FATTI E PAROLE

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sabato 27 giugno 2009

Centrale a biogas, un po' di storia

La partnership Bioelettra - BremBioEnergie alla base della costruzione della innovativa centrale che sfrutta il biogas per la produzione di energia.

Bioelettra s.r.l, società con sede a Treviso, è partner di BremBioEnergie Soc. agricola r.l., la società brembiese che realizzerà la centrale a biogas di Brembio, i cui lavori di costruzione sono da poco iniziati. La società trevigiana nelle news del suo sito annunciava il 28 gennaio 2008 d’aver vinto il bando della Regione Lombardia in merito al “Programma pilota d’azione regionale di investimento per produzioni agroenergetiche e per il contenimento del carico di azoto nelle zone vulnerabili” e presentava la nuova partnership di Brembioenergie “che svilupperà il progetto di trattamento del digestato in uscita dall’impianto di digestione anaerobica”.
La presentazione della partnership brembiese nell’apposita pagina del sito era realizzata pubblicando il seguente comunicato che riportiamo integralmente: «Impianti agroenergetici ed interventi per contenere il carico di azoto: il progetto di Brembioenergie vince il bando della Regione Lombardia.
È stato approvato con Decreto 2649 del 16/03/2007 il bando della Regione Lombardia in merito al “Programma pilota d’azione regionale di investimento per produzioni agroenergetiche e per il contenimento del carico di azoto nelle zone vulnerabili”.
Bioelettra in sinergia con il Comune di Brembio nella persona del sindaco Giuseppe Sozzi e dei signori allevatori/coltivatori Fr.lli Andena, Bonfanti, Cornalba e Bassanetti ha proposto una soluzione progettuale che è stata premiata per le sue caratteristiche innovative nonché per la rispondenza alle problematiche sollevate dalla Regione a tutela del mondo agricolo. All’uopo è stata istituita la Brembioenergie, una società agricola nella quale Bioelettra vede come partner diretto gli agricoltori e gli allevatori stessi e che coinvolge anche l’Amministrazione Comunale, promotrice in prima battuta dell’intervento. Il progetto già presentato riguarda la costruzione di un impianto di biogas della potenzialità nominale di 1,15 MW elettrici, che sfrutta biomasse vegetali ed animali (triticale, mais, sorgo zuccherino, liquame suino) raccolte nel raggio di una decina di chilometri dal comune di Brembio, dove sorgerà il complesso. Da queste biomasse, tramite degradazione biologica in ambiente anaerobico e mesofilo, è possibile ottenere biogas che, bruciato nei motori di cogenerazione, produce energia termica ed elettrica. Il carattere innovativo del progetto si basa sulla valorizzazione delle emissioni prodotte dal processo: calore, anidride carbonica derivante dalla combustione del biogas e digestato. Quest’ultimo viene separato nelle frazioni solida e liquida: dalla prima si ottiene un prodotto di qualità da utilizzare a scopo agronomico per la fertilizzazione dei campi. La frazione liquida invece, ancora ricca di nitrati, subisce dapprima un processo di depurazione biologica a fanghi attivi attraverso stadi di ossigenazione, poi viene inviata ad una stazione serricola dove le piante assorbono gli elementi nutritivi forniti dal refluo stesso, ultimando pertanto il processo di degradazione della sostanza organica e dei composti azotati. In tal modo viene sfruttato il potenziale energetico della biomassa in ingresso riducendo nel contempo il carico azotato della stessa.»
Il bando vinto, approvato con decreto 2649 del 16 marzo 2007 “Approvazione delle disposizione attuative e dell'apertura dei termini di presentazione delle istanze di adesione al programma pilota d'azione regionale di investimento per produzioni agroenergetiche e per il contenimento del carico di azoto nelle zone vulnerabili”, pubblicato sul BURL n. 13 - 4° supplemento straordinario del 30 marzo 2007, aveva lo scopo di sostenere la realizzazione di impianti agroenergetici e di interventi per contenere il carico di azoto nelle zone vulnerabili. Obiettivo del programma pilota infatti è la promozione di progetti, anche di tipo innovativo, per la produzione di energia dagli effluenti di allevamento e per il contenimento appunto del carico di azoto nelle zone vulnerabili. Le tipologie di interventi ammissibili erano: Impianti di sfruttamento agroenergetico e di trattamento degli effluenti da allevamenti per la riduzione dell'azoto a carattere consortile e/o associati anche nella forma di associazione temporanea d'impresa (ATI), legati ad impegni di conferimento da parte di aziende agricole; Impianti di sfruttamento agroenergetico e di trattamento degli effluenti da allevamenti per la riduzione dell'azoto a carattere aziendale e legati a convenzioni che valorizzano l'energia termica a livello territoriale; Impianti di sfruttamento agroenergetico e di trattamento degli effluenti da allevamenti per il contenimento dell'azoto di origine agricola, nell'ambito di progetti rivolti a favorire la formazione di distretti locali agroenergetici, e/o A.T.I. che prevedano l'impiego di prodotti e materiali residui provenienti dall'agricoltura della zootecnia, delle attività forestali e di trasformazione alimentare; Impianti integrativi che prevedano il contenimento dell'azoto di origine agricola in uscita dal processo di digestione anaerobica, anche in impianti già esistenti. Detti impianti integrativi potevano essere realizzati anche in aree confinanti e limitrofe alle zone vulnerabili se legati ad impianti di depurazione esistenti; Impianti di sfruttamento agroenergetico in azienda agricola.
Una successiva news di Bioelettra datata 03/11/08 - 12/12/08, che annunciava allora, seppur ancora in attesa del decreto (al 2 febbraio 2009), il via libera provinciale e regionale, fatto salvo il nulla osta idraulico, al progetto della partecipata BremBioEnergie Soc. agricola r.l., indicava le caratteristiche dell’impianto brembiese quale nuovo paradigma del settore, biogas, stazione di rimozione dei nitrati e serre, 960 KW elettrici, 1.080 KW termici, 13.000 metri quadri ad orticole. Di seguito riportiamo sempre dal sito della Bioelettra uno schema dell’impianto che verrà realizzato, per far meglio comprendere ai brembiesi in cosa consista il progetto che ha ottenuto il finanziamento regionale.

Lottizzazione industriale Polenzone-Garibaldino

Depositata la variazione al Piano comprensoriale approvata in marzo dal Consiglio comunale.

Il 22 giugno scorso è stato affisso nell’albo pretorio l’avviso ai sensi della L.R. 12/2005 inerente all’approvazione della seconda variante al Piano di lottizzazione industriale comprensoriale Polenzone-Garibaldino da parte del Consiglio comunale con deliberazione n. 16 del 20 marzo 2009.Nell’avviso si informa che la deliberazione integrale con i relativi allegati è depositata e visionabile presso l’Ufficio di Segreteria di Piazza Matteotti 1, primo piano a partire dal 22 giugno appunto per i successivi 15 giorni, cioè fino al 7 luglio 2009. Nei successivi quindici giorni dalla scadenza del termine di deposito, cioè fino il 22 luglio 2009, sarà possibile, per chiunque ne abbia interesse, presentare le proprie osservazioni in duplice copia, trasmettendole al Protocollo del Comune di Brembio. Il responsabile dell’area “Gestione del Territorio”, per le modalità di consultazione e di inoltro delle osservazioni, invita gli interessati a prendere contatto con l’Ufficio Segreteria, tel. 0377 989022.

Apre oggi la piscina comunale

Anche un corso di acquagym.

Oggi si apre la stagione 2009 della piscina comunale, a disposizione del pubblico dalle 15.00 alle 19.00.
Nel periodo in cui si svolgerà il Centro estivo comunale, cioè da lunedì 6 a venerdì 31 luglio, questi saranno gli orari in cui la cittadinanza potrà usufruire della struttura: dal lunedì al venerdì dalle ore 17:00 alle ore 19:30, il sabato e la domenica dalle ore 15:00 alle ore 19:00.
Nel mese di agosto, invece, la piscina comunale sarà aperta e a disposizione di tutti dalle ore 15:00 alle ore 19:00.
Il biglietto d’ingresso costa 2 euro da pagare direttamente al bagnino.

Dal 29 giugno e fino al 31 luglio 2009 sarà possibile seguire tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 18:15 alle ore 19:00 il corso di acquagym. La prima lezione è gratuita. Il costo di dieci lezioni è di 35 euro. Per informazioni ed iscrizioni ci si può rivolgere direttamente in piscina dall’istruttrice, oppure chiamando il numero 3387308174.

Ultimi giorni per chiedere il buono sociale per i badanti

Le domande devono essere presentate entro le 12 di martedì 30.

Ultimi giorni per presentare domanda per l’assegnazione del Buono sociale mirato al sostegno del lavoro di cura prestato da assistenti familiari (badanti). Il termine ultimo scade alle ore 12.00 di martedì 30 giugno 2009. Le domande vanno presentare presso l’Ufficio protocollo del Comune.
Il buono consiste in un sostegno economico mensile utile a fronteggiare le spese assistenziali domiciliari di persone non autosufficienti che hanno le seguenti caratteristiche:
-- sono riconosciute invalidi civili al 100% con o senza indennità di accompagnamento;
-- hanno un reddito ISEE individuale pari o inferiore a 10.000,00 euro;
-- vivono al proprio domicilio;
-- provvedono alla propria assistenza mediante assistente familiare privata (badante) regolarmente assunta o che intendono regolarizzarne la posizione contributiva, per almeno 25 ore settimanali;
-- favoriscono la frequenza a corsi di formazione della assistente familiare assunta.
I moduli per la domanda sono a disposizione presso l’Ufficio di Servizio Sociale aperto al pubblico nei seguenti giorni ed orari: dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 12.00; il martedì pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 198.30. I moduli sono anche scaricabili via Internet dal sito del Comune di Brembio http://www.comune.brembio.lo.it/.
Per informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio di Piano del Distretto di Casalpusterlengo, Lodi e Sant’Angelo – Via Volturno 4, Lodi – tel. 0371 409332, fax 0371 409453,
Oppure all’Ufficio di Servizio Sociale Comunale locale, tel. 0377 989022, e-mail: segreteria@comune.brembio.lo.it

Anche Brembio tra i comuni da risarcire

Il governo risarcirà i danni delle piogge torrenziali.
Rassegna stampa - Da Il Cittadino di oggi, articolo siglato D.C.

Ingentissimi i danni subiti da tutto il territorio per le piogge record cadute a fine mese, quantificati in 6,3 milioni di euro. Anche Lodi ottiene lo stato di calamità. Lo ha deciso il governo dopo le precipitazioni dello scorso aprile.

Anche il Lodigiano sarà risarcito dallo Stato per il nubifragio dello scorso aprile. Il consiglio dei ministri ha infatti approvato ieri l’estensione dello stato di emergenza anche per le province di Lodi e Parma, il primo passo fondamentale per accedere poi a risarcimenti e aiuti che verranno disposti per decreto.
Il maltempo che aveva investito il territorio era durato dal 26 al 29 aprile, quando erano caduti fra i 140 e 220 millimetri di pioggia, un vero e proprio record. In quell’occasione decine di aziende e cascine erano state sfollate perché a rischio di inondazione a San Rocco, Guardamiglio e Castelnuovo, mentre le forti precipitazioni avevano provocato l’esondazione del Po nelle aree golenali, con quasi 1500 ettari di terreni coltivali inondati dall’acqua. Ma ci furono anche tutta una serie di problemi alle strutture consortili d’irrigazione e bonifica: il fenomeno ha interessato una superficie complessiva di oltre 2600 ettari. Proprio in quei giorni crollò anche il ponte di San Rocco sul Po, un incidente che inizialmente venne direttamente collegato dall’Anas proprio alla piena del grande fiume e alla sua eccezionale portata.
Gli accertamenti effettuati dall’amministrazione provinciale avevano riscontrato problemi alle strutture di irrigazione (di competenza del Consorzio di bonifica Muzza Bassa Lodigiana), oltre a rotture negli argini in vari punti, erosioni, cedimenti del terreno, frane e anche asportazioni di terreni coltivabili. Danni stimati in circa 6,3 milioni di euro. La provincia quindi aveva fatto “la conta” dei danni e aveva avanzato la richiesta dello stato di calamità alla regione, che a sua volta l’aveva “girata” al governo. Ora il provvedimento è approdato sul tavolo del ministro per le politiche agricole ed è arrivato l’ok ai risarcimenti.
I comuni interessati dallo stato di calamità sono in tutto 17 in tutta la provincia, da nord a sud: Brembio, Castelnuovo Bocca D’Adda, Cornegliano Laudense, Guardamiglio, Lodi, Lodi Vecchio, Mairago, Massalengo, Montanaso Lombardo, Mulazzano, Orio Litta, Ossago Lodigiano, San Martino in Strada, San Rocco al Porto, Senna Lodigiana, Somaglia e Zelo Buon Persico. In queste zone sarà necessario un intervento di ripristino, per fare in modo che le strutture irrigue e quelle agricole possano tornare a funzionare regolarmente.

Secugnago: Pronti a collaborare con Brembio

Presentata la giunta dal nuovo sindaco Mauro Salvalaglio.
Rassegna stampa - Da Il Cittadino di oggi, articolo di Andrea Bagatta.

Secugnago - Il sindaco Salvalaglio traccia le priorità: «Presto nuovi loculi». Il centrodestra non fa differenze: «Pronti a collaborare con Brembio»

Secugnano - Tanto lavoro da fare per la nuova squadra di Rinnoviamo Secugnago, al governo cittadino dopo decenni di amministrazione di centrosinistra. La giunta è stata presentata nel corso del primo consiglio comunale presieduto dal neosindaco Mauro Salvalaglio. Il primo cittadino si è tenuto in capo la delega ai servizi sociali, mentre ha assegnato l’istruzione e la cultura al vicesindaco Laura Reami, l’urbanistica, i lavori pubblici e l’edilizia a Gianluca Carcagni e infine il bilancio, l’economia e i rapporti con il personale a Giuseppe Paglia, in lista ma non eletto e recuperato quindi come assessore esterno.
«Altre deleghe saranno distribuite nel corso del prossimo consiglio comunale - dice Salvalaglio -. Penso alle politiche giovanili, all’ambiente o allo sport: questi temi andranno a consiglieri senza bisogno dell’assessorato, nell’ottica di ampliare il più possibile la squadra di governo. Il lavoro che ci aspetta è tanto e abbiamo bisogno di poterci dividere al meglio i compiti».
Anche per questo il sindaco pensa alla formazione di commissioni o consulte che consentano una vasta partecipazione dei cittadini all’amministrazione. «In questi giorni abbiamo voluto dare un segno di cambiamento a partire dall’ascolto della gente, e i cittadini ci hanno risposto con suggerimenti e proposte - continua il primo cittadino -. Adesso si tratta di organizzare questa voglia di partecipazione, e lo strumento giusto sono dei centri istituzionali di coordinamento, commissioni o consulte. Ne parleremo a breve con la minoranza per ragionare insieme sulla formula migliore».
Per il resto, le priorità rimangono confermate nell’ambito delle attività produttive. «Fin da subito è probabile che parta un ragionamento di cooperazione insieme all’amministrazione comunale di Brembio su diversi temi, e in particolare sull’area industriale, che è a confine tra i due paesi - conclude Salvalaglio -. Poi ci sono anche alcune urgenze che si sono presentate e che cercheremo di risolvere nel più breve tempo possibile, a partire dalla scarsità di loculi nel cimitero. C’è già un progetto di massima ed entro l’estate spero si possa dare il via alla sistemazione della questione».

Dopo la riconferma del sindaco la nuova giunta di Livraga

Nel Consiglio comunale di lunedì scorso presentata la giunta e le linee programmatiche.
Rassegna stampa - Da Il Cittadino di oggi, articolo di Andrea Bagatta.

Livraga - Il sindaco riconfermato ha assegnato le deleghe alla giunta
Grecchi apre le porte ai giovani: «Lasceremo un paese migliore»

Livraga - Dall’arredo urbano alla sicurezza, sarà la qualità della vita la cifra distintiva di questo secondo mandato di Ettore Grecchi alla guida del comune di Livraga.
Ad aiutarlo, ci sarà una squadra per metà esperta e per metà nuova all’amministrazione diretta. Il vicesindaco è Bruno Folli, che tiene la delega ai servizi sociali già avuta nella passata legislatura. Una riconferma anche per Giuseppe Bongiorni, assessore ai lavori pubblici, servizi manutentivi e tecnologici, viabilità e commercio. Roberto Casoni è l’assessore esterno, un tecnico prestato alla amministrazione civica: commercialista, si occuperà di bilancio, ma anche di istruzione. Infine, Agostino Vignati, consigliere eletto nelle fila della maggioranza ha le deleghe a cultura, sport e tempo libero.
La lista è stata presentata nel corso del primo consiglio comunale che si è tenuto lunedì sera. Nella seduta di insediamento del nuovo consiglio e del primo cittadino Ettore Grecchi, non ci sono state sorprese riguardo ai criteri di eleggibilità. Molti i giovani e i volti nuovi tra le fila della maggioranza. «E a questi giovani daremo delle responsabilità nelle varie commissioni - precisa il primo cittadino Ettore Grecchi -. Tra l’altro, l’intenzione è quella di costituire anche una commissione informale, un gruppo di lavoro composto da giovani per i giovani, che sappia intercettare i bisogni di quella fascia d’età e dialogare con essa in un confronto aperto».
Per quanto riguarda il programma di mandato, invece, Livraga può lasciarsi alle spalle l’assillo delle risorse economiche per le grandi opere straordinarie, tutte messe in cantiere e finanziate, nel corso della passata legislatura: tangenziale, rivitalizzazione della piazza, caserma dei carabinieri. «Abbiamo ancora alcuni interventi consistenti da fare, ma rientrano nella normale amministrazione, per esempio la sistemazione del palazzo comunale - spiega Grecchi -. Ora l’intento è quello di riportare Livraga a svolgere un ruolo propulsivo per il territorio e a migliorare tutti i servizi che servono alla vita della comunità. Penso alla sicurezza, alla scuola, anche all’intrattenimento, agli arredi urbani. L’obiettivo è quello di lasciare tra cinque anni un paese migliore non solo dal punto di vista urbanistico e di opere, ma anche come convivenza civile e come spirito d’identità del paese».

Attenzione al troppo

La minoranza di centrodestra prova a farsi sentire.
Richiesta la visione degli atti inerenti la costruzione del nuovo plesso scolastico.

Il gruppo consiliare di minoranza “Brembio che cambia”, ha reso noto attraverso la pubblicazione nella bacheca de “Lo Strillone” di aver presentato al sindaco, in data 23 giugno, una richiesta inerente al proprio ruolo di controllo dell’attività amministrativa. Attraverso un uso improprio dello strumento dell’interrogazione previsto dalla normativa e dal regolamento comunale, nel documento, premettendo che “in ossequio a quanto promesso alla cittadinanza in sede di campagna elettorale ritengono doveroso avere risposte chiare e precise dall’attuale amministrazione, col fine di consentire un atteggiamento vigile sulla gestione della cosa pubblica”, si chiede “un sopraluogo conoscitivo dello stato di fatto e conservazione dell’edificio della nuova Scuola Elementare, in presenza del Tecnico Comunale ed eventualmente di un Amministratore, per conoscere la situazione reale dello stato di fatto dell’intero plesso scolastico, per capire assieme i problemi e le eventuali soluzioni che si potranno adottare per evitare di incorrere in nuovi e alquanto sgradevoli fenomeni che ostacolano il regolare funzionamento delle lezioni”.
Nel documento inoltre si chiede “la presa visione di tutta la documentazione relativa la Gara della Scuola Elementare: Bando, Verbale di Aggiudicazione, contratto d’Appalto, Capitolato Speciale d’Appalto, Computo Metrico Estimativo, Tavole di Progetto, Stati Avanzamento Lavori (SAL), con relativi Certificati di Pagamento, eventuali Varianti in Corso d’Opera, e le relative approvazioni, Ultimazione Lavori, Certificato di Regolare Esecuzione (CRE), certificato di collaudo, certificato di Prevenzione Incendi (CPI) o quanto meno la relativa richiesta di sopraluogo dei V.F. ed infine tutta la corrispondenza fra le parti in causa”. In aggiunta viene avanzata la richiesta di avere “la possibilità di usufruire di una sala del Comune come regolamentato dallo Statuto Comunale art. 41, comma 7, per poter visionare in tranquillità la sopracitata documentazione”.
Il documento chiude preannunciando che “analoghe richieste verranno presentate in futuro relativamente agli altri immobili di proprietà comunale”.
Un commento politico sul contenuto della richiesta sarà fatto in altro articolo, qui solo due precisazioni. Si diceva di uso improprio dello strumento dell'interrogazione: che possibile risposta può averne una simile? Semplicemente, poiché il ruolo di controllo è ruolo istituzionale delle minoranze, di mettersi d’accordo con il tecnico comunale e l’assessore al Patrimonio per stabilire il giorno e l’ora d’una visita guidata alla struttura, questo per quanto riguarda la prima richiesta. Per quanto riguarda la seconda di contattare sempre il tecnico comunale e il direttore generale per concordare la visione degli atti richiesti in orario d’ufficio senza pregiudizio per il normale funzionamento degli uffici stessi, come indicato da più d’una sentenza.
Quanto alla citazione della norma dello Statuto comunale va chiosato che essa si riferisce alle riunioni dei gruppi consiliari e non ad un deposito di atti dove, a piacimento dei gruppi, tali atti possano essere consultati in qualunque ora anche da non consiglieri comunali.
La preoccupazione infine che sorge circa l’ultima affermazione, cioè delle pur legittime richieste future sugli immobili comunali, è che per dimostrare chissà quale asserto quella parte della minoranza perda di vista la realtà attuale dell’attività amministrativa, ad esempio l’importante appuntamento dell’adozione del Piano di governo del territorio e, da non sottovalutare, anche della discussione che ci sarà delle linee programmatiche dell’attuale amministrazione che dovranno essere approvate entro quattro mesi. Questi due ambiti sono prioritari se si vuole dimostrare di avere un progetto alternativo cui valga la pena di prestare attenzione. La ricerca delle pecche è legittima e fa parte dei compiti dell’opposizione, ma se diventa fine a se stessa per piantare una bandierina con su scritto “ve lo avevamo detto”, è uno sterile esercizio che non interessa a nessuno.