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venerdì 13 novembre 2009

Una goccia nel mare dei bisogni

Sono stati finanziati 110 progetti per oltre 4 milioni di euro, ma dal Lodigiano erano arrivate richieste per 24 milioni. «Gli immensi bisogni sociali del territorio». L’allarme di Castellotti, presidente della Fondazione Banca Popolare.
Rassegna stampa - Il Cittadino, 13 novembre 2009.

Una goccia nel mare dei bisogni. La Fondazione della Banca Popolare di Lodi ha provveduto a finanziare 110 progetti, riversando sul territorio lodigiano una cifra ingente, pari a 4 milioni e 207 mila euro. Ma non sono stati sufficienti, neppure in minima parte, perché in occasione del primo bando della sua storia, alla Fondazione della Popolare sono stati presentati qualcosa come 174 progetti, con richieste di finanziamento pari a 24 milioni di euro.
Duccio Castellotti, presidente della Fondazione, lancia un grido d’allarme: attenzione - dice - la spesa sociale sta esplodendo, e gli enti pubblici non ce le fanno più ad affrontarla. Castellotti ha parlato chiaro l’altra sera, a un incontro organizzato dal Lions Lodi Host presso il ristorante Isola Caprera.
A fare gli onori di casa, il presidente del club, Adriano Landi. L’accoppiata tra i due “vecchi” sindacalisti – il dottor Landi per tanti anni presidente dell’Ordine dei medici di Lodi e Castellotti per altrettanto tempo leader e manager della Coldiretti – si è rivelata vincente. In sala c’era lo stato maggiore della Popolare: l’amministatore delegato Maurizio Di Maio, il direttore generale Luigi Negri, il direttore generale della Popolare di Crema Paolo Landi, numerosi consiglieri dell’istituto bancario, tra cui Ambrogio Sfondrini, Angelo Biasini e Gianluigi Corsi. A rappresentare la Provincia di Lodi, due assessore: Maiocchi e Capezzera. Tra i presenti anche il notaio Piercarlo Mattea, rappresentante lodigiano della Fondazione Cariplo.
La relazione di Castellotti, tenuta a braccio, ha catalizzato l’attenzione dei presenti. Il presidente della Fondazione della Banca Popolare ha snocciolato una serie di numeri e di cifre eloquenti. Nel settore dell’assistenza sociale e sanitaria sono stati finanziati 30 progetti, per un totale di 1.696 mila euro; per il culto 22 progetti per 720 mila euro; per l’educazione 12 progetti per 155 mila euro; per l’istruzione 14 progetti per 267 mila euro; per la ricerca scientifica 3 progetti per 975 mila euro; per la ricreazione 29 progetti per 394 mila euro. Ma queste cifre non sono sufficienti a fornire uno spaccato vero di come la Fondazione è riuscita a interagire con il territorio. Castellotti ha ricordato il grande sforzo compiuto per sostenere il potenziamento del polo universitario di Lodi, un centro di eccellenza che sta catalizzando l’interesse dei ricercatori. L’espansione del polo universitario ha trovato nella Fondazione della Banca Popolare un significativo compagno di viaggio, con la realizzazione di una sala chirurgica robotica che è la prima di questo tipo presente in Europa.
E sempre Castellotti ha dedicato una parte del suo intervento anche al considerevole impegno svolto a livello culturale. In questi mesi è stato acquistato un corposo numero di documenti della poetessa Ada Negri, impedendo che andassero dispersi in un’asta pubblica. La Fondazione intende infatti riunire tutto ciò che Lodi possiede di Ada Negri, dal materiale dell’associazione Poesia la vita (capofila del progetto) a quello di proprietà del Comune di Lodi, con lo scopo di metterlo a disposizione degli studiosi. Un’altra idea è quella di riunificare tutto ciò che si possiede di Tiziano Zalli, mettendo insieme i documenti della Banca Popolare di Lodi con quelli conservati presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso. C’è l’esigenza di valorizzare il materiale di Maria Cosway rendendolo visibile in una grande mostra tematica. Lo stesso discasi per un progetto finalizzato alla valorizzazione della figura di Paolo Gorini e dei suoi studi scientifici.
Il presidente della Fondazione della Popolare si è dimostrato molto preoccupato per le pressanti richieste avanzate da tutto il territorio nel settore sociale. Gli enti, le istituzioni e le associazioni che si occupano di queste problematiche hanno sempre di più i bilanci in rosso, e la situazione è destinata a peggiorare in un immediato futuro. Questo territorio – ha detto – non reggerà più di fronte al mare dei bisogni e all’impennata dei costi. A tale proposito Castellotti ha più volte ribadito la necessità che si incominci a lavorare insieme. Ha auspicato, ad esempio, che le tredici case di riposo del Lodigiano non si limitino a lavorare in rete, ma mettano insieme le proprie forze per abbattere i costi di gestione delle singole strutture.
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