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giovedì 13 agosto 2009

Il pacchetto Maroni-Berlusconi colpisce nel lodigiano

Carlo Catena su Il Cittadino di oggi ci dice degli egiziani e marocchini fermati tra lunedì e martedì nella Bassa in base al “pacchetto sicurezza” che introduce il reato di clandestinità.
Denunciati i primi undici clandestini. Operazioni dei carabinieri di Codogno e della Finanza di Casale.
Rassegna stampa.

La palma della prima denuncia in provincia di Lodi per il nuovo reato di clandestinità se la contendono i carabinieri della compagnia di Codogno (e delle stazioni della Bassa) e i militari della tenenza di Casalpusterlengo della guardia di finanza. Così nei primi due giorni della settimana, ad appena 48 ore dall’entrata in vigore del “pacchetto sicurezza”, sono già stati undici gli immigrati irregolari, tutti nordafricani, che dovranno comparire innanzi al giudice di pace e che potrebbero essere condannati a una multa da 5 a 10mila euro. Il giudice però potrebbe anche applicare la pena sostitutiva dell’espulsione, da eseguirsi a cura del questore.
Il reato è stato introdotto dal “pacchetto sicurezza”, 34 pagine di nuove norme pubblicate sulla Gazzetta ufficiale il 24 luglio, che tra l’altro inaspriscono ulteriormente il codice della strada, sanzionano chi vende bombolette spray con vernici non biodegradabili ai minorenni e reintroducono il reato di oltraggio a pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Precisamente, si tratta della legge 94 del 2009 e l’articolo che sanziona “l’ingresso e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato” è il 10.
Tecnicamente non si tratta di un delitto ma di una contravvenzione, e la competenza è del giudice di pace, innanzi al quale il clandestino deve comparire entro 15 giorni dalla contestazione. In questi giorni il coordinatore dell’ufficio del giudice di pace di Lodi è in ferie e anche dal suo vice non arrivano, per ora, commenti riguardo al prevedibile aumento dei carichi di lavoro dei due uffici: per quello di Lodi le udienze per i clandestini possono essere inserite nel calendario, a Codogno, dove dovranno passare gli 11 denunciati tra lunedì e martedì, fino ai mesi scorsi le udienze erano solo due al mese. A occuparsi del procedimento il sostituto procuratore di turno presso la procura della Repubblica di Lodi. Gli avvocati che non sono in ferie stanno studiando in questi giorni le nuove norme, la cui applicazione dovrà inevitabilmente passare per un periodo di “rodaggio”. A cominciare da un aspetto: i clandestini sono stati tutti identificati dall’ufficio stranieri della questura e il questore ha formalizzato i decreti di espulsione, da rispettare entro 5 giorni. Non si esclude al proposito il trasferimento ai Centri di identificazione ed espulsione. Difficilmente però le udienze, complice il Ferragosto, si terranno entro tale termine. La tenenza di Casale della Finanza ha fermato il primo clandestino nella serata di lunedì, durante un pattugliamento: F.A., 21 anni, egiziano, si aggirava a piedi per il centro di Casalpusterlengo, senza documenti validi. Identificato, si è scoperto che era già destinatario di un provvedimento di espulsione, che non lo aveva rispettato e che per questo era stato processato e condannato. E non lo si può processare due volte per lo stesso reato. Si trovava quindi in un “limbo” di impunità, fino a quando la clandestinità in sè non è diventata reato. Anche i carabinieri di Codogno hanno cominciato ad applicare la legge lunedì, denunciando tra lunedì e martedì a Casalpusterlengo gli egiziani E.A., 25 anni, ed E.E., di 30, e i marocchini E.M., 34enne, B.M., 24enne, e J.H., 25enne. A Somaglia invece sono stati fermati quattro egiziani M.M., 39 anni, G.M., 38, O.S., 35, e S.M., 28. Si tratta, rimarca il comandante della compagnia di Codogno dell’Arma, capitano Francesco Maretto, del più alto numero di clandestini denunciati contemporaneamente.

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