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mercoledì 11 novembre 2009

I fascisti non vogliono il Lodigiano antifascista

Senna. L’assemblea da palazzo San Cristoforo alla Bassa: «Così siamo più vicini alla gente, è un’inziativa che ripeteremo». La Provincia si trasferisce in discarica. Il consiglio si tiene a due passi dal sito dove era previsto l’impianto.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 11 novembre 2009.

Senna - Il consiglio provinciale è andato in trasferta lunedì sera: è stata la prima volta fuori dalla sede tradizionale del capoluogo, e il consiglio ha scelto Senna per celebrare il successo nella battaglia del territorio contro l’insediamento della discarica. Di fronte a un pubblico numeroso, è toccato al presidente del consiglio provinciale Massimo Codari introdurre la serata spiegando il perché dell’uscita dai confini tradizionali del consiglio provinciale. «Siamo qui per sottolineare l’importanza della battaglia che abbiamo condotto contro la discarica - ha detto Codari -. In futuro terremo anche altri consigli provinciali sul territorio per stare vicino alla gente». Dopo un saluto del padrone di casa, il sindaco Franco Premoli, l’assemblea è stata aperta con un intervento del presidente della Provincia Pietro Foroni. «Il problema della discarica non era solo di Senna, ma di tutto il territorio - ha detto Foroni -. La fascia di rispetto del vincolo del fiume Po e il vincolo paesistico sono stati i due criteri che abbiamo da subito individuato per portare avanti la nostra causa, e la nuova adozione del piano rifiuti ci ha consentito di raggiungere l’obiettivo. Il procedimento è stato giudicato improcedibile dalla regione Lombardia, non si è nemmeno discusso». Certo non tutto è ancora concluso, ma le indicazioni arrivate dai tavoli istituzionali lasciano spazio per un po’ di ottimismo. «Il privato ora può fare ricorso al Tar, ma tutti gli organi competenti hanno dichiarato il loro parere negativo, e questo è un fatto fondamentale - ha continuato Foroni -. A chi dice che le province non servono, questa storia insegna che il Lodigiano non accetta le imposizioni di nessuno. È stata la prima volta che questo territorio ha assunto una propria identità forte e l’ha difesa». Maggiore prudenza e una richiesta di atti ancora più forti è arrivata però dai banchi della minoranza. «Il consiglio provinciale farebbe bene a invitare la regione ad approvare subito in via definitiva il piano rifiuti: in questo modo, licenziata dal consiglio regionale, avrà valore di legge e sarà molto più difficile da impugnare - ha chiesto il consigliere di minoranza Luca Canova -. Con i tempi della regione e le prossime elezioni alle porte sarebbe meglio cautelarsi prima di trovare qualche sorpresa la primavera prossima». L’ordine del giorno proposto al riguardo da Canova, però, su richiesta del presidente Foroni è stato rimandato alla conferenza dei capigruppo, dal momento che finora «il dialogo con la Regione ha pagato e portato dei risultati che non sono in discussione», come ha ricordato Foroni stesso. Infine, nell’anniversario della caduta del muro di Berlino, una mozione di ricordo di quell’evento è stata presentata dal Pdl e votata dalla sola maggioranza, con l’astensione della minoranza. L’accordo per un voto comune non è stato possibile: la minoranza chiedeva di inserire accanto alla definizione di «territorio antitotalitarista, anticomunista» attribuito al Lodigiano anche quella di «antifascista», la maggioranza non voleva sentire ragioni sulla modifica del documento.
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