Rassegna stampa - Il Cittadino, Luisa Luccini, 11 novembre 2009.
San Fiorano - «Siamo arrivati alla fase cruciale. Quella che, dalle parole, deve passare ai fatti». Parla chiaro il sindaco di San Fiorano Antonio Mariani nell’aggiornare sull’evoluzione del progetto di riqualificazione dell’ex base Nato tramite la realizzazione di un maxi parco fotovoltaico da 7 megawatt, capace di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica di 3mila famiglie lodigiane. Nei mesi scorsi, l’operazione ha trovato la manifestazione di interesse da parte di una decina di aziende del settore, tutte con sede nel Nord Italia, alcune con in curriculum la realizzazione di interventi eseguiti a livello europeo sempre nell’ambito delle energie rinnovabili. Tra queste aziende c’è anche Sorgenia, che sta costruendo la contestata centrale tra Turano e Bertonico. «A queste aziende abbiamo inviato una raccomandata, con l’invito a tradurre in uno studio di fattibilità l’interesse manifestato a suo tempo all’ipotesi di un parco fotovoltaico all’ex base Nato - informa Mariani -. Come dire: adesso quel che si chiede sono fatti». Ovvero: concrete ipotesi progettuali d’intervento, cronogramma temporale e (soprattutto) modalità di finanziamento dell’operazione. In merito, il comune di San Fiorano ha dato alle imprese una scadenza: quella del 30 novembre, termine entro il quale gli studi di fattibilità dovranno arrivare sul tavolo dell’amministrazione comunale. «Sarà poi nostro compito valutare e analizzare tutte le documentazioni pervenute, ovviamente sempre in affiancamento con la Provincia, che nella riqualificazione dell’ex base Nato è per noi partner fondamentale». Quel che è certo è che, ad essere premiata, sarà la proposta progettuale ritenuta più idonea ad una efficiente ed economicamente interessante trasformazione dell’ex base Nato. Nei mesi scorsi, le aziende interessate qualche indicazione l’avevano già data. Tra queste, ad esempio, c’è stato chi ha ipotizzato sull’ex base Nato la nascita di una “cittadella” delle energie rinnovabili di forte valenza didattica dove, accanto al fotovoltaico, fossero installati anche impianti di eolico, di bio-gas, idrici. «La valenza didattica fa parte delle linee guida date ai privati per la riqualificazione dell’ex base Nato - conclude Mariani -. Ripeto: siamo in attesa degli studi di fattibilità delle imprese. Perché, una volta per tutte, dobbiamo mettere a frutto l’area dell’ex base Nato».
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