Cristina Vercellone su Il Cittadino di oggi ci racconta che nelle scuole dalle elementari alle superiori le lezioni riprenderanno con le nuove regole e i ragazzi in aumento ma la riforma taglia 89 docenti.
Da settembre classi accorpate e compresenze eliminate.
Rassegna stampa.
Classi accorpate e tutte le compresenze eliminate. L’effetto della riforma Gelmini, nel Lodigiano, porterà 89 insegnanti in meno. A dirlo sono i numeri definitivi stabiliti dall’organico di fatto determinato dal provveditorato in base alle assegnazioni in arrivo dal ministero. «Nella nostra provincia - spiega Giuseppe Bonelli, direttore dell’ufficio scolastico provinciale - abbiamo una riduzione di 89 posti, a fronte di un aumento della popolazione scolastica. Siamo passati dai 2.479 della scorsa stagione ai 2.390 di quella che sta per aprirsi. L’avvio dell’anno scolastico, però, non è pregiudicato. Tutte le compresenze sono state eliminate e le classi, dalle elementari alle superiori, sono state accorpate. Rispetto alle previsioni poteva andare anche peggio di così. Siamo riusciti a recuperare cento posti alle medie inferiori, abbiamo venti unità in meno. Adesso c’è il problema dei posti che vanno collocati, 4 del personale non docente e due della scuola dell’infanzia. Abbiamo recuperato anche 6 posti per l’alfabetizzazione degli stranieri: li abbiamo sdoppiati e ricavato così 13 mezzi posti. Le criticità ci sono ancora, ma abbiamo contenuto i disagi. Sono state presentate delle richieste alla direzione regionale, vediamo se saranno soddisfatte».
Secondo Francesco Zanaboni, esponente della Rsu all’istituto comprensivo di Lodi Vecchio, iscritto alla Cisl, si tratta di una vera e propria «ecatombe. Da noi avremo cinque insegnanti in meno per lo stesso numero di classi. “Per fortuna” ci sono stati dei pensionamenti - commenta - se no avevamo delle persone che perdevano il posto. Si è trattato proprio di un taglio netto di docenti, così come era stato annunciato. Altro che maestro unico, i bambini delle elementari si troveranno, dappertutto, di fronte a un carosello di insegnanti, anche 4 o 5 per classe. Dietro la parata mediatica del voto in condotta e del grembiulino, la Gelmini ha nascosto il nocciolo del problema: il taglio dei docenti e la dequalificazione della scuola. Quella del ministero è una manovra puramente economica». Tagliando le compresenze, la possibilità di approfondire non ci sarà più. «Ci sono difficoltà a coprire le 40 ore richieste dai genitori - Spiega Zanaboni - figuriamoci se si possono approfondire le materie. I genitori se ne accorgeranno. Anche i tagli degli insegnanti di inglese sono una cosa scandalosa. Non si giustifica neanche dal punto di vista economico». Secondo Zanaboni la qualità dell’insegnamento dell’inglese andrà a carte e quarantotto. «Il governo se la cava - dice - facendo fare un corsetto di 100 ore agli insegnanti. Ma chi non l’ha mai studiato come fa? Io, quando entro in classe, parlo inglese dall’inizio alla fine: i bambini devono imparare a non spaventarsi di fronte a una lingua straniera. L’insegnamento dell’inglese non si può banalizzare con l’acquisizione di 2 o 3 termini. Dall’anno scorso hanno obbligato gli insegnanti precari a firmare un accordo nel quale questi si dichiaravano disponibili a frequentare il corso d’inglese. Che scandalo. Sta passando l’idea che alle elementari basta imparare a scrivere, fare di conto e apprendere 2 o 3 parole d’inglese. Questa è la pedagogia moderna imposta dalla riforma».
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