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giovedì 31 dicembre 2009

GIORNATA DELLA PACE

Una grande idea
Paolo VI la istituì l'8 dicembre 1967
“Ci rivolgiamo a tutti gli uomini di buona volontà per esortarli a celebrare la ‘Giornata della Pace’, in tutto il mondo, il primo giorno dell’anno civile, 1° gennaio 1968”. Quando, verso la fine del 1967, Paolo VI istituisce di fatto la Giornata della Pace con il suo messaggio datato 8 dicembre e inviato a tutti i Capi di Stato, le prospettive sul fronte mondiale della pace non sono affatto incoraggianti. Nel Sud-est asiatico prosegue la tragedia del Vietnam senza che se ne veda una via d’uscita, con gli Stati Uniti sempre più impelagati in una situazione per molti versi simile all’attuale in Afghanistan; fuochi di discordia divampano o si riaccendono in Medio Oriente, a Cipro, in Grecia, in Algeria, mentre il Mediterraneo vede accentuarsi, come mai in passato, una forte penetrazione politica e militare russa. In Europa il “muro della vergogna” continua a far vittime e le autorità comuniste negano per il Natale 1967 i lasciapassare che in anni precedenti avevano consentito ai berlinesi del settore occidentale di visitare i parenti rimasti nel settore orientale.
In questo quadro il messaggio di Paolo VI assume il significato di un atto di coraggio, di un energico richiamo alle coscienze affinché “sia la Pace, con il suo giusto e benefico equilibrio, a dominare lo svolgimento della storia avvenire”.
Dopo aver espresso il desiderio che la celebrazione della Giornata si ripetesse ogni anno, in segno di augurio e di promessa, il Papa assicurava: “La proposta di dedicare alla Pace il primo giorno dell’anno nuovo non intende perciò qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa cioè cattolica; essa vorrebbe incontrare l’adesione di tutti i veri amici della Pace, come fosse iniziativa loro propria”; e aggiungeva a ulteriore precisazione: “La Chiesa cattolica, con intenzione di servizio e di esempio, vuole semplicemente lanciare l’idea, nella speranza ch’essa raccolga non solo il più largo consenso del mondo civile, ma che tale idea trovi dappertutto promotori molteplici”.
“Pace non è pacifismo” – teneva infine a distinguere Paolo VI –, “non nasconde una concezione vile e pigra della vita, ma proclama i più alti ed universali valori della vita: la verità, la giustizia, la libertà, l’amore”. L’invito a celebrare la Giornata della Pace si compone di due parti: la prima è indirizzata indistintamente a tutti gli uomini di buona volontà, la seconda specificamente “a voi, venerati fratelli nell’episcopato; a voi, figli e fedeli carissimi della nostra santa Chiesa cattolica”. E qui il Papa pone un’avvertenza: la celebrazione della Giornata della Pace “non deve alterare il calendario liturgico, che riserva il Capodanno al culto della divina maternità di Maria ed al nome beatissimo di Gesù” e rivolge una precisa indicazione a quanti definisce “seguaci di Cristo, credenti nel Vangelo”: “Noi, soprattutto, possiamo avere un’arma singolare per la Pace: la preghiera”.
Giuseppe Spagliardi

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