Rassegna stampa - Il Cittadino, Cristina Vercellone, 19 settembre 2009.
Cambio al vertice dei distretti sanitari di Lodi e Casale. Al posto dell’ex sindaco di San Martino Angelo Gazzola è stato eletto il primo cittadino di Ossago Angelo Taravella. Alla vice presidenza, invece, è rimasto in sella Pietro Segalini di Casalmaiocco. Nell’assemblea distrettuale di Casale, in sostituzione dell’ex sindaco di centro sinistra Angelo Pagani è stato nominato l’attuale primo cittadino Flavio Parmesani. La vice presidenza, invece, prima occupata da Giuseppe Passerini, attuale assessore di Casale, è andata al sindaco di Somaglia Giuseppe Medaglia. Situazione invariata, invece, a Sant’Angelo: sulla poltrona dell’assemblea distrettuale resta seduto il sindaco Domenico Crespi. «Con le nuove elezioni amministrative - spiega l’assessore ai servizi sociali del comune di Lodi Silvana Cesani - si era posto il problema di rinnovare le assemblee distrettuali. E così è stato. Interessante, secondo me, è stata l’unanimità delle votazioni, sia a Casale che a Lodi. C’è stata piena condivisione di tutti i sindaci presenti». Si sono lasciate così alle spalle, una volta per tutte, le divisioni del passato che tenevano Lodi e Casale da una parte e Sant’Angelo dall’altra. «Tutti i sindaci - commenta Cesani - hanno manifestato l’intenzione di continuare a lavorare insieme per un unico piano di zona che riunisca le tre assemblee distrettuali. È giusto e sensato che la programmazione territoriale venga fatta da tutti i comuni insieme». A portare il saluto ieri, ad entrambe le assemblee distrettuali, è arrivato il nuovo direttore generale dell’Asl Emilio Triaca. Il manager ha salutato e voluto conoscere i sindaci per la prima volta, in attesa che al suo fianco arrivi anche il nuovo direttore sanitario. «Uno degli elementi importanti del nostro cammino - annota Cesani - è la costituzione del tavolo per la continuità di cura tra ospedale e territorio e la gestione delle dimissioni protette, nato dalle ceneri del tavolo politico per l’ingresso in ospedale della don Gnocchi. Molti dei nodi di questi anni sono stati risolti: volevamo un ente gestore dei servizi sociali e abbiamo costituito il consorzio, volevamo una programmazione unica e l’abbiamo ottenuta. Volevamo che la separazione tra Asl e Ao venisse ricomposta e abbiamo costituito il tavolo di lavoro». Il prossimo passo è unire le case di riposo in una rete unica che faccia capo al consorzio. «Questo progetto però - annota Cesani - è lontano. Attualmente la situazione è delicata, le case di riposo attraversano una forte crisi economica».
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