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mercoledì 26 agosto 2009

Pregis, capannoni in affitto

Lorenzo Rinaldi su Il Cittadino di oggi ci racconta che la decisione arriva dalla casa madre di Deerfield, nell’Illinios, a cui serve liquidità: ieri l’assemblea con i novanta dipendenti.
Ordine Usa: Pregis cede gli immobili.
Ma l’azienda di Ossago non chiude: prenderà in affitto i capannoni.
Rassegna stampa.

Ossago - La Pregis, multinazionale americana dell’imballaggio, cerca di “fare cassa” cedendo i propri immobili in Europa. Così anche lo stabilimento di Ossago, nel quale lavorano novanta persone, sarà messo sul mercato. L’azienda però non cesserà l’attività: semplicemente prenderà in affitto gli attuali capannoni, con un contratto di almeno sei anni, rinnovabile per altri sei. Lo hanno confermato ieri i sindacati del settore chimico, a margine dell’assemblea che si è svolta in fabbrica con i lavoratori. La cessione degli immobili non è però l’unico tema forte di questi giorni: permane infatti il calo degli ordini e dunque la cassa integrazione ordinaria, prevista fino al prossimo 30 novembre, dovrebbe essere portata a termine. Questo almeno è il quadro fornito dai vertici dell’azienda ai rappresentanti di categoria, che comunque preferiscono attendere di avere ulteriori elementi prima di esprimersi compiutamente sulle prospettive occupazionali.
In attesa di conoscere se la ripresa ci sarà e se gli ordini torneranno a salire, la multinazionale di Deerfield, nell’Illinois, ha dunque dato ordine di dismettere parte del proprio patrimonio immobiliare. L’obiettivo è aumentare la liquidità. «La vendita dello stabilimento di Ossago - precisa Francesco Cisarri, segretario provinciale Filcem Cgil - deve ancora essere finalizzata e infatti il confronto con l’azienda è stato aggiornato alla fine di settembre, quando potranno fornirci elementi più precisi. La multinazionale sta cedendo parte dei propri immobili, ma non dismette l’attività e infatti prevede di cedere lo stabilimento di Ossago con un vincolo all’affitto di sei anni più altri sei». Anche Giampiero Bernazzani, segretario provinciale Femca Cisl, fornisce un quadro rassicurante: «I responsabili aziendali ci hanno confermato che l’operazione di dismissione degli immobili è finalizzata ad aumentare la liquidità - dice -: si tratta di una politica che ha adottato la multinazionale e che peraltro viene perseguita anche da altre grandi aziende. L’attività a Ossago quindi non terminerà. Il mese di settembre sarà comunque un banco di prova per verificare se ci sarà la ripresa».
Oltre al nodo immobiliare, resta dunque da chiarire anche l’aspetto dei livelli produttivi. «Al momento permane il calo dei volumi prodotti e in cassa integrazione ordinaria ci sono 8-10 persone al giorno - dice Cisarri -, abbiamo però notizia che dagli stabilimenti del Belgio è arrivata ad Ossago una macchina per il reparto finitura, che ora dovrebbe essere montata. Se sarà utilizzata su tre turni, potrebbe garantire sei posti di lavoro aggiuntivi al giorno». Nulla di eccezionale, quindi, ma un “brodino” in tempi di magra per una realtà, la Pregis, che è tra le principali multinazionali dell’imballaggio, con aziende in tutto il mondo. In Europa il colosso del packaging è presente in Italia (Ossago e Matera), ma anche in Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna. «Nello stabilimento lodigiano di Ossago fino a qualche anno fa lavoravano circa 130 persone - chiosa Cisarri della Cgil -, attualmente gli addetti sono scesi a una novantina».
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