FATTI E PAROLE

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giovedì 26 novembre 2009

Notiziario Brembiese, n. 9 - 26 novembre 2009

Notiziario Brembiese
Numero 9, 26 novembre 2009

Notizie dalla Pro Loco.
Si porta a conoscenza degli iscritti che domenica 28 febbraio 2010 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio della Pro Loco. Chi desidera far parte è pregato di dare il proprio nominativo entro il 28 dicembre 2009 al sig. G. Piero Panigada, purché iscritto alla associazione da 6 mesi. Si ricorda che le cariche in seno alla Pro Loco non sono retribuite ma svolte volontariamente. Il Consiglio eletto resterà in carica 4 anni.
Alcuni volontari hanno deciso di organizzare il "Cenone di Fine Anno". A tal proposito, chi fosse intenzionato a partecipare è gentilmente pregato di comunicarlo ai sigg. Giampiero Panigada oppure Giacomo Parenti. Si fa presente che è stato fissato un limite massimo di 60 partecipanti. Alla conferma si dovrà versare come anticipo 20,00 euro non più restituibili.
Si comunica che sabato 23 gennaio 2010 al Teatro Smeraldo si potrà assistere al nuovo spettacolo dei Leganesi "Oh vita... Oh vita straca". Il prezzo complessivo di posto di poltrona platea e viaggio A/R in pullman è di 50,00 euro. Chi fosse interessato può contattare Gian Piero Panigada (3393226328) o Francesca Cantillo (3396590848). I posti a disposizione sono 50. La quota va versata all'iscrizione. Termine delle iscrizioni il 15 dicembre 2009.

Gruppo di acquisto popolare lodigiano.
Mercoledì, giorno di mercato, il GAP, Gruppo di acquisto popolare lodigiano, ha offerto pane pasta riso e altri prodotti a prezzi estremamente convenienti.



Progetto "Nonno-vigile"
L'assessore ai Servizi socio-assistenziali Renato Noli e l'assessore all'Istruzione Giuseppina Ciserani comunicano che l'Amministrazione comunale di Brembio intende istituire per l'anno 2010 il servizio di vigilanza e controllo in prossimità delle Scuole (materna - primaria e secondaria di primo grado).
Si cercano "nonne" e "nonni" del territorio, volontari, che intendono valorizzare il proprio tempo libero esprimendo il desiderio di impegnarsi in attività di volontariato sociale.
Per essere considerati idonei all'incarico di "Nonno-vigile" i cittadini devono:
-- avere un'età compresa tra i 50 e 75 anni;
-- essere residenti a Brembio;
-- essere in possesso di idoneità psico-fisica specifica dimostrata da certificazione medica;
-- godere dei diritti civili e politici;
-- non essere stati condannati con sentenza di primo grado per delitti colposi commessi mediante violenza contro persone o per delitti riguardanti l'appartenenza a gruppi eversivi e/o di criminalità organizzata.
Saranno considerati titoli preferenziali l'aver prestato la propria attività lavorativa presso corpi di Polizia locale, statale, o nelle Forze armate, l'aver svolto in passato per professione o volontariato, servizi analoghi, far parte di associazioni di volontariato senza fini di lucro.
A copertura dei rischi connessi all'espletamento del servizio sarà stipulata un'idonea polizza assicurativa a cura dell'Amministrazione comunale.
Il servizio si articolerà su prestazioni giornaliere che andranno a coprire prioritariamente gli orari di entrata e di uscita dalle Scuole: da 15 minuti prima dell'entrata dei ragazzi a 15 minuti dopo il loro ingresso nella Scuola.
Partecipa anche tu al progetto di prevenzione e di sicurezza davanti alle scuole: aiuterai i bambini ad attraversare la strada e vigilerai sulla loro incolumità.
I moduli per l'iscrizione si possono ritirare presso gli uffici comunali (dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 12.00).

Consiglio comunale.
Il giorno 30 novembre 2009, alle ore 21.15, si riunirà presso la Sala delle Adunanze in seduta ordinaria il Consiglio comunale con il seguente ordine del giorno:
1) Comunicazioni del Sindaco.
2) Comunicazione deposito verbali seduta precedenza.
3) Esame e approvazione assestamento del bilancio 2009.
4) Comunicazione adozione delibera G.C. n. 92 del 4/11/2009 avente ad oggetto "prelevamento dal fondo di riserva".

Il tabù imposto sul divorzio di papi





Incredibilmente (ma non più di tanto poi) le trasmissioni pomeridiane tanto assetate di gossip hanno deciso di non approfondire la questione, anzi una di queste si è "inventato" un sondaggio in cui una maggioranza bulgara di telespettatrici e telespettatori diceva che non se ne doveva parlare. Di sberle a piene mani al premier insomma non bisogna parlare. O se proprio si deve parlare bisogna parlarne "alla Vespa".



Per meglio capire, cliccando sull'immagine sottostante si può leggere l'articolo pubblicato oggi dal Corriere della sera.



Per sentire in tv le parole, il pensiero di Veronica Lario bisogna "rivolgersi" a Santoro e ad Annozero, che ha mandato in onda nel maggio scorso un filmato che presentava le sue dichiarazioni con la voce e il volto di Monica Guerritore.



Per rispolverare gli eventi nel filmato che segue un telegiornale (Sky Tg24) che dà notizia del risentimento di Veronica Lario che la ha portato a chiedere il divorzio.



L'omertà dei "servi", cioè il tabù nei media sulle vicende che mostrano Berlusconi nudo nella sua miseria mal coperta dalla sua enorme ricchezza, è un dato rilevato anche allora, come mostra il video che segue, in cui viene raccolto il tortuoso ragionamento del fido Emilio Fede nel pio tentativo di sminuire l'evento.



E ancora per capire ecco come il Tg5, lunedì 4 maggio 2009, ci racconta la versione del padrone sul proprio divorzio con la moglie, durata 1 minuto 16 secondi.



Ma sentiamo, per concludere, il racconto di Travaglio che nel maggio scorso ad Annozero ripercorre la vicenda.


Bild pubblica il video della strage



Mentre Berlusconi e Mefisto La Russa promettono nuovi soldati.
Afghanistan: ecco il video della strage del 4 settembre.
Il tabloid Bild ha pubblicato sul web le immagini del bombardamento aereo di Kunduz, che uccise decine di civili. Il raid era stato compiuto dai soldati tedeschi. La Merkel chiede un'inchiesta, il capo di Stato maggiore si è dimesso.
Dalle Agenzie - Sky Tg24, 26 novembre 2009.



Il sito internet del tabloid tedesco Bild ha diffuso un video choc, di un minuto e 32 secondi, sul bombardamento aereo di Kunduz del 4 settembre scorso, in cui morirono decine di civili. Il raid era stato ordinato ed eseguito dal comando tedesco in Afghanistan. Nel video si vedono le autocisterne di carburante circondate da decine di persone esplodere a seguito del raid.
L'ispettore generale delle forze armate tedesche ha rassegnato le sue dimissioni dopo che la storia è stata pubblicata e confermata da questo filmato. Si tratta di un'operazione che il comando tedesco aveva sempre difeso, coprendo però la notizia di vittime civili.
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha chiesto l'apertura di un'inchiesta sulla gestione delle notizie relative alle vittime civili del raid ordinato dal contingente tedesco in Afghanistan lo scorso 4 settembre.
"Ho sempre detto che se vogliamo ottenere fiducia, dobbiamo offrire la piena trasparenza. A questo riguardo l'attuale ministro della difesa ha ovviamente tutto il mio sostegno se indaga, per cosi' dire, ciò che deve essere investigato e se sostiene e mette in opera le necessarie conseguenze", ha dichiarato Merkel. Il cancelliere ha aggiunto di aspettarsi dall'attuale ministro del lavoro, ministro della difesa lo scorso settembre, e suo compagno di partito nella Cdu, Franz Josef Jung, una spiegazione "nello stesso spirito" di trasparenza.
Per la vicenda denunciata dal Bild, si sono dimessi l'ispettore generale, Wolfang Schneiderhan, e l'allora vice ministro della difesa, Peter Wichert, che si è assunto, la responsabilità della vicenda.
Jung sarebbe stato subito messo a conoscenza dell'elevato numero di vittime fra i civili a causa del raid, una notizia che invece smentiva nelle dichiarazioni ufficiali. Per questo, in molti, a cominciare dai liberali della coalizione al governo, hanno iniziato a chiedere le dimissioni dell'esponente cristiano democratico, che ha promesso di intervenire nelle prossime ore di fronte al Bundestag, al termine del dibattito sull'impegno tedesco in Afghanistan il prossimo anno.
Bild ha reso nota l'esistenza di un video e di un rapporto di 42 pagine stilato dalla polizia militare tedesca in Afghanistan, che include una prova anche delle insufficienti informazioni di intelligence a disposizione dei militari prima di ordinare il raid. Il rapporto con la notizia di vittime fra i civili, inclusi due ragazzi morti e sei feriti di eta' compresa fra sei e 20 anni, era stato inviato già poche ore dopo il raid, nella serata del 4 settembre, dalla base del contingente tedesco a Mazar-e-Sharif al comando delle operazioni a Postdam.
Malgrado questo, Jung ha continuato per alcuni giorni a sostenere che nel raid erano stati colpiti "solo terroristi talebani". Ma non solo. I militari tedeschi in Afghanistan erano a conoscenza del fatto che l'operazione in cui erano stati rubati i due tank con il combustibile non era stata portata a termine solo dagli insorti. Prima del raid, gli insorti avevano fatto irruzione in una moschea e "costretto diversi contadini a usare i loro trattori per rubare la benzina. Di questo gruppo, 14 sono scomparsi", si legge nel rapporto.
Sotto il video integrale.


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L’uso domestico del gas: che fare? - 6

La manutenzione periodica delle caldaie.

Nel precedente articolo ricordavamo che le caldaie dovrebbero essere controllate e pulite ogni anno, prima dell'inizio del periodo di riscaldamento. In tal modo si eviteranno non solo possibili incidenti, ma anche il rischio di rimanere "al freddo" proprio nel periodo dell'anno meno adatto.
Aggiungevamo anche che, se una corretta conduzione consente di mantenere efficiente l’apparecchio, di ottenere significativi risparmi sui consumi e contribuisce a tenere pulito l’ambiente, per la manutenzione periodica bisogna ricorrere all’opera di un tecnico qualificato.
Oltre alle caldaie, non vanno però dimenticati tutti gli altri apparecchi. Per garantire, infatti la completa sicurezza, è indispensabile che tutti gli apparecchi alimentati a gas debbano essere periodicamente sottoposti a regolare manutenzione. Come? Come ogni apparecchiatura che abbiamo in casa (automobile, frigorifero, ecc.): secondo quanto previsto dal fabbricante nel libretto di istruzioni. Le caldaie e gli scaldabagni presenti nelle nostre case infatti, così come ogni tipo di macchina, sono soggetti, nel tempo, a un inevitabile degrado dovuto all’azione combinata di sollecitazioni meccaniche, termiche e usura, che ne possono ridurre il livello di sicurezza e di efficienza energetica.
Da questo punto di vista un adeguato funzionamento nel tempo è quindi subordinato all’esecuzione di periodici controlli e a un’accurata manutenzione, così come previsto dalle stesse normative nazionali e regionali (il Decreto legislativo 192/2005, relativo al rendimento energetico nell’edilizia e la Deliberazione della Regione Lombardia n. 8355/2008).
È quindi per legge che la manutenzione periodica e regolare delle caldaie è attentamente regolata per assicurare le migliori prestazioni in considerazione delle esigenze dell’ambiente in cui abitiamo.



A questo punto i miei lettori si staranno chiedendo: “allora cosa dobbiamo fare?”
Una premessa innanzitutto: quanto verrà di seguito indicato è principalmente rivolto ai cittadini residenti nella Regione Lombardia poiché è la Regione stessa che, a seguito di una clausola detta “di cedevolezza” può regolamentare, diversamente da quanto prescritto nel Decreto 192, i tempi e le modalità delle verifiche degli impianti termici.
Ma chi è il responsabile dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto termico?
Vi sono due tipi di impianti termici:
1) Impianti con potenza inferiore a 35 Kw (ovvero quasi tutti quelli autonomi comunemente utilizzati negli appartamenti di medie dimensioni). Il responsabile è l’occupante, a qualsiasi titolo, dell’unità immobiliare che subentra per la durata dell’occupazione (dell’affitto) alla figura del proprietario;
2) Impianti con potenza uguale o superiore a 35 kW (ovvero quelli condominiali centralizzati). Il responsabile è il proprietario che però può demandare a un terzo (installatore abilitato) la responsabilità dell’esercizio e della manutenzione. Nel caso di edifici dotati di impianti termici centralizzati amministrati in condominio la responsabilità è dell’amministratore del condominio stesso.
Esamineremo il primo dei due tipi di impianti termici.
Per il responsabile di questi impianti vi sono due semplici regole da rispettare per risparmiare energia, limitare l’inquinamento e garantire la propria sicurezza:
1. Periodi e temperature
Rispettare i periodi di accensione e le massime temperature degli ambienti previsti dalla legge.
(Per la Provincia di Lodi dal 15 ottobre al 15 aprile ad una temperatura di 20 °C con una tolleranza di 2 °C e, in linea generale, per un periodo massimo di 14 ore/giorno complessive).
2. Manutenzione
Far eseguire la manutenzione da un tecnico abilitato e l’analisi dei fumi secondo quanto stabilito dalla Regione Lombardia nella tabella che riportiamo:



Il consiglio che ci sentiamo ancora una volta di dare è che le caldaie, in particolare quelle di di tipo “B” - ovvero quelle cosiddette “a camera aperta” - dovrebbero essere sottoposte a manutenzione ogni anno, preferibilmente prima dell’inizio del periodo di riscaldamento. E’ indubbio che la manutenzione regolare alla propria caldaia conviene. Infatti, una caldaia che funziona al meglio fa risparmiare, tutela la nostra sicurezza e riduce al minimo le emissioni inquinanti.
Ma il manutentore quali operazioni deve eseguire?
Le operazioni di controllo e manutenzione devono essere eseguite secondo le prescrizioni previste dalle vigenti normative UNI.
La norma per il controllo e la manutenzione delle caldaie a gas minori di 35 kW è la UNI 10436. Questa norma prevede che al termine dei lavori il tecnico abilitato rilasci, al responsabile dell’impianto, un “Rapporto di controllo e manutenzione” , chiamato “Allegato G”, in cui vengono dichiarati i controlli sull’impianto e le operazioni effettuate sulla caldaia.
Le operazioni di manutenzione, che sono elencate nell’Allegato G, di per sé sembrano abbastanza semplici, ma richiedono una professionalità che non può essere improvvisata.
Allegato G - Le operazioni che il manutentore deve eseguire sono quelle indicate dalla lettera B alla lettera F.
Le operazioni della lettera H (controllo del rendimento di combustione) devono essere eseguite:
1) All’atto della accensione di una caldaia nuova eseguita dall’installatore;
2) Successivamente, dal manutentore, ogni due anni dalla prima accensione.



Il manutentore, per prima cosa, deve verificare che l’installazione della caldaia e degli altri apparecchi a gas eventualmente presenti nella casa, come ad esempio il piano cottura, sia conforme alla normativa vigente in materia (cioè secondo la norma UNI 7129) sia per quanto riguarda l’aerazione che la ventilazione del locale, l’adduzione del gas e lo scarico dei prodotti della combustione. E’ assolutamente necessario infatti, come già abbiamo spiegato nei precedenti articoli, garantire una corretta circolazione dell’aria mantenendo i condotti per la fuoriuscita dei fumi liberi e privi da occlusioni.
Fra le operazioni da eseguire è da evidenziare quella relativa alla verifica e al controllo dell’assenza fughe gas dell’impianto (punto F1 dell’Allegato G). È un controllo importante, stabilito dalla norma UNI 11137-1, che si deve effettuare per garantire appunto che sull’impianto non vi siano fughe di gas. La norma prevede inoltre che questo controllo venga effettuato anche nei seguenti casi:
a) persistente odore di gas;
b) sostituzione di apparecchi;
c) sostituzione del tipo di gas distribuito;
d) riutilizzo di impianti gas inattivi da oltre 12 mesi;
e) esito incerto delle verifiche di tenuta indicate dalla norma UNI 10738;
f) almeno ogni 10 anni, ove non diversamente disposto (ad esempio sugli impianti gas dove è presente un apparecchio non considerato impianto termico: piano cottura, scaldacqua unifamiliari, ecc. - vedi figura 4 ).
A questo punto è indispensabile sapere come si definisce un impianto termico e quali apparecchi non sono considerati impianti termici.
Ci viene in aiuto la definizione data da un Decreto Legislativo che riportiamo per semplicità nel quadro sottostante.



Naturalmente i compiti del responsabile dell’impianto e del manutentore non finiscono qui.
Vedremo nel prossimo articolo quali prove deve ancora eseguire e quali valori deve indicare il manutentore per il controllo del camino, quali documenti bisogna trasmettere al alla Provincia di Lodi nel caso di installazione di una nuova caldaia o dopo l’esecuzione della manutenzione programmata.

(6 - continua)


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Che aria tira a Brembio

Situazione molto buona.

Attraverso lo strumento della Comunità Europea Eye on Earth è possibile avere la situazione climatica nel proprio luogo di residenza o di qualunque altro luogo. Quella sotto è la situazione a Brembio oggi riguardante il livello di PM10 (polveri sottili), NO2 (diossido di azoto) e O3 (ozono). Cliccando sull'immagine si ha la sua versione ingrandita.


Schifani minacciato



Minacce di morte a Schifani: rafforzata la scorta.
Una lettera di minacce è stata recapitata alla seconda carica dello Stato. Datata Reggio Emilia, 21 novembre 2009, sarebbe riconducibile ad ambienti mafiosi.
Dalle Agenzie - Sky Tg24, 26 novembre 2009.



Una lettera anonima con minacce di morte nei confronti del Presidente del Senato Renato Schifani e dei suoi familiari - apparentemente riconducibili, in base al testo, ad ambienti mafiosi - è stata recapitata per posta due giorni fa alla presidenza di Palazzo Madama. Schifani ha subito presentato denuncia alle forze dell'ordine. La lettera ha la data 'Reggio Emilia, 21 novembre 2009' e il timbro postale 'Bologna cmp' con la stessa data. Nella lettera ci sono particolari sulle abitudini e sui movimenti del presidente del Senato, si sostiene che Schifani sarebbe 'nell'occhio dei picciotti'; si afferma che durante 'un incontro a Reggio Emilia' ci sarebbe stata una non meglio precisata 'telefonata', e si lancia un avvertimento al Presidente del Senato: 'Stia attento perché è in pericolo la sua vita e quella dei suoi familiari'. La lettera così conclude: 'I cosiddetti perdenti sono per la resa dei conti'. Rafforzate le misure di sicurezza a garanzia del presidente del Senato.

Schifani risponde a Spatuzza in sede giudiziaria.
Il pentito di mafia tira in ballo il presidente del Senato che annuncia querela. Tutto accade a Palermo dove si indaga sulle stragi dei primi anni 90.



"Sono indignato e addolorato. Ho sempre fatto della lotta alla mafia e della difesa della legalità i valori fondanti della mia vita e della mia professione. Per questo denuncerò, in sede giudiziaria, con determinazione e fermezza chiunque intende infangare la mia dignità professionale, politica e umana con calunnie e insinuazioni inaccettabili". Renato Schifani non usa mezzi termini per attaccare Gaspare Spatuzza, il pentito di mafia che lo ha tirato in ballo sostenendo di aver visto, nei primi anni '90, l'attuale presidente del Senato incontrare il boss Filippo Graviano".
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La Lega di Castion sulle orme di Coccaglio

Castiglione, cristiano perseguitato in Nigeria ottiene l’asilo politico e viene assolto in aula.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Carlo Catena, 26 novembre 2009.

Castiglione - Arrestato come clandestino per colpa della burocrazia, un 31enne nigeriano, Anthony E., dopo due mesi sotto processo è stato assolto dal tribunale di Lodi perché riconosciuto rifugiato politico: secondo il governo italiano, infatti, è una delle vittime della persecuzione dei musulmani contro la minoranza cristiana in Nigeria. Ieri il giudice del tribunale di Lodi Anna Laura Marchiondelli, accogliendo l’istanza dell’avvocato Luca Marcarini, ha assolto l’africano perché il fatto non costituisce reato. L’accusa a suo carico, mossa dai carabinieri durante un controllo su strada il 16 agosto scorso a Castiglione, era di non aver ottemperato a un ordine di espulsione firmato tempo prima dal questore di Brescia, la città in cui il nigeriano abita.
Arrivato in Italia nel 2005, aveva presentato alla Commissione nazionale per il diritto d’asilo una storia drammatica: cristiano, si era fidanzato con una ragazza musulmana, scontrandosi con l’ostilità della famiglia di lei. Fino a quando alcuni parenti l’avevano uccisa, per riversare subito dopo la propria furia sull’abitazione del 31enne, costretto a fuggire senza neppure i bagagli e certo di essere colpito da un passaparola mortale diffuso in pochi giorni in alcune frange della comunità islamica nigeriana.
La sua richiesta di asilo, però, era stata bocciata dalla commissione, così aveva presentato un ricorso affiancato da un procedimento tuttora pendente presso il tribunale di Roma. All’inizio del 2009, finalmente, la Commissione riconosce ad Anthony E. lo status di “protezione sussidiaria” ritenendo che il 31enne rischierebbe la vita qualora tornasse in Nigeria. «Un provvedimento molto raro - sottolinea l’avvocato Marcarini -. Sono soddisfatto per il verdetto: ritengo sia stata fatta giustizia». In caso di condanna il nigeriano avrebbe infatti rischiato il rimpatrio. L’atto della Commissione aveva impiegato mesi per venir notificato e i carabinieri si erano trovati di fronte un uomo formalmente inottemperante all’espulsione. Pochi giorni prima del verdetto, all’avvocato lodigiano era arrivata la telefonata che, è il caso di dirlo, può salvare una vita.

La Lega chiede più controlli sugli stranieri «Troppi ricevono assegni sociali dall’Inps».
Rassegna stampa - Il Cittadino, 26 novembre 2009.

La Lega nord di Castiglione chiede più controlli sull’effettiva residenza degli stranieri immigrati in paese. Gli esponenti del Carroccio hanno protocollato in municipio una interpellanza rivolta alla giunta municipale guidata dal sindaco Umberto Daccò, da discutere nell’ambito del prossimo consiglio comunale castiglionese, in cui si chiede che il comune effettui controlli a cadenza regolare. «Sappiamo - spiega il capogruppo consiliare della Lega nord Alfredo Ferrari - che ogni mese alcuni immigrati residenti a Castiglione ricevono dall’Inps un assegno sociale. Vogliamo essere certi che ci siano tutte le condizioni per questa erogazione e che quindi siano rispettati i requisiti richiesti dall’Inps. In particolare i destinatari dell’assegno sociale devono aver compiuto 65 anni di età, essere privi di reddito o avere un reddito inferiore al limite di legge prefissato, risiedere legalmente e continuativamente da almeno 10 anni in territorio italiano. Spesso succede che queste condizioni non sono soddisfatte ma gli stranieri ricevono ugualmente l’assegno sociale». La sezione locale della Lega chiede quindi che la giunta si attivi e intraprenda le opportune iniziative di controllo con un censimento periodico dei cittadini extracomunitari residenti sul territorio comunale per verificare variazioni residenziali. Inoltre chiede che l’ufficio anagrafe si impegni a comunicare tempestivamente all’Inps i risultati di tali controlli per gli opportuni provvedimenti.
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Case popolari, il bando del secondo semestre 2009

Casale. Le richieste delle famiglie devono essere inviate agli uffici Caaf di Cgil, Cisl, Uil e dell’Acli. Case popolari, corsa contro il tempo. Il bando per presentare le domande scade alla fine dell’anno.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 26 novembre 2009.

Case popolari: è aperto fino al 31 dicembre il bando del secondo semestre 2009 per la graduatoria d’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale. La domanda va presentata entro fine anno in uno dei Caaf abilitati, quelli di Cgil, Cisl e Uil o dell’Acli. Secondo il regolamento regionale, ai fini della valutazione delle domande dei partecipanti al bando, si sono individuati degli indicatori per le condizioni di disagio familiare, abitativo ed economico. La situazione reddituale di riferimento è quella relativa all’anno 2008 e deve essere valutata sulla base dell’indicatore socio economico equivalente. Un’ulteriore condizione che incide sull’attribuzione del punteggio è rappresentata dal periodo di residenza maturato nell’ambito della regione Lombardia. Chi accede alla graduatoria, entra nella classifica di merito di durata quadriennale e avrà diritto alle prossime assegnazioni in base al posto occupato in classifica. Per effetto di tale norma, saranno cancellati dalla graduatoria coloro che hanno presentato domanda nel secondo semestre 2005 senza successivo rinnovo. Con il bando di assegnazione del primo semestre dell’anno la disponibilità immediata degli alloggi a destinazione residenziale era di due unità. Per la graduatoria definitiva alla quale si accede con questo bando, invece, gli alloggi disponibili sono aumentati a 12, di cui quattro assegnazioni sono già state effettuate, tre a italiani, una a stranieri. Gli alloggi assegnati erano di proprietà due del comune e due dell’Aler di Lodi. Gli altri otto alloggi disponibili, uno comunale e sette dell’Aler, sono stati già abbinati ad altrettante famiglie, sei di italiani e due di stranieri, ma non saranno assegnati prima dell’anno nuovo perché necessitano di interventi di manutenzione.
La graduatoria viene periodicamente controllata, anche tramite verifiche incrociate per valutare il mantenimento dei requisiti, ma dall’anno prossimo potrebbe esserci un notevole incremento delle opportunità abitative. Infatti, nell’area di edilizia economica e popolare convenzionata, il Peep 4 in fase di realizzazione alle porte della città, due dei 18 lotti previsti appartengono all’Aler, che vi sta realizzando oltre 30 appartamenti da affittare a canone sociale. Il nuovo quartiere non sarà pronto prima di due o tre anni, ma le palazzine Aler sono già fisicamente in piedi, e vista la fame di alloggi popolari a Casale, con poco meno di un centinaio di persone in graduatoria e solo una dozzina soddisfatte, è possibile che già entro il 2010 alcuni appartamenti siano disponibili.
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Ore di traffico in tilt sulla via Emilia

I lavori Anas paralizzano la via Emilia: traffico in tilt tra Lodi e San Martino.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Alberto Belloni, 26 novembre 2009.

Ore di traffico in tilt, con lunghe code e automobilisti costretti a cercare strade alternative per sottrarsi alla “paralisi”. A tanto hanno portato ieri alcuni lavori di manutenzione eseguiti dall’Anas nella tratta tra Lodi e San Martino in Strada della via Emilia, rimasta intasata dalla mattinata fino al pomeriggio con buonapace di centinaia di automobilisti. L’intervento, ha fatto sapere l’Anas, rientra in un piano di lavori di pavimentazione a macchia di leopardo iniziati nello scorso ottobre, e destinati a sistemare alcuni tratti di asfalto rovinati tra il chilometro 267,150 e il 318,260 della strada statale 9. L’ente stradale ha sottolineato come i lavori, fino a oggi, non avrebbero provocato particolari disagi. La situazione è però cambiata ieri, quando le auto in viaggio tra il capoluogo e San martino si sono trovate costrette a fare i conti con autentici “tappi”, dovuti a detta dell’Anas dalla particolare conformazione del tratto della via Emilia interessato dai lavori. Gli ingorghi, in particolare, si sono concentrati tra la frazione di Olmo, poco fuori le porte di Lodi, e l’ingresso per San Martino in Strada, all’altezza del centro commerciale Bennet. Qui, tra nuovi getti di asfalto e tagli di piante lungo la carreggiata, l’intreccio con la via Emilia di altre arterie viabilistiche comunali e provinciali si è malamente mescolato con le esigenze dei cantieri del compartimento strade regionale. Tantissimi automobilisti, molti dei quali in giro per lavoro o diretti proprio ai rispettivi uffici, hanno dovuto fare i conti con rallentamenti e lunghi incolonnamenti, procedendo a passo d’uomo; altri, avvertiti da amici o “fiutate” le code alle prime avvisaglie, hanno invece invertito la marcia e cercato soluzioni alternative, riversandosi soprattutto sulla provinciale 107 “Lodi-Ospedaletto”. I lavori di pavimentazione nel tratto Lodi-San Martino dovrebbero concludersi domani, salvo complicazioni o imprevisti; la fine del più ampio piano di manutenzione lungo i circa 50 chilometri di via Emilia interessati, tempo permettendo, è invece prevista per il 16 dicembre.
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Pdl addio

Lodi. Elezioni, un nuovo gruppo scompiglia le acque. Nasce l’associazione “Il Lodigiano che verrà”.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Greta Boni, 26 novembre 2009.

Per il momento si tratta “solo” di un’associazione, ma tutto fa pensare che la squadra de “Il Lodigiano che verrà” si butti nella mischia elettorale. Il comune di Lodi rinnoverà i suoi vertici a marzo e la formazione potrebbe creare una lista civica per “disturbare” il centrodestra. Già, perché secondo le prime indiscrezioni, tra i personaggi che stanno lavorando al progetto ci sono diversi politici dell’area Pdl, delusi dall’andazzo del partito a livello provinciale.
Di certo, uno degli artefici dell’associazione è l’ex segretario cittadino di Forza Italia, Stefano Buzzi, il quale preferisce svelare solamente alcuni dettagli. La presentazione ufficiale, infatti, si terrà sabato alle 17, presso la sede di via Legnano 10, un appuntamento aperto alla stampa ma anche alla cittadinanza. «Abbiamo dato il via a questo progetto per ritrovare i valori della democrazia - afferma Buzzi -, non solo a livello nazionale ma anche a livello locale. Vogliamo dire basta alle imposizioni miopi che vengono dall’alto, da vertici regionali che non conoscono nemmeno il Lodigiano. Atteggiamenti che mortificano l’orgoglio del nostro territorio. Diversi partiti hanno assistito senza fare nulla all’impoverimento di questa terra, dalla vicenda della Popolare a quella dell’ex Polenghi».
I protagonisti dell’avventura saranno presentati sabato, tra i personaggi reclutati per il progetto c’è Nando Mascherpa dei Riformisti, che si era messo in gioco in occasione delle elezioni provinciali dello scorso giugno.«Sono molto sorpreso - aggiunge Buzzi - nel notare che tantissima gente chiede informazioni e approfondimenti sull’associazione, è un buon segno, significa che in città c’è un po’ di curiosità al riguardo». E se il gruppo dovesse riscuotere successo, è possibile che in ogni paese abbia un referente.
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Parlare oggi di Piazza Fontana

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Incontro con gli autori.

La sezione Anpi di Codogno organizza venerdì 4 dicembre 2009, alle ore 21.00, presso la residenza municipale di via Vittorio Emanuele a Codogno la presentazione dei libri (Cronaca storica)"Piazza Fontana" di Francesco Barilli e Matteo Fenoglio e "Una storia quasi soltanto mia" di Licia Pinelli e Piero Scaramucci. Si parlerà dei libri con gli autori. Interverranno Carlo Arnoldi e Francesca Dendena dell'Associazione famigliari vittime di piazza Fontana e Mauro Decortes del Circolo Anarchico "Ponte della Ghisolfa" di Milano.


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