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sabato 21 novembre 2009

Ma Brunetta non è lodigiano

I dipendenti a casa spiccano a Casale e Codogno mentre calano a Sant’Angelo e San Giuliano. Lodi, la “cura Brunetta” non incide. Nel 2009 in crescita le assenze per malattia nei comuni.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Cristina Vercellone, 21 novembre 2009.

Nemmeno il ministro Brunetta può fermare l’influenza. La tradizionale tabella diffusa dal ministero della funzione pubblica questa volta segna un aumento dell’assenza dagli uffici. Il confronto tra ottobre 2008 e ottobre 2009 parla di un aumento della malattia del 28,3 per cento. Questo, nonostante gli interventi sulla busta paga effettuati da Renato Brunetta e ampiamente contestati per illegittimità da sindacati e lavoratori. Secondo i dati, che però vengono diffusi solo con le percentuali e quindi senza la possibilità di fare un confronto reale, nel Lodigiano hanno resistito all’influenza solo i comuni di Sant’Angelo e San Giuliano. Nei palazzi municipali di queste due città, infatti, nell’ottobre 2009 l’assenza per malattia è calata rispettivamente del 62,3 e del 51 per cento, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Calo delle assenze anche a palazzo San Cristoforo: la differenza, infatti, è del 5 per cento. Nelle restanti realtà, invece, il 2009 è l’anno nel quale i lodigiani e i cittadini del Sudmilano si sono ammalati di più. Il record di assenze si è registrato nel comune di Casale, dove la variazione tra ottobre 2008 e 2009 è stata addirittura del 97,7 per cento, cioè le assenze sono quasi raddoppiate. Boom di assenti anche nel municipio di Codogno: qui nel 2009 le assenze sono state dell’84,1 per cento in più. «Abbiamo 120 dipendenti - spiega il sindaco Emanuele Dossena -. Sicuramente il personale è stato decimato da malattie di stagione». Nel comune del capoluogo, invece, la differenza si è limitata al 59,1 per cento. Più ammalati anche tra i lavoratori che si occupano di sanità. All’Azienda ospedaliera di Melegnano gli ammalati, nel mese di ottobre 2009, sono stati il 41 per cento in più e in quella di Lodi il 25,3. All’Asl, invece, la differenza si è limitata al 7,6. Quella di ottobre è comunque la terza variazione di segno positivo dopo l’incremento di agosto e di settembre, mentre il ministero si attendeva un assestamento del fenomeno. «Il recente trend crescente delle assenze per malattia - fa sapere il ministero in una nota - può avere diverse spiegazioni: aumento del rischio malattia, aggiustamento dei comportamenti individuali e ripresa dei comportamenti opportunistici. Nei due mesi estivi, infatti, non si sono registrati eventi epidemiologici di rilievo, mentre a ottobre il picco influenzale ha interessato soprattutto la popolazione più giovane. Le variazioni fortemente positive si sono verificate in un periodo nel quale sono state ripristinate le originarie fasce orarie di reperibilità, meno stringenti di quelle applicate fino a giugno 2009, con possibili effetti sulla propensione all’uso della malattia per motivi opportunistici. La riforma Brunetta prevede importanti novità in materia di assenze per malattia: possibilità data al ministro di modificare le fasce orarie di reperibilità per il controllo medico; digitalizzazione dell’attività di certificazione dello stato di malattia da parte del medico; responsabilizzazione dei dirigenti, con sanzioni disciplinari nel caso di mancata vigilanza. Per scoraggiare fin da subito una ripresa dei comportamenti opportunistici, Brunetta ha firmato un decreto nel quale vengono indicate nuove fasce orarie di reperibilità (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18) entro le quali devono essere effettuate le visite mediche di controllo».
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