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giovedì 10 dicembre 2009

I costi della tangenziale come il panettone: lievitano

Il comune di Casale intanto garantisce sulla fattibilità dell’opera, mentre la Provincia spinge per accelerare i tempi. Nuova tangenziale, “lievitano” i costi. Gli espropri alzano la stima: si passa da 90 a 107 milioni di euro.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 10 dicembre 2009.

Lievitano i costi della tangenziale di Casale: secondo gli ultimi calcoli di fine novembre eseguiti da Anas per gli espropri e la realizzazione sono 17 i milioni in più necessari per la nuova strada. Se saranno confermati, si dovrà provvedere allo stralcio di qualche opera accessoria. Intanto però il procedimento prosegue, anche se con qualche slittamento. La convocazione della conferenza di servizi, già annunciata una prima volta per novembre, sembra ora possibile per metà gennaio.
«Nel corso di un incontro nella sede dell’Anas ci è stato comunicato che i costi sono lievitati da 90 milioni previsti inizialmente a circa 107 - spiega l’assessore ai lavori pubblici Luca Peviani -. Tuttavia, abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che questo non pregiudica in nessun modo la fattibilità dell’opera». Il costo è lievitato perché sulla stima degli espropri è stato prudenzialmente stabilito il prezzo più alto possibile e perché la valutazione dei costi di realizzazione è stata redatta sulla base del preziario 2007 dell’Anas per le materie prime, allora più alte rispetto alle attuali. I 17 milioni di euro in più, quindi, alla resa dei conti, potrebbero essere un pezzo in meno. In fase di gara, poi, gli eventuali ribassi potrebbero riportare il costo complessivo sui 90 milioni stimati inizialmente. Tuttavia, l’impegno economico dovrà essere preso sulla cifra che sarà messa a base di gara e pertanto in conferenza di servizi si potranno ipotizzare anche alcuni stralci di opere accessorie. «Ci è stata chiesta espressamente la disponibilità a valutare in sede di conferenza di servizi quali stralci attuare - continua l’assessore -. Di certo però l’opera non si ferma». E a conferma di questo, il 3 dicembre scorso è stato avviato il procedimento di intesa Stato-Regione per l’accertamento della conformità urbanistica e l’approvazione del progetto definitivo. Si tratta di un ulteriore passaggio burocratico che precede la conferenza di servizi, che a questo punto non potrà avvenire prima di gennaio. Nel documento, infatti, chiunque abbia diritto a partecipare al procedimento è invitato a farne domanda entro 30 giorni. Fino al 3 gennaio quindi si potranno ricevere le richieste di partecipazione e conseguentemente la conferenza non potrà essere convocata prima di quella data. «Vigileremo perché la convocazione avvenga nei tempi più stretti possibili - afferma l’assessore provinciale Nancy Capezzera -. Anche il problema dei maggiori costi non influenzerà per nulla la conferenza. La parte economica non costituisce un problema, anche perché eventualmente stralceremo qualche opera minore. Abbiamo comunque chiesto di rivedere i conti nel dettaglio per avere una stima più realistica possibile. In questa fase ogni sforzo è concentrato ad avere l’ok finale in conferenza di servizi e mettere in moto il procedimento per l’appalto».

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