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venerdì 14 agosto 2009

Altri particolari sul traffico di rifiuti per l'Africa

Ne avevamo parlato già ieri riportando una notizia di agenzia, riprendiamo ora l'articolo di Mario Borra su Il Giorno di oggi che aggiunge qualche particolare.
Denunciato 67enne che gestiva un traffico di elettrodomestici usati.
Rottami dalla discarica all’Africa.
Rassegna stampa.

Santo Stefano Lodigiano — Circa settanta frigoriferi, vari infissi in legno, decine di monitor per pc, due ciclomotori abbandonati, una lavastoviglie, due stufe a legna, una bombola di Gpl, alcune decine di fusti in plastica, un carro agricolo e ancora materiale in plastica. Tutta roba pronta per essere spedita in Africa, dove sarebbe stata venduta in appositi mercatini in cui ragazzi e bambini sbarcano il lunario recuperando da questi oggetti le parti metalliche, per poi rivenderle come pezzi di ricambio o materiale ferroso. È il traffico scoperto dai carabinieri della stazione di Guardamiglio, che hanno denunciato a piede libero G.C. 67enne di Milano, per il reato di «gestione di rifiuti non autorizzata». L’uomo aveva allestito una sorta di magazzino nel comune di Santo Stefano Lodigiano, in località Filolungo, all’interno di un rustico con un piazzale. Il sopralluogo, avvenuto nel pomeriggio di mercoledì insieme ai vigili del fuoco, tecnici del Comune e Polizia provinciale, ha permesso di rinvenire rifiuti speciali classificati come pericolosi e non pericolosi abbandonati in modo irregolare, con un chiaro pericolo igienico sanitario per l’area circostante. I militari si sono recati sul posto a seguito della segnalazione di una massiccia presenza di stranieri, che andavano e venivano dall’area in mezzo alla campagna. Forse le forze dell’ordine pensavano di trovare persone che vivevano in stato di clandestinità, magari in condizioni disumane.
Invece la situazione era ben diversa: sul posto sono stati trovati soltanto due cittadini della Costa d’Avorio, regolari e senza precedenti penali, che svolgevano le mansioni di custodi temporanei del magazzino per conto di G.C. Sul posto era presente anche il figlio del proprietario (estraneo alla vicenda), il quale ha ribadito agli inquirenti che il padre in quel momento si trovava in Africa. Quando tornerà, dovrà spiegare molte cose ai carabinieri che sperano di conoscere dettagli in più di questa vicenda che ha ancora molto lati da chiarire. In pratica, secondo quanto appreso, periodicamente faceva tappa al deposito un container che veniva stipato di materiale vario. Da Santo Stefano il container raggiungeva il porto di Genova dove veniva imbarcato con destinazione Costa d’Avorio. Dove il 67enne trovasse la merce è un mistero, anche se, a quanto risulta agli inquirenti, l’uomo reperiva il materiale girando le discariche o ritirando la roba usata da cantieri in ristrutturazione. L’uomo risulta essere il titolare di un’impresa edile e di intermediazione immobiliare con sede legale a Milano che nulla ha a che fare col trasferimento dei rifiuti o con la loro gestione.
I carabinieri stanno indagando. Infatti, ora occorrerà capire in che modo avveniva il traffico e se vi sono intermediari in questa catena fra Italia e Africa. L’area non è stata sottoposta a sequestro per imporre al proprietario l’immediata bonifica che dovrà essere svolta a regola d’arte, secondo i criteri previsti per legge.

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