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giovedì 13 agosto 2009

I sindaci hanno voluto la bicicletta? Pedalino

Greta Boni ritorna oggi su Il Cittadino informando sul taglio dei trasferimenti statali di cui abbiamo ampiamente detto ieri anche di Brembio.
In provincia di Lodi 43 sindaci alle prese con la sforbiciata, anche il Sudmilano piange. Che mazzata per i comuni. Roma taglia di 1,7 milioni i trasferimenti.
Rassegna stampa.

Un taglio da capogiro di oltre un milione di euro. Lo stato chiude i rubinetti e riduce la quota di contributi destinati agli enti locali. Questo significa che sul territorio lodigiano arriverà 1.762.578 euro in meno rispetto al passato. Sebbene comuni e province fossero consapevoli della batosta, adesso dovranno fare i conti per capire come garantire l’erogazione dei servizi ai cittadini.
Per verificare le spettanze destinate agli enti locali per il 2009 è necessario collegarsi al servizio di finanza locale del ministero dell’Interno, disponibile su Internet. È sufficiente inserire nel database informatico alcune informazioni geografiche per vedere comparire i dati relativi ai contributi. La scure si è abbattuta sui comuni più grandi, primo fra tutti il capoluogo: Lodi vede svanire nel nulla 592.425 euro, seguita a ruota da Codogno (166.391 euro) e Casale (112.425 euro). Gli altri centri che subiscono le decurtazioni più consistenti sono Casalmaiocco (85.381 euro), Zelo (57.040 euro), Lodi Vecchio (51.516 euro ), Somaglia (48.206 euro), Sant’Angelo (46.502 euro), Cornegliano (45.164 euro), Mairago (36.919 euro). Nel Lodigiano, su 61 comuni, ben 43 dovranno affrontare a muso duro i tagli, mentre gli altri 17 potranno contare su qualche risorsa in più. Fra i più fortunati spuntano i casi di Borghetto (+75.095 euro), Senna (+52.003 euro), Guardamiglio (+46.780 euro), Livraga (+46.084 euro) e Massalengo (+40.725 euro).
La provincia di Lodi deve fare a meno di 401.912 euro, una somma che se aggiunta al taglio dei comuni raggiunge quota 2 milioni e 164mila euro. La provincia di Milano, invece, si è vista “portar via” circa un milione e 700mila euro. In tutta Italia, dalle tasche delle province spariranno 50 milioni di euro.
Per quanto riguarda il Sudmilano, in questo caso la “mazzata” sfiora i due milioni e mezzo, più precisamente 2.483.043 euro. In questo caso, il comune più colpito dalle decurtazioni è Peschiera: l’amministrazione avrà a disposizione un milione di euro in meno. Anche San Giuliano e San Donato non se la passano bene, le due città hanno perso rispettivamente 362.318 e 492.402 euro. Ci sono poi due eccezioni, Dresano e Vizzolo avranno circa 37mila euro in più nelle casse comunali.
Gli enti locali in difficoltà dovranno trovare soluzioni creative per uscire dai guai, facendo il possibile per eliminare gli sprechi. I sindaci dovranno guardarsi in giro, alla ricerca di sponsor per finanziare progetti e alla caccia di bandi, regionali o europei, per ottenere risorse. Ridurre le spese per gli investimenti sarà per lo più un passaggio obbligato.
La crisi, però, rende più difficile il compito di sindaci e presidenti di provincia, una complicazione a cui si aggiunge la necessità di garantire le spese per il sociale, a fronte di una riduzione del fondo statale destinato a questo settore. Per moltissimi amministratori del territorio l’unica via d’uscità potrebbe essere il federalismo fiscale, che però dovrebbe “andare a regime” soltanto nel giro di dieci anni. Nel frattempo, ognuno di loro dovrà tenere sotto controllo il bilancio e ridurre le spese.

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