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domenica 21 giugno 2009

Una giornata al mare

Referendum: alle diciannove l'affluenza non raggiunge il 12%

Scarsa affluenza degli elettori nei seggi per i tre referendum riguardanti la legge elettorale. Ricordiamo qui in sintesi i tre quesiti referendari:
-- Quesito 1. "Camera dei Deputati – Abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste".
-- Quesito 2. "Senato della Repubblica – Abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste".
-- Quesito 3. "Camera dei Deputati - Abrogazione della possibilità per uno stesso candidato di presentare la propria candidatura in piu' di una circoscrizione".
L’affluenza alle urne alle ore 12 a livello nazionale è stata del 4,03% per i primi due referendum, 4,11% per il terzo. Sempre a mezzogiorno nel Lodigiano l’affluenza alle urne era in linea con quella nazionale.
Anche alle 19 i dati confermano l’affluenza molto bassa in tutta Italia. Queste le tre percentuali (8100 comuni su 8100): 11,32% per i primi due quesiti, 11,57% per il terzo quesito.
Il referendum è stato promosso da Mario Segni e Giovanni Guzzetta per riformare la legge elettorale che va sotto il nome di "porcellum" e consegnare l'Italia ad un solido bipartitismo con un premio di maggioranza alla lista vincente alla Camera, con il 55% dei seggi assegnati. Stesso discorso al Senato, ma col premio di maggioranza assegnato su base regionale e non nazionale.
Una vittoria del sì pregiudicherebbe i partiti minori, che difatti si schierano compatti per l'astensione tranne i radicali di Bonino e Pannella che invitano ai seggi ma per votare no. Astensione anche per la Lega contraria al referendum. L’astensione è anche sostenuta dall’Udc, mentre L'Italia dei Valori voterà no. I due maggiori partiti, infine, Pd e Pdl, sono trasversalmente contrari o favorevoli a seconda delle sensibilità politiche. Nel Pdl Gianfranco Fini ha dichiarato che il suo voto è sì, insieme con Brunetta, Prestigiacomo, Martino, La Russa. Il Pd si è schierato nel suo complesso per il sì, con la voce dissenziente di Rutelli e Vannino Chiti.