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venerdì 14 agosto 2009

Un inferno chiamato FS

Greta Boni su Il Cittadino di oggi ci parla dell'estate nera sulla Milano-Piacenza: ritardi e sporcizia all’ordine del giorno.
Pendolari, un Ferragosto di fuoco «Nelle carrozze si muore di caldo».
Rassegna stampa.

Ferragosto di fuoco per i pendolari lodigiani, nel vero senso della parola. Le carrozze senza aria condizionata sono per tutti i viaggiatori una dannazione, quando il termometro supera i trenta gradi è difficile sopportare la temperatura all’interno dei vagoni affollati. Il caldo, però, non è l’unico problema, i passeggeri della Milano-Piacenza - così come i loro colleghi lombardi - hanno dovuto allargare le braccia e constatare un pesante peggioramento delle condizioni di viaggio. Nonostante le lamentele, le promesse e i tavoli istituzionali, l’estate del 2009 viene “bollata” come il periodo più nero dell’anno.
«La questione più importante riguarda il cambio degli orari - sottolineano i membri del Comitato pendolari -, alcune corse sono state cancellate nelle tabelle estive, rendendo più complicata la possibilità di prendere le coincidenze una volta a Milano. I viaggiatori che partono da Secugnago, per esempio, non possono più contare sul convoglio delle 7.13, al suo posto c’è il 7.25, che arriva a Lambrate alle 8.25». Un’ora di passione per mettere piede alle porte della metropoli, troppo tardi per salire sugli altri treni o bus e raggiungere il posto di lavoro.
«In questo periodo - aggiungono gli iscritti al comitato -, il degrado sta emergendo in tutta la sua drammaticità, non solo perché l’aria condizionata è un miraggio, ma anche perché la sporcizia sui sedili è davvero immonda. Il treno che prendiamo è spesso sempre lo stesso, arriva da Piacenza e si ferma a Milano, per poi ripartire immediatamente: quando saliamo, troviamo di tutto, non vengono nemmeno più svuotati i cestini. Senza contare che le soppressioni e i ritardi sono all’ordine del giorno». Del bonus, il risarcimento per le ore perse in attesa, nemmeno l’ombra. A tutto questo si sommano i disservizi nelle singole stazioni del territorio: a Casale la biglietteria è chiusa per il mese di agosto, a Secugnago la sala d’attesa è sigillata con un lucchetto, al suo interno il distributore automatico di biglietti non è in funzione da tempo; a San Zenone si lotta da anni contro sporcizia e strutture che lasciano a desiderare.
A chi parla di S1, la metro leggera che dovrebbe partire a dicembre e garantire collegamenti per Milano ogni trenta minuti, i pendolari fanno spallucce con fare rassegnato. Nessuno crede che la linea suburbana Lodi-Saranno farà il suo ingresso trionfale nel sistema dei trasporti, nonostante gli annunci che arrivano dal Pirellone e dalle Fs.
«La situazione è davvero preoccupante - concludono i pendolari -, speriamo di incontrare presto la nuova amministrazione provinciale per fare il punto e far sentire la nostra voce, ancora una volta».

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