FATTI E PAROLE

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martedì 17 novembre 2009

Per conservare la storia degli ultimi quarant'anni

I nostri archivi e i nuovi aggiornamenti.

Nell'«Archivio della politica locale» pubblicate tutte le pagine de Il Cittadino di Lodi contenenti gli interventi e i comunicati stampa di candidati, consiglieri comunali, altre persone, pubblicati dal quotidiano durante l'ultima campagna elettorale, dal 31 marzo al 12 giugno. Un insieme di documenti per rivivere quei giorni e per riflettere sul risultato finale e le sue conseguenze, ma anche per capire i motivi che hanno portato a scelte importanti dopo l'esito delle urne. L'Archivio è attualmente destinato a conservare documenti, volantini e altro materiale politico, che vanno dal 1999 ad oggi, ma stiamo ricercando materiale antecedente a quell'anno. Inoltre saranno conservati articoli pubblicati su Il Cittadino dal 1978 ai primi anni Ottanta. Chiunque volesse collaborare ad arricchire l'archivio può contattarci personalmente o inviando una e-mail alla redazione.


Nella Biblioteca Digitale continua l'inserimento di libri, documenti, testi diversi. Stiamo inserendo il Piano di Governo del Territorio del Comune di Brembio (Nella pagina relativa alla codifica Dewey 700).


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Le mani sull'acqua



Privatizzazione acqua, governo pone la fiducia alla Camera.
Il governo pone alla Camera la questione di fiducia sul 'decreto Ronchi', già approvato dal Senato e il cui 'cuore' è la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l'acqua. Lo ha annunciato nell'Aula di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito.
Il decreto prevede tra l'altro che per le società che si occupano della gestione di servizi idrici la quota di capitale in mano pubblica scenda sotto il 30%, lasciando spazio ai privati. Il provvedimento scade la prossima settimana. (Sky Tg24).



In piazza contro Berlusconi: scontro Di Pietro-Bersani.
Alleanza bocciata. Il Pd ha annunciato che ufficialmente non sarà in piazza il 5 dicembre. Ma dai banchi dell'Italia dei valori arriva un invito: il Pd non faccia il primo della classe, venga a manifestare con noi.
La replica di Bersani rimane nella metafora scolastica. Non accettiamo lezioni di antiberlusconismo da nessuno ha detto il segretario del Pd. Noi facciamo le nostre manifestazioni, ha aggiunto, ricordando che il più antiberlusconiano di tutti è quello che riesce a mandarlo a casa, non chi grida di più. Dunque il Pd non ci sarà, come presenza di partito. Ma cio non vieta, ha sottolineato di nuovo Bersani, che se le parole d'ordine saranno accettabili potranno essere presenti, individualmente, militanti ed esponenti di primo piano del partito. Sarà una manifestazione nata dal basso, dai blog, da facebook. Fino ad oggi, dicono gli organizzatori, sono quasi 300.000 le adesioni. Chi scenderà in piazza chiederà al presidente del Consiglio una cosa: dimettersi e difendersi nei processi, non dai processi. (Sky Tg24).


Manifestazioni di protesta in occasione della giornata internazionale di mobilitazione studentesca. Cortei di studenti universitari e delle superiori in città come Milano, Bari, Roma, Napoli, Torino.
A Milano momenti di tensione tra manifestanti e forze dell'ordine hanno portato al fermo di due giovani simpatizzanti del centro socile Cantiere; nel capoluogo piemontese, uova contro la sede regionale del Ministero. In quello campano, palloncini d'acqua contro il portone della Provincia.
La mobilitazione studentesca ha interessato 50 piazze italiane e mobilitato 150 mila studenti.
Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, commentando le manifestazioni ha dichiarato: "I centri sociali non rappresentano gli studenti italiani". E ha aggiunto: "Gli studenti italiani hanno capito che bisogna avere il coraggio di guardare al futuro, di cambiare la nostra scuola, di fare scelte coraggiose. Riproporre vecchi slogan, come se fossimo ancora negli anni '70 certamente non contribuisce a rendere la nostra scuola più moderna. I manifestanti, per lo più legati al mondo dei centri sociali, non rappresentano certo - conclude il ministro - i milioni di ragazzi che studiano e si impegnano e che sperano di trovare nelle scuola non un luogo di indottrinamento ideologico ma un'istituzione che li prepari a un vero lavoro".
Milano. Due ragazzi sono stati arrestati per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale nell'ambito del corteo in via Larga. Altri due giovani, una donna dell'area anarchica e uno studente di un centro sociale, risultano invece indagati a piede libero per gli stessi reati.
Nelle fasi iniziali ci sarebbero stati una serie di scontri con tanto di cassonetti ribaltati.
A Roma, gli studenti hanno sfilato invece con caschi di frutta in mano, inneggiando slogan contro la "Repubblica delle banane". Sempre nella capitale, circa trecento allievi delle scuole medie superiori hanno iniziato un sit-in sulla scalinata del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
A Torino, invece, dopo il lancio di uova e carta igienica contro la sede regionale del Miur, alcuni manifestanti hanno occupato il rettorato. Lo slogan "Riforma Gelmini: nove mesi per attuarla, non facciamola nascere", ha poi creato numerose polemiche tra i manifestanti e gli studenti della "Giovane Italia", vicini al centrodestra, che hanno parlato di un "attacco vile e volgare" in riferimento alla gravidanza del ministro.
Mobilitazioni anche in Sicilia. A Palermo, gli studenti si sono radunati a piazza Politeama dando via poi ad un corteo che ha attraversato il centro della città fino a Piazza Indipendenza, dove ha sede la presidenza della Regione. Gli studenti siciliani oltre alle richieste dei colleghi nazionali, chiedono l'approvazione di una legge regionale che prevenga l'abbandono scolastico e più aiuti alle fasce deboli.
Il 17 novembre è la giornata internazionale di scuola e università, che quest'anno ha come slogan: "Education is not for sale", l'educazione non è in vendita. Una mobilitazione che vede coinvolti studenti di tutto il mondo scesi in piazza per contestare le riforme "in favore dell'istruzione privata" e per tutelare priorità quali "l'edilizia scolastica, diritto allo studio, didattica innovativa, democraticità e partecipazione nella gestione delle scuole".
La protesta - a cui hanno aderito l'Unione degli universitari, il coordinamento degli studenti universitari "Link", l'Unione degli studenti e la Rete degli studenti - intende porre all'attenzione dell'opinione pubblica e del governo gli effetti del disegno di legge di riforma già approvato in consiglio dei ministri e ora all'esame delle commissioni parlamentari. (Sky Tg24).
L'appello degli studenti può essere letto nella Biblioteca Digitale.
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Pronto l'orario del metrò leggero S1

Un treno ogni mezz’ora tra le 9 e le 16, il via il 13 dicembre. Nuovo metrò leggero tra Lodi e Milano, ecco tutti gli orari.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Alberto Belloni, 17 novembre 2009.

L’orario del “metro leggerò” S1 tra Lodi e Milano è pronto. In attesa dell’ufficializzazione, la regione Lombardia ha inviato alla provincia di Lodi la bozza definitiva e completa del servizio di “treno ogni mezz’ora” al debutto il 13 dicembre prossimo nella cosiddetta “fascia morbida”, tra le 9 e le 16, scelta per testare l’efficienza del trasporto con l’obiettivo di estenderlo anche ai pendolari in viaggio nelle ore di punta mattutine e serali. Confermati gli orari già delineati per i sedici convogli che da Milano viaggeranno verso Lodi, la bozza contiene ora anche le partenze dalla città del Barbarossa fino all’ombra della Madonnina: si tratta di sedici corse, dal lunedì al venerdì, che porteranno verso le nove stazioni milanesi e più su fino a Saronno sia i passeggeri in partenza da Lodi che quelli da Tavazzano, San Zenone, Melegnano, San Giuliano, Borgolombardo e San Donato. Il primo treno S1 da Lodi a Milano partirà alle 9.53: dopo questo, viaggeranno due convogli ogni mezz’ora, con passaggi ripetuti in maniera fedele ogni sessanta minuti per facilitare la conoscenza dei nuovi orari. Il secondo treno, quello delle 10.23, sarà così seguito da quello delle 10.53, con repliche alle 11.23 e alle 11.53, alle 12.23 e alle 12.53, e via discorrendo fino alle 17.23, orario dell’ultimo “metrò leggero” verso Milano. Confermati, come detto, gli orari ufficiosi dalla metropoli al Lodigiano; la prima corsa da Rogoredo partirà alle 9.05, la seconda alle 9.35, e la “doppia partenza” si replicherà ogni ora agli stessi minuti fino alle 16.33, l’ultimo convoglio. Ogni treno tra Lodi e Rogoredo impiegherà 32 minuti, sia all’andata che all’arrivo, con fermate ogni 4’ nelle stazioni lodigiane e sudmilanesi fatta eccezione per la tratta Lodi-Tavazzano, che durerà il doppio. Superata Rogoredo, e prima di uscire dalla metropoli, i viaggiatori provenienti da Lodi attraverseranno altre otto stazioni milanesi, ovvero Porta Vittoria, Dateo, Porta Venezia, Repubblica, Porta Garibaldi, Lancetti, Bovisa e Quarto Oggiaro; grazie a ciò, tra passanti ferroviari e stazioni della metropolitana tradizionale, i passeggeri potranno sfruttare pienamente la rete di trasporti meneghina. Nelle giornate di sabato e domenica, invece, il “metrò leggero” sulla S1 viaggerà una volta ogni ora, con orario ancora da ufficializzare. Sempre da ufficializzare, ma anche da definire restano anche gli orari del cosiddetto “RegioExpress”, il convoglio Piacenza-Lodi-Milano che dall’Emilia fermerà a Santo Stefano, Codogno, Casale e Secugnago ma che da Lodi in poi filerà senza soste fino a Rogoredo, guadagnando circa un quarto d’ora. Il progetto, abbozzato ormai da anni, prevede il passaggio nel Lodigiano di un “RegioExpress” ogni ora: l’obiettivo è di farlo giungere a Lodi pochi minuti prima della partenza di uno dei due “metrò leggeri” in partenza verso Milano, così da garantire una preziosa coincidenza senza lunghe attese.
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Pd provinciale, nessuna sorpresa

Chiuse le liste per le candidature, le primarie si terranno il 13 dicembre. Pd, per la segreteria provinciale se la vedranno Ferrari e Soldati.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Matteo Brunello, 17 novembre 2009.

Nessuna sorpresa dell’ultimo minuto. Rimangono due i candidati per la segreteria provinciale Pd. Alla scadenza delle ore 18 di ieri alla sede del Capanno erano stati presentati due nominativi. In corsa per la guida del partito democratico del Lodigiano, ci sono l’ex assessore provinciale Mauro Soldati e l’ex vice sindaco di Casale Roberto Ferrari, due esponenti che vegono dalla mozione congressuale di Pierluigi Bersani. In questa situazione di doppia candidatura si andrà dunque alle primarie previste per il prossimo 13 dicembre, con gli iscritti, gli elettori e simpatizzanti che saranno chiamati a scegliere la nuova guida del Pd. Nel contempo prima della fine del mese dovranno essere presentate le liste per i componenti dell’assemblea provinciale. Entro quella data, il 26 novembre, il panorama dovrebbe essere definito. E in molti considerano quella scadenza un termine indicativo per eventuali passi indietro nella corsa alla segreteria provinciale. Tutto questo in un’ipotesi di candidatura unitaria del partito, cui stano lavorando in molti e in particolare la componente «franceschiniana». Propri ieri pomeriggio diversi esponenti del partito, che nel corso del congresso avevano supportato la mozione Franceschini, si sono riuniti e hanno deciso di non presentare una loro candidatura per la segretaria. Proporranno una loro lista per l’assemblea provinciale, che, in caso non si arrivasse ad una soluzione condivisa per la segreteria, potrebbe sostenere la scelta di Soldati. E sempre dalla parte dell’ex assessore provinciale sono pronti a schierarsi anche molti membri che avevano supportato la mozione Marino al congresso. Per le primarie di dicembre, il popolo del partito democratico sarà chiamato ad esprimere una preferenza sia sul candidato segretario del Lodigiano che per i 60 componenti dell’assemblea provinciale. Mentre in caso di candidatura unitaria senza primarie, informa il responsabile organizzativo del Pd Alessandro Manfredi, i membri dell’assemblea verrebbero scelti dagli iscritti al Pd e il segretario proclamato dalla stessa assemblea del partito.
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Dall'Amministrazione un'attenzione sulla scuola costante

"La nostra struttura scolastica è una struttura sicura e moderna".
I ripetuti sopralluoghi non hanno rilevato problemi.
Intervista al sindaco Giuseppe Sozzi e all'assessore all'Istruzione Giusy Ciserani.


Nell'ultimo consiglio comunale del 5 novembre, la minoranza di centrodestra ha riproposto nel dibattito sulle linee programmatiche la questione di lamentati problemi che interesserebbero il nuovo plesso scolastico che ospita le scuole elementari, fondando il rilievo sulle lamentele raccolte da alcuni genitori o altre persone. Come i nostri lettori sanno anche nel nostro blog vi sono stati alcuni interventi, per lo più anonimi, che lamentavano la cosa. Vero è che il nuovo plesso scolastico è stato oggetto di campagna elettorale in maniera importante da parte dell'attuale minoranza di centrodestra, tanto è che tra i primi atti dei nuovi eletti vi è stata la richiesta di un sopralluogo del nuovo edificio, che non ha portato a rilievi di sorta, come è stato detto in più d'un consiglio comunale. Il sindaco Giuseppe Sozzi nell'ultima seduta del consiglio ha con forza sostenuto che il problema lamentato ha le caratteristiche di un problema virtuale, in quanto non vi sono lamentele del corpo insegnante né della direzione didattica: "Bisogna essere seri. Prima di gridare al lupo si deve verificare". E dalle verifiche fatte dal Comune, sollecitate dall'Assessorato all'Istruzione, non risulta "acqua dai muri" come si lamenta - aveva ribadito il sindaco alle obiezioni della minoranza. Che vi siano genitori che possano avanzare simili proteste è possibile, ma poiché i genitori non sono a scuola si è di fronte a cosa riportata, non a una testimonianza diretta. E aveva concluso che forse era il caso di far finire una volta per tutte gli strascici della campagna elettorale.
Ecco, proprio con questo intendimento di mettere una parola fine ad una questione sicuramente politicamente sterile, ma che ha contribuito a creare una sorta di ansia nei genitori dei nostri allievi ci siamo rivolti al sindaco Giuseppe Sozzi per avere una parola definitiva che possa raggiungere anche quanti non erano presenti nell'ultimo consiglio comunale. Gentilmente il sindaco e l'assessore all'Istruzione Giusy Ciserani hanno acconsentito a rispondere ad una nostra brevissima intervista sulla questione. Tre sole domande, tre risposte easurienti.
Sul nostro blog continuano gli interventi sul nuovo plesso scolastico, che presenterebbe dei problemi soprattutto in giornate di pioggia battente. Cosa c’è di vero?
Nei giorni di pioggia abbiamo monitorato anche personalmente con costanti sopralluoghi le strutture scolastiche non rilevando particolari problemi; negli stessi giorni abbiamo incontrato il personale docente e la Direttrice Didattica che a loro volta ci hanno confermato non esserci particolari problemi.
Da ciò si desumono due cose e cioè che:
a) di vero nell'allarme lanciato da alcuni genitori e raccolto e portato alla nostra attenzione dai Consiglieri di "Brembio che cambia", non c'era nulla; probabilmente in buona fede tutti coloro che hanno lanciato l'allerta lo hanno fatto basandosi su segnalazioni errate che abbisognavano di una puntuale verifica.
b) la prontezza con la quale l'Assessorato e l'intera Giunta Comunale sono intervenuti dimostra in ogni caso che l'attenzione sulla scuola da parte di questa Amministrazione è costante, puntuale e tendente comunque a verificare qualsiasi minimo allarme onde fugare qualsiasi minimo timore dei genitori, senza quindi sottovalutare nulla.
La nuova scuola elementare è stata tema di campagna elettorale. Nell’ultimo Consiglio comunale è stato detto che è tempo di chiudere con gli strascichi delle dispute pre-elettorali. L’insistere sui presunti problemi è solo una questione di propaganda politica?
Pensiamo che quanto si è verificato sia il riflesso di una campagna elettorale che ha posto sotto i riflettori, a torto o a ragione, la scuola; questa tensione dovuta anche a reali problemi legati ai lavori di finitura della struttura che da tempo sono terminati, continua a ingenerare in alcuni genitori un'ansia ed una preoccupazione non legata a fatti reali. Auspichiamo che la presente vicenda metta la parola fine a questo stato di cose e si torni alla normalità.
Una parola di rassicurazione per la cittadinanza…
La nostra struttura scolastica è grazie a Dio ed agli investimenti fatti, (ultimo in ordine di serie il rifacimento del tetto della palestra scolastica) una struttura sicura e moderna in grado di accogliere, come si dovrebbe fare in tutta Italia (e purtroppo sappiamo che non è così: invitiamo i genitori a verificare come sono messe le strutture scolastiche di altre realtà), i nostri bambini e ragazzi.
Rassicuriamo i genitori tutti di questo, sapendo che in ogni caso bisogna sempre vigilare con la massima attenzione su questo genere di strutture che custodiscono il bene più prezioso della nostra Comunità che sono i nostri figli e nipoti.


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