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venerdì 14 agosto 2009

Una risposta ad un bisogno sostanzialmente nostro

Carlo Catena su Il Cittadino di oggi ci dice che sono attese almeno 4mila richieste nel Lodigiano ma non tutti potranno farle. Critica la Caritas: «Si salvaguarda solo chi si ritiene utile».
Colf e badanti, una sanatoria a ostacoli.
Le pratiche su Internet o ai patronati: 500 euro subito, poi i contributi.
Rassegna stampa.

Non è un decreto-flussi, per cui tutte le domande potranno essere accolte, senza un tetto massimo, ma la sanatoria per colf e badanti, unica deroga al pugno di ferro del “pacchetto sicurezza” che prevede per tutte le altre categorie di clandestini processo con multa o espulsione, è comunque un percorso a ostacoli. Che dovranno affrontare, stima la Caritas, almeno 4mila famiglie del Lodigiano. Don Davide Scalmanini, che della Caritas lodigiana è direttore, annuncia una prossima presa di posizione ufficiale ma anticipa una riflessione: «La prima criticità riguarda il fatto che, trattando diversamente colf e badanti da altre categorie di lavoratori, rispondiamo a un bisogno sostanzialmente nostro. Chi non viene ritenuto utile, come lavoratore, al nostro sistema sociale, non viene salvaguardato».
La richiesta di regolarizzazione va presentata dall'1 al 30 settembre, attraverso i moduli disponibili su Internet sul sito del ministero dell’Interno (www.interno.it). Inoltre dovrà essere dichiarato che lo straniero, alla data del 30 giugno, era già da almeno tre mesi al servizio della famiglia: «Una circostanza che ritengo sarà verificata dalle autorità, attraverso visti dei passaporti, tutti registrati a livello centrale e altri elementi - avverte il direttore delle Acli di Lodi Paolo Zanoni -, con rischio di denuncia per falso a carico di chi sottoscrive dati non veri». Non tutte le famiglie, inoltre, possono regolarizzare uno straniero: per una colf bisogna aver dichiarato almeno 20mila euro (monoreddito) o 25mila nel 2008, per una o un badante la domanda va presentata per conto di un soggetto non autosufficiente, con certificato di medico abilitato. Già dal 21 agosto però si può cominciare a pagare per la pratica: 500 euro (da versare indipendentemente da quello che sarà l’esito della richiesta, con un apposito modello F24) e una marca da bollo da 14,62 euro. Inoltre bisogna consegnare una copia dell’e-mail di ricevuta allo straniero, per tutelarlo da controlli. In questo modo non potrà essere denunciato come clandestino, fino al 30 settembre. Se la domanda sarà respinta (ad esempio perché lo straniero aveva già avuto guai con la giustizia) il rapporto di lavoro dopo tale data sarà, per la legge, un reato.
La regolarizzazione riguarda sia il soggiorno sia il rapporto di lavoro: la famiglia dovrà quindi versare periodicamente i contributi, pari a 97 centesimi per ora di lavoro, che per una colf, con contratto di 20 ore, diventano 80 euro al mese, il doppio per una badante a 40 ore settimanali.
Saranno i vari patronati a prestare assistenza per le pratiche di regolarizzazione. Alle Acli di Lodi si comincerà dal 24 agosto, data di riapertura presso la nuova sede alla Casa della gioventù. «Le circolari attuative ci sono già state inviate dai vari enti competenti - spiega Zanoni - e siamo tutti allertati, perché ci attendiamo un gran carico di lavoro. Basti pensare che all’ultimo decreto flussi, per 500 posti in provincia di Lodi, c’erano state 2mila richieste». Nel Lodigiano il compenso mensile di un badante va da 900 a 1.300 euro al mese, in base all'impegno richiesto: a questa somma ora bisognerà aggiungere i, pur minimi, contributi.

Le nuove norme sulla clandestinità aumenteranno il numero di udienze presso gli uffici del giudice di pace.

Gli uffici del giudice di pace di Lodi e di Codogno si devono organizzare per far fronte a un prevedibile incremento del numero di udienze dovuto alla competenza sul nuovo reato di immigrazione clandestina, introdotto dalla mezzanotte di sabato dal “pacchetto sicurezza”. «Soffriamo per la carenza di personale amministrativo - spiega il vice coordinatore dei giudici di pace lodigiani, Roberta Succi -, è noto ad esempio che già attualmente dobbiamo ricorrere a personale distaccato da altri uffici o altre amministrazioni. Il maggior carico di lavoro andrà a gravare su questa situazione». Le prime udienze per gli undici clandestini nordafricani denunciati da carabinieri e guardia di finanza lunedì e martedì a Casale e Somaglia dovrebbero tenersi a Codogno a partire dal 25 agosto, ma per ora non risulta siano state fissate, mentre gli avvocati di fiducia o assegnati stanno studiando il “pacchetto” per pianificare, senza precedenti di riferimento, le strategie di difesa. «Come tutte le nuove normative - osserva l’avvocato Succi - avrà bisogno di un periodo di assestamento nella sua applicazione». Negli anni scorsi è già stato fatto un grosso lavoro per smaltire fascicoli arretrati e la carenza di “amministrativi” è comune anche a diversi tribunali, a partire da quello di Lodi, mentre tra gli aspetti da chiarire c’è anche quello della sorte di questi stranieri, se vanno tenuti a piede libero in attesa dell’udienza, e comunque tenuti a lasciare ancora prima, entro 5 giorni, il territorio nazionale, per ordine del questore, o se invece devono essere accompagnati subito ai centri di identificazione ed espulsione.

Uno sportello in via Vistarini fornisce tutte le informazioni.
Matteo Brunello.

Un servizio utile per ricevere informazioni su regolarizzazioni e altre pratiche riguardanti gli stranieri. È il compito dello sportello di via Vistarini a Lodi, che offre un supporto ai cittadini di altre nazionalità che arrivano nel nostro Paese, oltre a un aiuto per gli italiani che hanno la necessità di apprendere tutte quelle notizie per sviluppare processi d’integrazione. Proprio a questo fine, negli ultimi anni (come testimonia anche il bilancio sociale del settore politiche sociali del comune) è cresciuta l’affluenza presso quell’ufficio di utenza italiana, che esprime spesso l’esigenza di regolarizzare stranieri. E la percentuale maggiore di questi è composta primariamente da badanti e assistenti di cura, che sono impiegate nelle famiglie del territorio. Tanto che nell’ambito del piano di zona, ci sono stati anche precisi stanziamenti per favorire l’incontro tra domanda e l’offerta di badanti. Come ha spiegato la responsabile del piano di zona, Donatella Barberis, è attivo anche un bando con delle risorse pubbliche per dare un aiuto ai nuclei famigliari che volessero regolarizzare delle badanti. Ci sono dei criteri specifici per accedere al servizio e l’obiettivo è quello di mettere a disposizione, tramite una sorta di buono sociale, dei fondi per dare un supporto alle famiglie nel pagamento dei contributi in regola di una badante. Un modo, questo, per promuovere la regolarizzazione degli stranieri che in tanti case, anche del Lodigiano, quotidianamente svolgono un lavoro di cura. Si occupano quindi di molti degli anziani e di pazienti che magari sono costretti a letto e hanno la necessità di un’assistenza costante da parte di altre persone. Un impegno di spesa per avvicinare la domanda e l’offerta di badanti sul territorio è stato preso anche dal comune di Lodi, come ente capofila del piano di zona. E proprio lo sportello stranieri di palazzo Broletto, sotto la gestione del settore politiche sociali del comune, guidato dall’assessore Silvana Cesani, potrebbe ricevere una serie di richieste di informazioni in merito alla possibilità di regolarizzare, come stabilito dal governo, colf e badanti.

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