31 ottobre 2009
Questa notte di Halloween mi limito a riportare un post e un postino dal blog di Beppe Grillo pubblicati oggi e poco altro (cioè il video che segue e una foto d'un giovane allora velista).
Scuola Italiana di Giornalismo.
In Italia la Politkovskaja e le decine di giornalisti russi assassinati sarebbero ancora vivi. La Scuola Italiana di Giornalismo non prevede la morte di un portatore di verità se non in rari casi, come per Mauro de Mauro o Ilaria Alpi. Eccezioni che confermano la regola del giornalista servo. Servo per vocazione e, soprattutto, per stipendio. Nel 2009 sono stati uccisi nel mondo 33 giornalisti e 171 sono finiti in galera insieme a 91 blogger. Il giornalismo nostrano pagato dallo Stato con i contributi pubblici non corre questi rischi. È come se la Politkovskaja fosse stata retribuita da Putin per scrivere sulla Pravda. I dati dei finanziamenti all'editoria per il 2007 e pagati nel 2008 spiegano meglio di qualunque discorso il posizionamento al 49simo posto della libertà di informazione dell'Italia nel 2009 (35sima nel 2007) secondo Reporters Sans Frontières.
Alcuni dati: Libero (diventato una Onlus per i contributi) 7.794.367 euro, Il Riformista 2.530.638, Il Foglio 3.745.345, La Padania (serva di Roma Iddio la creò) 4.028.363, L'Unità 6.377.209, Europa (organo del rutellone) 3.599.203, Il Secolo d'Italia 2.959.948, Il Campanile (organo del mastellone) 1.150.919, Avvenire 6.174.758 (ma non gli basta l'otto per mille?), Il Denaro (il nostro?) 2.459.799. L'Avanti (i socialisti sono sempre presenti) 2.530.638. Non mancano neppure le elemosine folcloristiche elargite con le nostre tasse come: Il Granchio 88.444 euro, Motocross 506.660, Chitarre 273.126, Car Audio e FM 290.400, Italia Ornitologica 40.000 e il misterioso Adista 117.000 (*).
Mancano i soldi per la Scuola, per la Polizia, per le case antisismiche, per il sussidio di disoccupazione ai padri di famiglia disoccupati. Non mancano mai per i giornalisti di regime. Il Dipartimento per l'informazione e per l'editoria è presieduto da Paolo Bonaiuti del PDL. Senza la cortina fumogena dell'informazione a tassametro il regime Pdl-pdmenoelle non durerebbe un giorno, senza lo Stato la maggior parte dei giornali fallirebbe. Lo stipendio a Belpietro, Ferrara, Polito, Boriani lo decide lo psiconano e lo paghiamo noi. Gli editori sono i camerieri dei politici, i giornalisti scrivono il menu su ordinazione. I contributi pubblici all'editoria e gli sgravi fiscali di cui godono i grandi gruppi editoriali vanno aboliti. Se lettore compra, giornalista vive. Altrimenti faccia un altro mestiere.
(*) Il Fatto Quotidiano che ha dichiarato di non voler fruire di contributi pubblici rappresenta una controprova. Travaglio, Lillo, Gomez non avrebbero mai potuto diventare editorialisti o direttori del Corriere della Sera o della Repubblica. Hanno dovuto farsi un loro giornale per scrivere.
Il secondo pezzo riguarda uno dei fatti del giorno commentati dai giornali.
Meglio imbecille che D'Alema.
Massimo D'Alema sarà candidato dallo psiconano per la carica di ministro degli Esteri dell'Unione Europea. Lo scrittore della Mondadori si è premurato a dire: "Grato al governo per l'appoggio... Ma io con Berlusconi non ho fatto e non farò mai nessun inciucio... Una nomina italiana a ministro degli Esteri d'Europa è una questione di grande interesse nazionale, non un pastrocchio da piccolo interesse di bottega. Se qualche imbecille non lo capisce, peggio per lui". Ecco, io sono quell'imbecille. Facciamo un piccolo ripasso delle dichiarazioni dalemiane: "Con Berlusconi dobbiamo riscrivere le regole dello Stato democratico (3-6-96) - La Fininvest è una grande azienda e una grande risorsa per il Paese (29-3-96) - Berlusconi è un uomo che ha portato nella vita politica italiana una novità rilevantissima (22-4-96) - Io di Berlusconi mi fido: credo proprio che sia sincero quando dice di volere le riforme (23-1-96) - Forza Italia è un partito confinante con il Pds. Ma il nostro non è inciucio: è antagonismo collaborante (19-12-96)". Il governo D'Alema nel 1999 con la legge 488, articolo 27, comma 9, pagina 32 ha garantito allo psiconano la ricchezza a vita. Le concessioni per le frequenze televisive nazionali cedute (regalate?) per l'uno per cento del fatturato. Meglio imbecille che D'Alema.