FATTI E PAROLE

Foglio virtuale quotidiano di Brembio e del suo territorio

http://www.fattieparole.info

Si può leggere l'ultimo numero cliccando sopra, sull'immagine della testata o sul link diretto, oppure cliccando qui.
Ogni nuovo numero esce nelle ore serali, ma dopo le 12.00 puoi già leggerlo mentre viene costruito cliccando qui.

FATTI E PAROLE - ARCHIVIO
www.fattieparole.eu

La parola al lettore

Le tue idee, opinioni, suggerimenti e segnalazioni, i tuoi commenti, le tue proposte: aiutaci ad essere un servizio sempre migliore per il nostro paese.

Puoi collaborare attivamente con noi attraverso questo spazio appositamente predisposto - per accedere clicca qui - o anche puoi scriverci cliccando qui.

mercoledì 1 luglio 2009

PGT, le altre espansioni residenziali: CRU2, AT2

Con questo articolo si conclude la descrizione delle espansioni residenziali previste dal Documento di Piano.

Il comparto di riqualificazione urbana CRU2, articolato in un’unica unità minima di intervento, contempla la trasformazione mediante riqualificazione dell’intero nucleo esistente e degli spazi aperti interni all’area. Il Progetto Norma si pone questi principali obiettivi qualificanti: la salvaguardia dei caratteri fisici del complesso; la rifunzionalizzazione dell’area per favorirne l’integrazione a scala urbana; l’inserimento di nuovi spazi ad uso collettivo da integrare con il sistema della città pubblica esistente; la ricostruzione del margine ambientale esistente con relativo consolidamento dei canali d’acqua e conservazione degli eventuali elementi naturalistici presenti.

La superticie riguardante il comparto è di 16.348 mq per una volumetria massima di 13.078 mc.

Gli abitanti teorici insediabili sono 115. L’area non è classificata dal punto di vista agronomico. Sul lato est corre la Roggia Popola Pozzi. Per tale comparto nella VAS sono elencati vincoli ambientali analoghi al CRU1. Anche rispetto agli effetti predominanti attesi, oltre al recupero di situazioni di degrado e/o abbandono, sono gli stessi indicati per il CRU1. Lo stesso vale per le mitigazioni e compensazioni da Documento di Piano e le indicazioni per ulteriori mitigazioni dell’impatto delle nuove realizzazioni edilizie verso l’attuale tessuto urbano e la campagna.

L’area di trasformazione AT2 è situata al margine est dell’abitato. Per comprendere meglio la sua localizzazione, l’area si stende lungo il margine nord-est del centro abitato, a ridosso del centro sportivo. A nord l’ambito arriva a toccare l’ambito di espansione AT3 produttivo, di cui parleremo nel prossimo articolo.


L’intervento prevede il consolidamento del margine est attraverso la realizzazione di un nuovo insediamento residenziale attestato sull’area oggi interessata dal Piano di Lottizzazione di via Roma. Il progetto si caratterizza per la realizzazione di una ampia fascia verde, localizzata nella parte est del comparto, integrata con nuovi spazi ad uso pubblico. La superficie dell’area è 32.262 mq, per una volumetria massima di 25.809 mc.
Lungo il bordo est dell’area si prevede la realizzazione di una ampia fascia a verde, costituita da spazi verdi di proprietà pubblica e privata. Tale fascia risponde alle necessità di limitare al minimo l’impatto visivo determinato dalla nuova area di espansione e di favorire la mediazione tra le aree in trasformazione, futura città consolidata e lo spazio agricolo. I rimanenti criteri per la progettazione sono quelli già da noi descritti per l’area di trasformazione AT1, al quale articolo rimandiamo chi volesse averne informazione.
Gli abitanti teorici insediabili sono 172. Attualmente l’area è coltivata. La classe di valore agronomico dei suoli è 2; la classe di valore naturalistico dei suoli è “basso”. Per quanto riguarda i vincoli e le indicazioni ambientali la VAS annota che l’area ricade all’interno di elemento del III livello della Rete dei valori Ambientali (Aree di protezione dei valori ambientali) del PTCP vigente (corridoio confermato ed elevato di grado nella proposta di adeguamento). Sempre nel PTCP vigente, la zona è indicata come ambito rurale in diretta relazione con il tessuto urbano e con le aree urbanizzate.
Tra gli effetti predominanti attesi dell’intervento, accanto al consumo di suolo vegetato, di impermeabilizzazione del suolo, di aumento degli abitanti teorici e di incremento del carico all’impianto di depurazione, la VAS indica il potenziale disturbo ai nuovi insediamenti che potrebbe derivare dalla vicinanza col centro sportivo, in termini di rumore, di illuminazione notturna, e da uso di fitofarmaci e insetticidi nella gestione. Tanto che nelle indicazioni per ulteriori mitigazioni la VAS consiglia tra gli altri suggerimenti fatti anche per gli altri nuovi insediamenti, uno studio di clima acustico, data appunto la vicinanza col centro sportivo.
Nella veduta aerea dell’area che segue, evidentemente datata, non compare ancora l’attuale lottizzazione indicata in bianco nella mappa riportata in precedenza.

PGT ed espansione residenziale: il CRU1

È il comparto compreso tra Via Cavour e la cascina Eustaca.

Prendiamo ora in esame il comparto di riqualificazione urbana CRU1. Il comparto, articolato in due unità minime di intervento, considera la trasformazione dell’intero complesso edilizio esistente, comprendendo anche gli spazi aperti interni all’area.
Il Progetto Norma propone i seguenti obiettivi qualificanti riguardo a tale comparto: la salvaguardia dei caratteri fisici del complesso; la rifunzionalizzazione dell’area per favorirne l’integrazione a scala urbana; l’inserimento di nuovi spazi ad uso collettivo da integrare con il sistema della città pubblica esistente; la ricostruzione del margine ambientale esistente con relativo consolidamento dei canali d’acqua e conservazione degli eventuali elementi naturalistici presenti.
Le due unità minime d’intervento hanno complessivamente una superficie territoriale di 27.057 mq. La prima unità ha una superficie territoriale di 12.051 mq per una volumetria massima di 9.640 mq. La seconda unità ha una superficie di 15.016 mq per una volumetria massima di 12.012 mc. L’altezza massima delle costruzioni è di 8,5 ml. Le aree pubbliche minime costituiscono il 45% della superficie territoriale.

Il numero teorico di abitanti insediabili è 144. L’area è attualmente in parte occupata da edifici e vi sono presenze arboree. L’area non è classificata dal punto di vista agronomico. Lungo il lato est scorre la roggia Popola Pozzi.
La VAS relativamente all’area dà i seguenti vincoli e indicazioni ambientali.
Classe di fattibilità geologica (Tav. 5a studio geologico):
-- in parte 3 a, con consistenti limitazioni (zona vulnerabile ai nitrati di origine agricola, falda a meno di 2,5 m). È richiesta l’esecuzione di indagini geotecniche che definiscano le condizioni di fattibilità dei singoli interventi. Per la realizzazione e/o l’ampliamento di insediamenti produttivi e zootecnici, nonché per lo spandimento sui terreni di reflui zootecnici e/o fanghi di depurazione, è necessario tenere conto delle condizioni locali di vulnerabilità della falda, attraverso specifici studi di carattere idrogeologico con realizzazione di piezometrici per il monitoraggio delle sostanze azotate che dovranno essere ricercate attraverso specifiche analisi chimiche.
-- Fascia di rispetto della Roggia Popola Pozzi ad est.
-- L’area ricade all’interno di elemento del III livello della Rete dei valori ambientali (Aree di protezione dei valori ambientali).
Gli effetti predominanti attesi sono il recupero di situazioni di degrado e/o abbandono; il consumo di suolo oggi vegetato; l’impermeabilizzazione del suolo; l’aumento degli abitanti teorici; l’incremento, per gli ultimi due punti elencati, del carico all’impianto di depurazione.
Tra le mitigazioni e compensazioni la VAS indica una fascia a verde privato sul lato ovest, a separazione dei nuovi edificati dalla campagna. Tra i criteri di progettazione la VAS suggerisce di aggiungere l’applicazione di tecniche di edilizia eco-compatibile; tecniche e tecnologie finalizzate al risparmio energetico, alla tutela, risparmio e riuso delle risorse idriche; scelte progettuali tese al contenimento dell’impermeabilizzazione del suolo. L’attuazione di ogni trasformazione dovrà essere la preventiva verifica della capacità residua di depurazione dell’impianto cui afferiscono.

Segnaliamo, come curiosità, che nella VAS l’indicazione dell’area attraverso immagine aerea di Google è sbagliata riferendosi alla cascina Eustaca e al comparto CRU2 per una evidente inversione di foto tra i due comparti. La fotografia da noi qui riportata, nella VAS figura erroneamente come CRU2.

L’evoluzione di Brembio negli anni

In una mappa allegata al PGT la storia del paese.

Tra gli allegati al Documento di Piano del Pgt c’è questa interessante carta (allegato c) che contiene l’analisi storica del tessuto urbano del nostro comune.

La legenda della carta assegna ai vari colori dal marrone scuro al bianco le epoche secondo questi periodi: prima del 1720, dal 1720 al 1850, dal 1850 al 1902, dal 1902 al 1976, dal 1976 ad oggi. Le due riduzioni sottostanti riportano rispettivamente il centro abitato e alcune cascine limitrofe e la cascina Monasterolo.




Approvato il Piano pluriennale del PLIS del Brembiolo

Ieri seconda seduta del nuovo Consiglio comunale.

Si è tenuta ieri sera presso la Sala delle Adunanze di Palazzo Andreani la seconda seduta del nuovo Consiglio comunale alla presenza di un piccolo pubblico di cittadini, che è una novità interessante che può far ben sperare quanto a partecipazione se, come dice il vecchio adagio, il buon giorno lo si vede dal mattino.
In apertura di seduta il sindaco Giuseppe Sozzi ha ricordato il dramma di Viareggio dove un convoglio cisterna con vagoni carichi di gas gpl è deragliato nella notte e due vagoni sono saltati in aria. Un disastro che ha causato 13 morti e almeno 30 feriti, di cui 15 gravissimi, il crollo di due palazzine ed il serio danneggiamento di altri 5 edifici, secondo le notizie di ieri. Il sindaco ha espresso a nome del Consiglio la solidarietà alla popolazione viareggina colpita profondamente dalla tragedia (si parla di un migliaio di persone evacuate) e al sindaco della città toscana, cui ha preannunciato l’invio di una lettera di cordoglio per le vittime e di solidarietà nella mattinata di oggi.

Dopo la comunicazione circa l’avvenuto deposito dei verbali della seduta precedente, il consiglio comunale ha discusso il punto all’ordine del giorno riguardante l’approvazione del Piano pluriennale degli interventi del P.L.I.S. del Brembiolo. Per quanto riguarda il nostro comune, nel piano è prevista la realizzazione del passaggio pedonale che collegherà Zorlesco ad Ossago, sfruttando strade campestri e vicinali, con un punto di sosta e di pic-nic nei pressi della Cascina Monasterolo. Il progetto è stato illustrato al Consiglio dal tecnico comunale. Su domanda della consigliera Russo è stato evidenziato che sono previste nel nostro territorio due zone di rimboschimento, presso la cascina Vignazza e presso la cascina Monasterolo verso i Gorghi. Il consigliere Tonani è intervenuto con una serie di proposte riguardanti il possibile uso del parco, argomento non pertinente con l’oggetto della discussione, che il sindaco ha invitato a riproporre in sede di discussione delle linee programmatiche di mandato. Il Piano è stato alla fine approvato all’unanimità.
Approvazione all’unanimità anche del successivo documento in discussione, riguardante gli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni. Il documento approvato anche per questo mandato rispecchia senza variazioni quello approvato cinque anni fa dal precedente Consiglio comunale.
Il punto 4 all’ordine del giorno prevedeva la nomina dei consiglieri comunali che vanno a comporre la Commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari. La normativa non prevede distinzioni tra maggioranza e minoranza. Il sindaco Sozzi ha invitato il Consiglio al fair play comunque verso la minoranza, facendo in modo che uno dei due eletti ne fosse espressione. Il Consiglio ha designato Margherita Fusar Poli e per la minoranza Giovanni Milanesi.
Un minimo contrasto tra le due componenti, maggioranza ed opposizione, si è avuto sul punto che riguardava la modifica dell’articolo 15 del regolamento per la gestione associata dell’Asilo nido comunale. Ricordiamo che partecipano alla gestione associata del nido, oltre a Brembio, i comuni di Turano, Secugnago e Mairago. Su proposta dell’assessore ai servizi sociali Noli la giunta sostenuta dalla maggioranza ha inteso modificare tale articolo che stabilisce le modalità di riunione, della validità della seduta e delle deliberazioni del Comitato di gestione in modo da garantire la validità della riunione anche nel caso di minima partecipazione alle sedute dei componenti del comitato, questo per evitare nella peggiore delle ipotesi la paralisi dell’organo di gestione. La diatriba era sul numero minimo di membri fissato in due, in quanto secondo l’opposizione tale situazione non risulterebbe democratica poiché il regolamento prevede che in caso di parità prevalga il voto del presidente. Lungi da noi la didattica, ma che questione di lana caprina fosse è dato dal fatto che in caso di palese disaccordo, eventualmente e per disperazione, si può sempre, nel caso limite citato, far mancare il numero legale andandosene prima di votare. Ci sembra giusto sulla questione di sottolineare la posizione del sindaco che ha ricordato che se tutti gli eletti negli organismi comunali rispettassero gli obblighi che derivano dall’accettazione degli incarichi, garantendo, a meno di situazioni di forza maggiore, sempre la loro presenza, il problema cui si stava cercando di mettere una pezza non si poneva. La modifica è passata con 7 voti favorevoli e 4 contrari.
Il Consiglio comunale ha quindi provveduto a nominare i consiglieri che faranno parte del Comitato di gestione dell’Asilo nido, Valentina Casella per la maggioranza e Rosaria Russo per la minoranza. Stessa cosa per la Commissione della Biblioteca comunale “Pier Vittorio Tondelli”: Giuseppe De Lazzari per la maggioranza e Filippo Milanesi per la minoranza. A questo riguardo c’è da dire che se la Commissione una volta nominata dalla Giunta eleggerà come presidente proprio il consigliere De Lazzari, questo sarà un segnale forte della considerazione alta che la maggioranza intende mantenere verso la biblioteca, in quanto essendo De Lazzari consigliere delegato alla biblioteca, finalmente l’istituzione avrà un canale di comunicazione diretto con la giunta.
L’ultimo punto all’ordine del giorno riguardava la ricognizione delle partecipazioni azionarie del Comune secondo quanto previsto dagli articoli 2 e 3 della legge n. 244/07. Le partecipazioni azionarie del Comune riguardano C.A.P. Holding, E.A.L. e S.A.L., che sono state tutte riconfermate.

Brevi. Fiere locali e conferenza piccoli comuni

Un fondo per sostenere le fiere locali.
Il 10 e 11 luglio a Cernobbio la Conferenza nazionale ANCI dei Piccoli Comuni.


Sono 102 le manifestazioni fieristiche locali che potranno contare nel 2009 su 930.000 euro di contributi stanziati dalla Regione Lombardia con apposito bando. La graduatoria per l'assegnazione dei contributi agli organizzatori degli eventi è stata approvata dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani.
In particolare l'intervento regionale prevede per manifestazione fieristiche con qualifica locale, ma anche regionale e nazionale, la concessione di contributi sulle spese sostenute.
Priorità è stata data alle fiere che si svolgono in Comuni di montagna e a quelle che ospitano imprese che producono o commercializzano prodotti lombardi tipici (Dop, Doc, Igp) o marchi di qualità. Il bando prevede un contributo alle spese nel limite del 10% del totale, fino a un massimo di 15.000 euro.
I 102 appuntamenti inseriti nel calendario regionale riguardano fiere, sagre, rassegne agricole, mostre mercato ed eventi per la promozione dei prodotti tipici.

“Piccolo è Grande”, la IX Conferenza Nazionale ANCI Piccoli Comuni, si terrà venerdì 10 e sabato 11 luglio a Villa Erba di Cernobbio (CO) sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, congiuntamente alla IV Conferenza Nazionale delle Unioni. Mauro Guerra, presidente nazionale della Consulta dei Piccoli Comuni ANCI, così presenta l’evento: “Due giornate in cui si affronteranno, anche con le massime cariche istituzionali i temi delle riforme, della semplificazione, dell’innovazione, della tutela delle identità locali ma anche dello sviluppo dei territori e delle loro tipicità, di energia e ambiente e di risorse per piccoli Comuni. Una specifica attenzione sarà dedicata al tema, sempre più attuale anche nella prospettiva federalista, delle gestioni associate dei servizi e delle funzioni comunali e delle Unioni di Comuni. Più in particolare, la Conferenza sarà occasione per confrontarsi su come i Piccoli Comuni possano essere messi in condizione di costituire un punto di tenuta sociale ed economica dei territori, anche attraverso politiche di sviluppo del settore energetico e di quello alimentare”.
Una sessione particolare sarà dedicata alla proposta di un piano nazionale per il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia nei 5800 piccoli Comuni. Un contributo che si ritiene decisivo, alla lotta contro il cambiamento climatico e per il rilancio di una nuova fase di sviluppo economico basato sulla sostenibilità e l’innovazione.
Infine, non mancherà una sessione istituzionale in cui fare il punto sul dibattito in corso sulle diverse riforme in discussione, dalla Carta delle Autonomie alle funzioni fondamentali, ordinamento differenziato per i piccoli Comuni e federalismo. Su quest’ultimo tema, la Conferenza nazionale dei Piccoli Comuni si collocherà in un momento cruciale ai fini del dibattito parlamentare volto a ridisegnare i Comuni e l’intero sistema delle Autonomie locali.

Inutile lo stracciarsi le vesti dopo

Una lettera di Gianni Piatti sulla centrale di Turano e Caorso
Rassegna stampa

La lettera presentata col titolo “Centrali. Dopo le scelte è inutile lamentarsi” è pubblicata oggi da Il Cittadino nella rubrica “Lettere & Opinioni”. Ad essa fa riferimento l’articolo riportato da noi di Greta Boni quando riferisce il pensiero del senatore. Scrive Gianni Piatti:
«La Federazione del PD nei mesi scorsi aveva sollecitato i propri parlamentari a presentare interrogazioni sia alla Camera che al Senato sulla revisione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per la Centrale di Bertonico, annunciata nel 2008 dalla specifica commissione, con l’assenso del ministero dell’Ambiente del governo Prodi, ma sulla quale era poi calato un totale silenzio.
Dopo alcuni mesi, mentre continua il silenzio del Ministero dello Sviluppo Economico la cui responsabilità istituzionale è prevalente, è giunta la risposta scritta del Sottosegretario On. Roberto Menia del Ministero dell’Ambiente all’interrogazione della Senatrice Daniela Mazzucconi (PD).
Il Sottosegretario On. Menia ricostruisce puntualmente la vicenda di Bertonico precisando che:
-- l’impianto è in possesso di un’autorizzazione unica rilasciata dal Ministero dello Sviluppo ad Agosto 2005 attraverso lo “sblocca centrali”, comprensiva dell’AIA rilasciata dal Ministro dell’Ambiente Matteoli il 3.8.2005;
-- il 9 luglio 2007 la Provincia di Lodi ha fatto pervenire la richiesta di riesame dell’AIA, avversata da Sorgenia;
-- il Presidente della Commissione AIA ha “ritenuto che sussistano tutti i presupposti” per il riesame dell’AIA, ma che “la specifica commissione non si è ancora pronunciata in merito”.
La risposta del Sottosegretario Menia conferma il buon lavoro fatto dalla Provincia e quello che ho svolto al Ministero dell’Ambiente per la revisione dell’AIA, dopo che la sentenza del TAR aveva impedito altri ricorsi e ricostruisce correttamente le responsabilità istituzionali anche se non motiva le ragioni del “ritardo” della commissione AIA.
In questa situazione di immobilismo del livello nazionale e della Regione Lombardia nonostante la crescita delle polveri sottili i cui limiti sono già stati superati nell’intera regione, la Provincia di Lodi con il Presidente Felissari e l’Assessore Bagnaschi ha ben operato per un’ipotesi di convenzione con Sorgenia che appare interessante sia per quanto riguarda le tecnologie da utilizzare per ridurre le emissioni inquinanti, sia per gli investimenti da realizzare nel territorio in particolare sul risparmio energetico e le energie rinnovabili.
La nuova Presidenza della Provincia potrà ovviamente confermare, cambiare o integrare questa ipotesi di lavoro, così come potrà decidere se avvalersi della potenzialità, confermata dalla risposta del Sottosegretario Menia, di riesame dell’AIA.
Riprende intanto alla Camera la discussione sul Disegno di legge 1441 ter B sul nucleare, dove emendamenti del Ministro Tremonti stanno nuovamente modificando il testo approvato dal Senato.
Due valutazioni riguardano in particolare il nostro territorio:
a) si rischia di veder cancellata l’attribuzione di risorse ai Comuni sedi di centrali e viciniori. Il Sindaco di Caorso (Pdl) ha dichiarato la propria delusione per una scelta del Governo che “priva i Comuni di risorse che potevano essere utilizzate per riqualificare i nostri territori”.
b) all’art 25, comma 2,lettera f) del Disegno di legge si attribuisce al Governo “la determinazione delle modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di mancato raggiungimento delle necessarie intese con i diversi enti locali coinvolti, secondo quanto previsto dall’art.120 della Costituzione”. È una norma avversata dalle Regioni, antifederalista, incostituzionale. In sostanza il Governo avoca a sé tutti i poteri per le scelte energetiche con la nomina di un commissario di Governo. Peggio dello “sblocca centrali”.
Era il 2002: come allora stiamo zitti? Non lamentiamoci dopo, quando arriveranno le scelte.»

Casale, un paradosso che fa scandalo

Per evitare il vandalismo si elimina l’arredo urbano.
Rassegna stampa.

Raccogliamo dal quotidiano Il Cittadino due lettere da Casalpusterlengo pubblicate oggi nella rubrica “Lettere & Opinioni”, riguardanti la pensata della nuova giunta comunale di eliminare le panchine nei parchi per evitare atti di vandalismo contro le stesse. La prima lettera è di Andrea Ferrari: «L’amministrazione comunale di Casalpusterlengo per risolvere la piaga del vandalismo intende togliere le panchine dai parchi, con buona pace di vecchi e bambini che frequentano i giardini e non hanno mai neppure strappato un fiore. Trovo che sia un’idea geniale, da applicare in tante altre circostanze. Ad esempio, sempre per difendere il decoro urbano, si dovrebbe vietare la vendita dei gelati nelle vaschette, dato che si trovano sparse un po’dappertutto. E si potrebbe continuare con proibire i cani, l’alcol, il riso davanti alle chiese e i coriandoli di carnevale, questi ultimi, oggi un po’ fuori stagione, ma non troppo.»
La seconda lettera è di Cristian Canova del Partito Comunista dei Lavoratori, intitolata dalla redazione del giornale “Colpo mortale alla speranza di socialità”. Scrive il Canova: «Gentilissimo Direttore, innanzitutto mi presento: sono Cristian Canova, membro del Partito Comunista dei Lavoratori e cittadino di Casalpusterlengo. Scrivo al Suo giornale in merito all’articolo apparso Sabato 27 Giugno riguardante la decisione del neo Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Casalpusterlengo, Luca Peviani, di eliminare le panchine di Via El Greco e Via Tintoretto. Mi rincresce che una delle prime decisioni della nuova giunta già comporta una privazione per i cittadini della mia città. Noi del Partito Comunista dei Lavoratori abbiamo portato in campagna elettorale, come uno dei nostri punti principali, e continuiamo a batterci per avere una maggiore attenzione per tutto quello che riguarda il verde pubblico e i relativi spazi di socialità da creare all’interno. Abbiamo denunciato il fatto che a Casale ci siano pochissimi spazi dove le persone, di qualsiasi sesso, età e nazionalità siano, possono trovarsi per ricostruire uno spirito di convivenza fra di loro. I parchi pubblici in città sono sempre meno e le panchine dove sedersi scarseggiano. In più le poche che ci sono sono sprovviste di ombra, lasciando chi ne volesse usufruire al cocente sole estivo. La decisione dell’Assessore Peviani di togliere le panchine di Via El Greco e di Via Tintoretto, colpite da atti di vandalismo, è un ulteriore colpo mortale alla speranza di veder crescere i momenti di socialità condivisa all’interno della nostra città. Una decisione che tra l’altro proprio lo stesso Assessore giudica non ideale a risolvere il problema creatosi. Non è con lo sradicare le panchine che si eliminano gli atti di vandalismo e gli schiamazzi notturni (le motivazione che hannoportato a questa decisione della nuova amministrazione). E non sono le panchine all’interno di parchi pubblici le cause della maleducazione di alcuni gruppi di giovani. Noi del Partito Comunista dei Lavoratori riteniamo che sia necessario invece incrementare il numero di panchine all’interno dei parchi pubblici e in altre zone della nostra città, rendendole però allo stesso tempo più fruibili grazie a piantumazioni di alberi che permettono di sostare all’ombra o con strutture in legno che riparino dal sole. Assieme a queste nuove installazioni, bisogna creare un progetto condiviso con tutta la cittadinanza per far crescere una nuova cultura di rispetto per gli spazi e le strutture pubbliche, per soddisfare il desiderio di giovani o meno giovani di trovarsi assieme per socializzare e riscoprire la bellezza di stare assieme. La strada per la rinascita di Casalpusterlengo non passa sicuramente attraverso l’eliminazione di questi spazi di ritrovo per i cittadini.»

Centrale di Turano, Sorgenia ricorre al Tar

La società fa ricorso al Tar contro i 22 milioni richiesti da Turano. La bozza di convenzione stabilita dagli enti locali già prevede un investimento di 25 milioni a favore del territorio.
Rassegna stampa – Da Il Cittadino di oggi, articolo di Greta Boni.

Turano - Sorgenia porta in tribunale il comune di Turano. Il colosso dell’energia, che ormai da un anno ha iniziato a costruire una centrale turbogas nell’area ex Gulf, ha fatto ricorso al Tar per ottenere l’annullamento della nota con cui nel 2008 l’amministrazione comunale guidata da Umberto Ciampetti chiedeva alla società 22 milioni di euro per le opere di urbanizzazione. Il gruppo di De Benedetti ha inviato una notifica anche al comune di Bertonico e alla provincia di Lodi per informarli della decisione presa, ora saranno gli avvocati Pier Giuseppe Torrani e Mauro Renna del foro di Milano a occuparsi delle pratiche.
La somma richiesta alla società non fa parte della bozza di convenzione ambientale siglata poco tempo fa tra Sorgenia, palazzo San Cristoforo e i comuni di Bertonico e Turano. Il documento precisa che il gruppo di De Benedetti investirà 25 milioni di euro sul territorio lodigiano tra opere di compensazione, interventi per ridurre l’inquinamento e per tutelare l’agricoltura. È chiaro che Sorgenia non voglia sborsare un’ulteriore somma di denaro oltre a quella stabilita dall’accordo.
La giunta Felissari aveva approvato il testo in occasione dell’ultima riunione, ora toccherà alla squadra di Pietro Foroni prenderlo in considerazione e studiare il da farsi.
È bastato che la notizia iniziasse a circolare fra i corridoi della politica per scatenare la polemica, che sicuramente approderà in consiglio comunale. «La questione non è passata in Commissione ambiente - afferma Mauro Tresoldi, componente della commissione e consigliere di minoranza -, che tra l’altro non è stata più convocata dall’ottobre del 2008. Nessuno è stato informato, la giunta non ha spiegato i progetti nemmeno in consiglio comunale, in ogni caso si tratta di una quantificazione abnorme fatta all’insaputa dei cittadini. Di quali opere di urbanizzazione si parla? Nelle sedute pubbliche, l’amministrazione ha sempre affermato di non aver avuto incontri con Sorgenia, a quanto pare non era così. A questo proposito, ci siamo già attivati chiedendo di poter visionare i documenti che fino a questo momento non sono mai stati messi a protocollo».
Nel frattempo, l’ex sottosegretario all’Ambiente del governo Prodi, Gianni Piatti, spiega che è arrivata la risposta risposta scritta del sottosegretario Roberto Menia all’interrogazione del Pd sulla centrale di Bertonico-Turano. «Nella lettera - dice Piatti - si sottolinea che il presidente della Commissione Aia (Autorizzazione integrata ambientale) ha “ritenuto che sussistano tutti i presupposti” per il riesame dell’AIA, ma che “la specifica commissione non si è ancora pronunciata in merito”». Per l’esponente del Pd la risposta non fa altro che confermare il buon lavoro svolto dalla giunta precedente, guidata da Lino Osvaldo Felissari. In merito alla bozza della convenzione, Piatti commenta: «La nuova presidenza della Provincia potrà ovviamente confermare, cambiare o integrare questa ipotesi di lavoro, così come potrà decidere se avvalersi della potenzialità di riesame dell’Aia».

PGT ed espansione residenziale: l'AT1

Il piano e le politiche per i luoghi di residenza.

Cominciamo con l’esposizione delle espansioni residenziali perché pensiamo che siano quelle di maggiore curiosità. In realtà il PGT e la VAS danno un quadro complessivo della realtà del nostro comune che è importante conoscere per capire non solo chi siamo, ma anche dove si sta indirizzando la crescita e lo sviluppo del paese. Pertanto a questi primi articoli seguiranno molti altri che descriveranno Brembio in tutti i suoi aspetti attraverso i dati contenuti nei diversi documenti che formano il PGT.
Ciò che in questo ed in alcuni articoli successivi andremo a descrivere, si riferisce a quella parte di politiche che l’amministrazione deve attivare al fine di realizzare il disegno complessivo di sviluppo del piano; in particolare ci riferirà a quella parte che descrive gli obiettivi e gli strumenti delle politiche per i luoghi di residenza. Obiettivi di tali politiche sono la creazione di nuovi spazi per l’abitare integrati con il sistema urbano esistente; il soddisfacimento della domanda di alloggi espressa dal mercato locale; il contenimento della dispersione urbana e dell’occupazione di suoli extraurbani; l’introduzione di spazi ed attrezzature collettive integrate con i nuovi quartieri; la realizzazione di tessuti residenziali misti, sul fronte tipologico e funzionale, per favorire la costruzione di brani di città dotati di una maggiore complessità; il privilegiare l’edilizia convenzionata per facilitare l’inserimento di alcune categorie di nuclei familiari. Gli strumenti di tali politiche sono le aree di trasformazione (AT) e i comparti di riqualificazione urbana (CRU).
Le azioni previste per tali politiche sono l’individuazione di nuovi spazi per l’abitare all’interno di interventi di nuova edificazione o di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente; il consolidamento dei margini urbani esistenti ed in particolare di quelle aree che presentano situazioni di possibile degrado o di generale sottoutilizzo; il riutilizzo dei vuoti urbani o dei lotti interclusi presenti nella città esistente.
Prima di andare ad esaminare singolarmente i quattro comparti che costituiscono l’espansione residenziale prevista dal piano, aggiungiamo soltanto che l’attuazione degli interventi previsti per ogni AT e per ogni CRU, può avvenire unitariamente o articolata in Unità Minime di Intervento (UMI). Ogni unità minima di intervento è dotata di autonomia funzionale e rappresenta la superficie territoriale (St) minima per la quale si può procedere a pianificazione attuativa senza che questa debba necessariamente interessare l’intero ambito.

In questo articolo esporremo i contenuti della scheda relativa all’ambito di trasformazione AT1.
L’ambito di trasformazione AT1 si stende lungo il margine sud-ovest del centro abitato per una superficie di 76.262 mq divisi in tre unità minime di intervento (rispettivamente di 38.745 mq, 32,736 mq e 4.781 mq). La relazione del Documento di Piano, come riportato nella VAS, così descrive l’intervento: “L’intervento pone come obiettivo generale quello di riconfigurare una ampia porzione di territorio compresa tra via Cavour, via Monte Grappa (nella parte più esterna) e vicolo Vistarina al fine di incidere in modo attivo sul delicato rapporto tra città e campagna. Quest'area si caratterizza per la presenza di ampi spazi agricoli alternati ad alcuni tessuti di matrice rurale oggi parzialmente dismessi, disposti lungo una fascia esistente formata da retri, aree edificate a bassa densità e strade interrotte. Attraverso la formazione di un nuovo tessuto residenziale di densità comparabile a quella della città consolidata di recente costruzione, è prevista una viabilità parallela ed alternativa a quella esistente, lungo la quale si disporranno aree destinate a posteggio, spazi aperti attrezzati ed altre aree pubbliche suscettive di interventi edificatori di iniziativa pubblica”.
La destinazione dell’area è residenziale prevalente di nuova edificazione, con indici e parametri urbanistici della “città consolidata”. Gli abitanti teorici insediabili sono 406.
L’area è attualmente coltivata ed è attraversata longitudinalmente dalla Roggia Popola Pozzi. La classe di valore agronomico dei suoli è 1, mentre la classe di valore naturalistico dei suoli è “basso”.
La VAS riporta le l’area i seguenti vincoli ambientali: «Classe di fattibilità geologica (Tav. 5a studio geol.):
-- in parte 3 a, con consistenti limitazioni (zona vulnerabile ai nitrati di origine agricola, falda a meno di 2,5 m). È richiesta l’esecuzione di indagini geotecniche che definiscano le condizioni di fattibilità dei singoli interventi. Per la realizzazione e/o l'ampliamento di insediamenti, produttivi e zootecnici, nonché per lo spandimento sui terreni di reflui zootecnici e/o fanghi di depurazione, è necessario tenere conto delle condizioni locali di vulnerabilità della falda, attraverso specifici studi di carattere idrogeologico con realizzazione di piezometri per il monitoraggio delle sostanze azotate che dovranno essere ricercate attraverso specifiche analisi chimiche;
-- in parte 3b con consistenti limitazioni (falda a meno di 2,5 m). in tali aree vengono estesi divieti e prescrizioni previsti per le zone di rispetto dei pozzi acquedottistici ( “classe 3e”); gli interventi edificatori devono essere preceduti da indagini geologico tecniche tese a valutare la possibile interferenza della falda o della frangia capillare con le strutture di fondazione.
L’area è attraversata dalla roggia Popola Pozzi, mentre la roggia Vistarina ne segna il confine verso ovest; per entrambe la fascia di rispetto indicata è di 10 m. L’area ricade all’interno di elemento del III livello della Rete dei valori Ambientali (Aree di protezione dei valori ambientali).»
La VAS per tale area indica questi effetti predominanti attesi: consumo di suolo oggi vegetato; impermeabilizzazione del suolo; aumento degli abitanti teorici; e per i due punti precedenti, incremento del carico all’impianto di depurazione.
Nella scheda di DdP (Documento di Piano) relativa all’ambito sono dettati criteri di progettazione di carattere urbanistico ed architettonico. La VAS propone ulteriori mitigazioni dell’impatto sul territorio suggerendo di aggiungere tra i criteri di progettazione l’applicazione di tecniche di edilizia eco-compatibile; tecniche e tecnologie finalizzate al risparmio energetico, alla tutela, risparmio e riuso delle risorse idriche; scelte progettuali tese al contenimento dell’impermeabilizzazione del suolo. Inoltre l’attuazione di ogni trasformazione dovrà essere la preventiva verifica della capacità residua di depurazione dell’impianto cui afferiscono.
I criteri di progettazione contenuti nella scheda del Documento di Piano sono i seguenti.
È consentita la realizzazione di due piani fuori terra destinati alla residenza e di un piano sottotetto abitabile sempre computato ai fini del calcolo del volume edificabile V (rispettivamente per le tre UMI per un massimo di: 30.996 mc, 26.188 mc, 3.824 mc), fatta comunque salva l’altezza massima consentita H (8,5 ml).
Si dovranno privilegiare fronti discontinui orientati verso sud evitando la formazione di cortine edilizie continue prospettanti sul margine della città. È consentita la realizzazione di edifici residenziali con fronte maggiore di 14 ml prospettante sulla strada di Piano posta sul margine sud, se gli edifici presentano una distanza dal confine Dc (distanza minima dei fabbricati dai confini di proprietà) non inferiore a 10 ml e lo spazio privato antistante è piantumato con essenze autoctone di alto fusto.
È consentita la realizzazione di un piano seminterrato emergente dal piano di riferimento con volumi di altezza inferiore ad 1,3 ml: tale area potrà essere occupata da box pertinenziali e volumi di servizio condominiali o alla residenza: tali superfici non concorrono al calcolo della slp (superficie lorda di pavimento) per una superficie massima non superiore al 60% della Superficie Privata Edificabile.
Nelle aree prospicienti gli spazi pubblici non è ammessa la realizzazione di recinzioni in materiale non vegetale. È comunque ammessa la realizzazione di siepi in essenze vegetali con reti metalliche di colore scuro non visibili dagli spazi pubblici. In corrispondenza di ingressi e passi carrabili è consentita la realizzazione di parti opache con altezza massima pari a 2,50 ml di semplice disegno.
Negli elaborati da presentare all’atto della convenzione, dovranno anche essere definiti gli schemi illustranti in modo compiuto l’unitarietà delle recinzioni che si affacciano sugli spazi pubblici.
Le aree pubbliche minime sono pari al 45% della superficie territoriale.