Rassegna stampa - Il Cittadino, Alberto Belloni, 19 settembre 2009.
Poco più di un mese per comunicare il proprio “status” ed evitare di perdere gli sgravi fiscali indispensabili per sopravvivere. È questa la delicata corsa contro il tempo che attende il migliaio di associazioni del mondo "no profit" lodigiano, obbligate dalle nuove leggi a consegnare entro il 30 ottobre all’Agenzia delle Entrate il nuovo Modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali relativo agli enti associativi - Modello Eas. La novità riguarda la stragrande maggioranza delle associazioni senza scopi di lucro attive sul territorio, dallo sport dilettantistico alla cultura passando per il volontariato, la promozione sociale e gli ambientalisti. Chiunque, in sostanza, preveda il versamento di una quota dai propri associati, fornisca beni o servizi a pagamento (come corsi e attrezzature), introiti ricavati da sponsorizzazioni e pubblicità (soprattutto società e associazioni sportive dilettantistiche) e svolga attività commerciali non occasionali dovrà compilare il questionario, disponibile gratuitamente sul sito www.agenziaentrate.gov.it.
Rispondendo alle 38 domande e inviando la documentazione per tempo, le associazioni in regola continueranno a godere degli attuali benefici; in caso contrario, il fisco ne considererà ogni attività di natura "commerciale", tassando come tali anche il versamento delle quote associative e la già citata vendita di beni e servizi. Primo passo di una politica pronta a sottoporre il mondo "non profit" a continui controlli incrociati, la "rivoluzione" rappresentata dal nuovo Modello di comunicazione Eas chiama insomma l’associazionismo a una tempestiva risposta. La comunicazione, da inviare esclusivamente in via telematica, oltre a richiedere un’ingente mole di informazioni è molto articolata e complessa, e il tempo a disposizione per capire con certezza chi dovrà adempiere al nuovo obbligo è sempre più ridotto. Solo al capitolo sport, per esempio, risultano censite ben 546 associazioni: e nei registri del LausVol, risultano "solo" 800 delle almeno mille organizzazioni "no profit" stimate sul territorio.
A tale proposito, lo stesso LausVol Centro servizi Volontariato della provincia, è pronto a mettersi a disposizione delle associazioni per la compilazione del questionario fin dal 1 ottobre: per usufruire del servizio, aperto per "l’emergenza" anche a tutti coloro che non sono i suoi utenti istituzionali,con un contributo alle spese, le associazioni dovranno però prenotarsi entro il 30 settembre compilando il "form" presente sul sito www.lausvol.it o ritirandolo presso gli uffici di Via Selvagreca 20 a Lodi. Anche le organizzazioni di Volontariato iscritte al registro provinciale sono invitate a rivolgersi al LausVol per verificare se non hanno svolto attività commerciali o se sono titolari di partita iva. È una scadenza importante e da non sottovalutare, per questo si chiede a tutto il no profit lodigiano di contattare il LausVol per richiedere tutte le informazioni necessarie. Il Centro Servizi si attiverà con incontri informativi, consulenze personalizzate e invio telematico.
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