D'Addario e libertà d'informazione (embedded)
Ricattato per storie di sesso con sue collaboratrici, il conduttore televisivo statunitense David Letterman ha reso pubblica la cosa durante il suo show, strappando risate e incassando applausi. Si è garantito un'impennata degli indici di ascolto televisivo (in linguaggio imperiale: "share") per le prossime puntate. In questa provincia dell'Impero (Italy-land) le rivelazioni della D'Addario sulle sue prestazioni (vere o presunte) con Silvio Berlusconi contrassegnano simbolicamente l'ultimo tassello, in ordine di tempo, del degrado politico del berlusconismo e dell'antiberlusconismo. Non ci è concessa nemmeno la consolazione liberatoria delle risate. Uno show squallido ed avvilente, insomma. Suggerimento: perché non candidare la "escort" D'Addario alla guida del Partito Democratico? Perché non vivacizzare l'asfittico scenario (sub)politico italiota con un bel ballottaggio finale Fini / D'Addario? Lo "share" sarebbe garantito...
Dalla 'opposizione', del resto, non si ha (da tempo) più niente e meglio da dire. Nulla di essenziale. Solo tanto rumore di fondo. Inevitabile decorso 'clinico' di chi, da un quindicennio, surroga con l'antiberlusconismo la maturazione del proprio vuoto politico/culturale, sulle cui radici sarebbe importante interrogarsi. Centrodestra e centrosinistra sono, non da oggi, le due frazioni che sostanzialmente si spartiscono la gestione dello spazio politico: hanno poche e molto secondarie differenze, rispondono agli stessi "poteri forti" (interni e soprattutto esteri) e si scontrano senza esclusione di colpi per chi debba gestire l'amministrazione, il sottobosco di potere (lo chiamano: governo) conto terzi (grandi imprese italiote e Washington anche "via Bruxelles"). Sui tantissimi temi di fondo, irrisolti (e irrisolvibili nello status da colonia piena di parassitarismo che è Italy-land), niente da dire, se non frasi di circostanza, opportunistiche, di bassa e strumentale polemica politicista, con un occhio al rastrellamento di voti alla prossima tornata elettorale. Ormai si contrasta il berlusconismo con i suoi metodi, la sua sotto-cultura. Disinteressati ad una effettiva alternativa di società, al centrosinistra (e partiti satellitari) interessa 'politicamente' solo arrivare a gestire quel sottopotere contoterzista. Cambiare, perché nulla cambi. Si ricordino i vari governi di centrosinistra, con partiti "comunisti" e arcobalenici al seguito, da un quindicennio a questa parte...
A Messina intanto si muore come a Kabul. Il significato di queste "morti", una vera e propria cerniera simbolica, esprime la sudditanza interna ed estera di questo paese. Domani, 3 ottobre, si manifesta per la "libertà d'informazione". Era stata rinviata per l'attentato della resistenza afgana a Kabul, con i sei militari italiani morti. Né allora né oggi una sola argomentazione sulla disinformazione imperante a partire da nodi di fondo come, appunto, la partecipazione servile italiana alle guerre imperialiste USA. Quanti di coloro che hanno indetto domani quella manifestazione sono parte di questa disinformazione o, se si preferisce, di questa "libertà d'informazione" embedded?
Nota. L'articolo è un post sul forum della rivista Indipendenza, inviato da alekos18.
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