I nuovi impianti avranno una potenza minima di 1.600 megawatt. L’onorevole Gibelli: «È terrorismo, i siti li sceglierà il governo».
«Nucleare, Caorso nei piani dell’Enel». Rivelazione dei Verdi, l’azienda smentisce, il sindaco è furioso.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Carlo Catena, 9 dicembre 2009.
C’è anche Caorso nell’elenco dei siti idonei a ospitare le nuove centrali nucleari diffuso ieri dal presidente della Federazione dei Verdi, l'ex parlamentare romano Angelo Bonelli, che assicura di aver preso la lista da un dossier recentemente consegnato da Enel al ministro delle Attività produttive Claudio Scajola. Caorso, che ospita una centrale nucleare spenta dal referendum del 1986 e attualmente in fase di “decommissioning“ (smantellamento), è in buona compagnia con Montalto di Castro (Viterbo), Borgo Sabotino (Latina), Garigliano (Caserta), Trino Vercellese (Vercelli), Oristano, Palma (Agrigento) e Monfalcone (Gorizia). Enel però dopo alcune ore ha smentito di aver inviato alcun dossier al governo e ha precisato in una nota: «I siti saranno individuati solo successivamente all'individuazione da parte dell’esecutivo e dell'Agenzia per la sicurezza nucleare dei criteri per la localizzazione». Bonelli però ha subito replicato ricordando che domenica sera in tv su La 7 l’ad di Enel Fulvio Conti aveva affermato «personalmente i siti li ho già in testa».
«Sono i giochetti di certi ambientalisti - commenta il parlamentare lodigiano Andrea Gibelli (Lega nord, ndr), presidente della commissione Attività produttive della Camera -, i criteri per l’individuazione delle centrali seguono un iter che non stabilisce localizzazioni puntuali ma macroaree ad esclusione: a una centrale nucleare servono approvvigionamento idrico e rete di distribuzione, perché sono impianti che non possono essere spenti in breve tempo e devono poter distribuire la loro energia. E proprio per questa loro caratteristica di continuità servono al fabbisogno di base delle Nazioni. Utilizzando uranio, disponibile in 100 Paesi, svincolano anche dalla dipendenza dai combustibili fossili. Tornando ai criteri, il governo, per una questione di costi, e non tecnica, ha inserito anche la sismicità. Non prestiamoci a chi vuole fare terrorismo dimenticando tutte le centrali di seconda generazione che circondano l’Italia e dalle quali acquistiamo elettricità. Le nostre centrali saranno di terza, un milione di volte più sicure, e su questi impianti vigilano organismi sovranazionali».
Sorpreso dall’elenco anche il sindaco di Caorso Fabio Callori: «La mappatura era attesa per febbraio, apprenderla dalla stampa, e in questo modo, è grave. Scriverò direttamente al ministro Scajola per chiarire se si tratta di un atto ufficiale o meno». Il sindaco, che è nato e cresciuto a Caorso e sostiene che la sua amministrazione comunale «a oggi è sulla linea del no a una nuova centrale», e che comunque «l’iter governativo prevede referendum tra la popolazione locale», ritiene che un impianto in Pianura padana possa essere escluso «sia per la densità di popolazione, sia per la diminuzione di portata del Po, che è anche molto vicino al sito di Caorso, a favore di altre localizzazioni, ad esempio vicino al mare. Anche perché per le nuove centrali si parla di gruppi da 1.600 megawatt l’uno». Il vecchio “Arturo” ne produceva appena la metà, cioè la stessa potenza della centrale in costruzione a Turano-Bertonico. Enel nel suo sito ufficiale ricorda che le centrali nucleari non producono gas serra.
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