FATTI E PAROLE

Foglio virtuale quotidiano di Brembio e del suo territorio

http://www.fattieparole.info

Si può leggere l'ultimo numero cliccando sopra, sull'immagine della testata o sul link diretto, oppure cliccando qui.
Ogni nuovo numero esce nelle ore serali, ma dopo le 12.00 puoi già leggerlo mentre viene costruito cliccando qui.

FATTI E PAROLE - ARCHIVIO
www.fattieparole.eu

La parola al lettore

Le tue idee, opinioni, suggerimenti e segnalazioni, i tuoi commenti, le tue proposte: aiutaci ad essere un servizio sempre migliore per il nostro paese.

Puoi collaborare attivamente con noi attraverso questo spazio appositamente predisposto - per accedere clicca qui - o anche puoi scriverci cliccando qui.

mercoledì 26 agosto 2009

Pregare in pubblico? Non lo facciamo anche noi col Rosario?

Immigrazione ed intolleranza religiosa sono i temi di dibattito di questo agosto. E dunque anche le pagine di "Lettere & Opinioni" de Il Cittadino rispecchiano le vicende. Dal giornale riprendiamo tre lettere.
La prima è di Mario Ruffin, profugo dall’Eritrea.
Immigrazione. Poveri eritrei, abbandonati dall’Italia.
Rassegna stampa.

Egregio Direttore, per chi come me considera l’Eritrea una patria, la terribile tragedia sul canale di Sicilia ha risvegliato un bruciante antico dolore, mai sopito, sulla sorte di quel gentile, fiero, popolo fratello, che non ha mai conosciuto pace. La loro antica civiltà, di derivazione egizia copto ortodossa, ed in buona parte anche tribale musulmana, ha saputo sopportare con saggezza la colonizzazione italiana, iniziatasi appena dopo il compimento del nostro Risorgimento.
Malgrado alcuni aspetti ributtanti, come l’apartheid, il quotidiano disprezzo razzista (da me bambino vissuto con segreta angoscia) e l’affronto delle leggi razziali fasciste del 1938 ispirate dai nazisti (per cui un “bianco” non poteva sposare una delle dolci e bellissime donne eritree “nere”, ed i figli venivano perciò abbandonati), hanno saputo con antica saggezza valutare in positivo l’amore che molti italiani, i più civili, avevano portato per quella terra. Hanno combattuto con il più alto valore, come nostri soldati, con dedizione e fedeltà incredibili, per un ingenuo rispetto al giuramento, in tutte le vergognose avventure coloniali, in Etiopia ed in Libia lasciando sul terreno moltissimi caduti.
Dopo la nostra sconfitta del 1806 ad Adua, 8500 Ascari sopravissuti, furono amputati della mano destra e del piede sinistro ed i monconi immersi nell’olio bollente per la loro fedeltà all’Italia. In battaglia venivano mandati avanti per primi “all’arma bianca” (avendo solo 8 pallottole). A Cheren, pur privati del misero soldo ed adescati perciò da agenti nemici, stupirono il Gen. Britannico William Platt per la loro irriducibile fedeltà. Le loro tombe a Cheren portano la scritta: «Ascaro ignoto», cioè: niente soldi alle poverissime famiglie!
Vidi all’Asmara con i miei occhi di bambino la P.A.I. fascista sparare mitragliate contro gli ultimi ascari che erano arrivati a piedi, prima degli inglesi, a chiedere i soldi da mesi non pagati. Mentre gli italiani si imboscavano, molti di loro continuarono a battersi strenuamente alla macchia “per l’onore” con le bande di Amedeo Guillet. I pochi ascari viventi oggi prendono dall’Italia pensioni del peso di euro 140! Malgrado tutto ciò ancora oggi, noi siamo per loro dei fratelli irriconoscenti.
Molti di noi sono nati, sono vissuti, ed hanno parenti nelle belle città eritree (Asmara è “Tesoro dell’Umanità” per l’Unesco). La minaccia etiopica, sobillata dagli Americani che vogliono i porti strategici sul Mar Rosso, costringe il Governo Eritreo ad una dittatura da “stato di guerra” per il lunghissimo fronte. Ciò spinge i giovani a fuggire. Ma vili leggi barbariche italiote hanno impaurito gli eventuali soccorritori nel canale di Sicilia. Come osano i nostri reggenti vantarsi paladini di una civiltà che fu faro di cultura in Europa e nel mondo? 73 nostri fratelli sono stati uccisi dalla antiumana noncuranza della sottocultura liberista nel nostro grasso mare pieno di grossi yacht battenti bandiere da evasori fiscali! Erano poveri e dimenticati nostri fratelli! Vergogna!
Il loro sacrificio salvi l’Italia ormai priva di anima!

La seconda lettera è di Roberto Ferrari del Partito Democratico di Casalpusterlengo, che precisa le cifre sulla immigrazione a Casale.
Casale. Gli immigrati in due mesi sono aumentati.

Ho letto con interesse l’articolo pubblicato ieri su il Cittadino intitolato “I controlli a tappeto fanno fuggire gli extraCee”. Nell’articolo il giornalista Dionigi afferma: “Gli extracomunitari sono in fuga da Casalpusterlengo”; e aggiunge: “Sembra che molti immigrati si stiano riversando sui paesi limitrofi”. Incuriosito dalla notizia ho scoperto che in questi due mesi gli immigrati sono aumentati molto più di prima.
Dati alla mano: nei mesi di giugno e luglio gli immigrati sono passati da 1782 a 1838. 56 immigrati in più nell’arco di 2 mesi. Invece da gennaio a maggio, ultimi mesi della Giunta Pagani, gli immigrati sono passati da 1752 a 1782: solo 30 immigrati in 5 mesi. Una media di 6 al mese contro gli attuali 28!
Sono convinto che questi numeri (ai quali corrispondono persone, bisognerebbe sempre ricordarselo) dipendano in piccola parte dalle scelte e dal colore della giunta politica in carica. Non voglio quindi trarne alcuna speculazione politica. D’altronde, inciderà certamente di più sul numero degli immigrati la sanatoria delle badanti proposta dal Governo Bossi/Berlusconi (700.000 persone) piuttosto che 3 ordinanze che hanno lo scopo di disciplinare i comportamenti dei residenti e non di limitare l’accesso in città agli immigrati extracomunitari.

La terza lettera è dei Giovani Democratici del Santangiolino e dei Giovani Democratici del Lodigiano.
Sant’Angelo. Crespi sordo rispetto all’integrazione.

Il fermento che si è creato intorno alla questione “Ramadan” nel Santangiolino ha risvegliato la politica dopo il periodo di ferie di agosto. Siamo un po’ perplessi su come la vicenda sta procedendo. In prima battuta ci riferiamo al “no” categorico del sindaco di Sant’Angelo Lodigiano Domenico Crespi, riguardante gli spazi per la preghiera dei fedeli musulmani durante questa loro importante festività religiosa; leggere delle persistenti difficoltà di comunicazione tra l’associazione culturale musulmana Zamzam e l’amministrazione comunale ci dispiace e molto.
Crediamo che chiudersi al dialogo alimenti i pregiudizi e di certo non favorisca l’integrazione di questi cittadini che a Sant’Angelo vivono, lavorano e stanno in famiglia. Per questo esprimiamo tutta la nostra solidarietà ad Hamdy Yousef e a tutti i membri di Zamzam e auspichiamo che in futuro l’amministrazione Crespi possa essere meno “sorda” rispetto a certe richieste e alla volontà di integrazione di queste persone.
In secondo luogo leggiamo del gentilissimo atto di carità fraterna offerto dalla Comunità “Il Pellicano” di Castiraga Vidardo e dal responsabile Peppo Castelvecchio. Siamo ovviamente a conoscenza delle difficoltà incontrate dalla Comunità con l’Amministrazione Comunale Vidardese (e in parte comprendiamo la reazione dell’amministrazione Fondi) e, dato che queste sono state generate probabilmente da un malinteso tra gli organizzatori, auspichiamo un atto di apertura e tolleranza anche da parte del Sindaco Oscar Fondi e di tutta l’amministrazione verso queste persone che chiedono solamente uno spazio per pregare insieme; non facciamo forse la stessa cosa anche noi cattolici, durante il mese di Maggio, quando ci riuniamo in trenta, quaranta, cinquanta o più persone (e senza particolari permessi) in posti diversi nei nostri paesi, per la preghiera del Rosario? Tra l’altro “Il Pellicano” è una struttura esterna al centro del paese e non sembra che il Ramadan stia creando problemi viabilistici o logistici insormontabili. Speriamo vivamente che questa vicenda possa concludersi serenamente per tutte le parti coinvolte.
Condividi su Facebook

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.