Siamo a fine anno, tempo di bilanci e tempo di riflessioni sulle vicende che l'hanno accompagnato.
Ci sembra allora sia proprio il caso di partire dalle notizie di questi ultimi giorni, ed in particolare dalla vicenda della ormai famosa tangenzialina ( la bretella che dovrebbe congiungere il Garibaldino con il tratto della 168 Brembio-Livraga ) che, a quanto pare, rimarrà solo un sogno.
Vogliamo iniziare da qui, perchè riteniamo la notizia alquanto sconcertante. Come è sconcertante il fatto che per anni ci abbiano raccontato di un mondo inesistente.
Ci correggiamo, perchè di quel mondo qualcosa esiste: esistono i TIR che attraversano il paese, esistono solo programmi di cementificazione indiscriminata, esistono solo infrastrutture fatiscenti e urbanizzazioni irrealizzate o, se realizzate, queste si sono concretizzate solo secondo criteri dissennati.
Riprendendo l'articolo del BLOG "
Pane al pane, vino al vino " dove viene citata la favola del Re Nudo. Ebbene nel nostro paese il re non solo è nudo, ma sta dimostrando innate doti da consumato illusionista, dal momento che non solo finge di vedere il suo meraviglioso vestito, ma riesce a far vedere ai suoi sudditi un regno di felicità che non esiste.
Si è parlato di Cassandre, almeno da parte di qualcuno che abita nei piani alti del nostro comune.
Comprendiamo il disappunto nel vedersi contraddetti, specialmente quando si è abituati ad essere incensati a prescindere dalle scelte effettuate, anche se sbagliate.
Possiamo capire che la cosa dia sicuramente fastidio, ma il non vedere ( o meglio far finta di non vedere ) gli scenari che si prospettano ai brembiesi grazie a strumenti come il nuovo PGT, lo sviluppo della logistica a Garibaldino, etc. la cosa veramente sconcerta.
Bisogna riconoscere, a dire il vero, che di tutto questo non se ne può addossare la responsabilità esclusiva agli attuali amministratori, come più volte abbiamo detto: a Brembio la mala amministrazione ha radici antiche.
Il 2009, ci ha portato un rinnovato Consiglio Comunale ( anche se i comandanti del vapore contunuano a chiamarsi Arnaldi, Noli, Rando e ovviamente Il Sindaco Sozzi ) di questo rinnovamento di facciata spicca la realtà di Brembio che Cambia, come solo e unico elemento di novità.
I primi mesi di questa nuova compagine, non sono stati particolarmente incoraggianti. Forse e vero, come ha fatto rilevare qualcuno, che della loro presenza, cartoline e cerimonie per la nuova sede a parte, non se ne è accorto nessuno, ma come si suol dire " diamo tempo al tempo".
A questo proposito, vogliamo approfittare dell'occasione per chiarire alcune situazioni che si sono create in questi ultimi tempi, dal momento che non di rado veniamo etichettati anche noi di Insieme per Brembio come parte del nuovo gruppo di minoranza.
Ebbene, ci teniamo a precisare che noi non facciamo parte del gruppo di Brembio che Cambia, per noi sono un gruppo presente in paese come ve ne sono altri. Gruppi con i quali ci auguriamo di poter condividere iniziative riguardo a temi specifici, ne più ne meno di come ci auspichiamo di fare con altre realtà politiche e non presenti in paese.
E' vero, quando è nata la coalizione di Brembio che Cambia, noi di Insieme per Brembio ne siamo stati i principali promotori, oltre che i più convinti sostenitori della necessità di proporre ai brembiesi, durante le scorse elezioni, un'alternativa credibile, competente e fortemente connotata in termini di rinnovamento.
Come abbiamo già avuto modo di dire in altre occasioni, questo progetto, che era il progetto di Insieme per Brembio, prevedeva che si mettessero da parte i personalismi per privilegiare,
competenze, conoscenza della macchina amministrativa, esperienza ed entusiamo.Tutto questo ci aveva spinto a proporci in questi termini per verificare la possibilità di dare vita ad un fronte comune, alternativo appunto alle " antiche radici " che hanno governato il nostro paese.
I fatti però, hanno dimostrato che la logica che si è perseguita è stata quella dell'appartenenza alla propria cerchia di amicizie senza proporre, nel complesso, una vera e credibile alternativa di governo vanificando così l'opportunità di creare un gruppo che , anche nella sconfitta, avrebbe potuto far sentire il proprio peso.
Purtroppo nei fatti, questo non si è rivelato possibile, arrivando al disastroso risultato elettorale, dove la gente di Brembio ha valutato, forse anche giustamente, che: "
meglio un re nudo che nessun re".
Tutte queste considerazioni ci hanno spinto a ritornare sulla nostra strada, con l'amara constatazione che per un progetto di così ampio respiro forse i tempi non sono ancora maturi.
Riteniamo superfluo evidenziare che il nostro gruppo, con la sua storia, con la sua esperienza, con la militanza di anni di politica vissuta con la gente e per la gente, non poteva svendere la propria identità per assecondare ambizioni basate solo su logiche confinate nella propria cerchia di amici, spesso completamente digiuni della benchè minima conoscenza della politica amministartiva.
Insieme per Brembio, contrariamente a chi ci dava per suicidati, per scomparsi, è una realta tuttora viva e più che mai determinata ad essere parte attiva nalla dialettica politica locale e questo blog ne è la testimonianza concreta. Questo è solo il primo passo di un percorso che, attraverso nuove iniziative e strumenti di dialogo con la gente, ci porterà sicuramente in futuro a dare il nostro contributo di idee e di proposte, continuando a dare voce a chi non teme di dire che il Re è Nudo.
Concludiamo questo nostro intervento dicendo che, al di la di ogni altra considerazione, prendiamo atto con piacere che nonostante le difficoltà di questi tempi, gli amici di Brembio che Cambia stanno dimostrando di affrontare questa nuova esperienza con grande impegno, e approfittiamo dell'occasione per augurare loro di veder quanto prima concretizzarsi i risultati dei loro sforzi, con la speranza che il tempo non affievolisca la loro voglia di fare.
Questo perchè rimaniamo convinti che, anche se da posizioni diverse, l'impegno di tutti rappresenta un contributo alla crescita della nostra comunità.
Pino Botti - Francesco Militerno