, Giovanni Francesco.
Nonostante la sua particolare passione per la biologia il padre non volle fargli seguire studi in tal senso desiderando che si occupasse della proprietà di famiglia, diventando un funzionario dell'impero asburgico. Per questo si laureò in giurisprudenza, tuttavia nel corso della sua vita coltivò la sua reale passione dedicandosi a studi di medicina, biologia e patologia animale e vegetale, dando in ciascun campo importanti contributi. Infatti, già all'Università di Pavia, che frequentò come alunno del Collegio Ghislieri, durante i sui studi in giurisprudenza, seguiva parallelamente anche corsi di fisica, chimica e medicina tenuti da docenti come Volta, Scarpa, Rasori e Spallanzani. Di quest'ultimo seguì le lezioni fino alla sua morte.
Nel 1802 venne chiamato a far parte della delegazione del Dipartimento dell'Adda ai comizi di Lione nei quelli fu approvata la costituzione della Repubblica Italiana
Dopo lunghe ricerche sul calcino o moscardino, malattia del baco da seta, che partirono nel 1807 e lo occuparono per circa 25 anni, nel 1835 dimostrò che tale patologia è causata da un parassita microscopico che si trasmette per contatto e tramite cibo infetto. I risultati delle sue ricerche furono pubblicati nell'opera intitolata Del mal del segno, calcinaccio o moscardino. Questa opera, per la sua importanza nella lotta alla malattia che aveva arrecato notevoli danni alla produzione della seta e il conseguente risvolto economico nell'industria della seta, fu tradotta in francese e distribuita in tutta Europa.
Partendo da questa importante scoperta il Bassi teorizzò che tutte le patologie contagiose animali e vegetali sono causate da parassiti, come spiegò nel suo scritto dal titolo Del contagio in generale (1844), precorrendo la teoria del contagio, in cui dimostrò che l'agente eziologico della malattia è un fungo microscopico (al quale Balsamo-Crivelli diede in suo onore il nome di Botrytis bassiana) la quale, ripresa e sviluppata da Pasteur, rappresenta la base della patologia moderna.
Svolse anche grande opera di prevenzione, prescrivendo i metodi per eliminare la malattia del baco da seta, con notevole successo. Fu anche l'autore di un lavoro sulla coltivazione delle patate, sul formaggio, sulla vinificazione, sulla lebbra e sul colera.
Per l'importanza dei suoi studi la Francia gli riconobbe il titolo di Cavaliere della Legion d'Onore. Morì a Lodi l'8 febbraio del 1856. La sua tomba si trova nella chiesa romanica di San Francesco, in Piazza Ospitale, a Lodi.