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sabato 21 novembre 2009

Firmato l'accordo che mette la parola fine

Fombio. Un’agenzia si occuperà del reinsediamento industriale del sito. Siglata l’intesa anche alla Nilfisk di Guardamiglio. Accordo raggiunto sul futuro dell’Akzo. Cassa integrazione di due anni e buonuscita fino a 50mila euro.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 21 novembre 2009.

Fombio - Due anni di “cassa” con integrazione salariale, bonifica dell’area, assunzione di un’agenzia che favorisca il reinsediamento industriale del sito, attività di collocamento per i dipendenti lasciati a casa, anticipo di trattamento di fine rapporto e di parte del bonus, una tantum di 50mila euro lordi. È stato firmato ieri sera tra azienda e sindacati l’accordo che mette la parola fine alla difficile trattativa intavolata per far fronte alla crisi Akzo Nobel.
Dopo mesi di incontri e rassicurazioni, a metà settembre i lavoratori della Akzo Nobel di Fombio avevano rilevato nella rete Intranet aziendale un documento che indicava le tappe per la dismissione entro l’anno del sito produttivo. Messa alle strette, la multinazionale delle vernici pochi giorni dopo era costretta finalmente ad ammettere il piano che si stava portando avanti da mesi e che prevedeva la chiusura definitiva della fabbrica per giugno 2009.
Da allora, nessun tentativo è riuscito a far tornare sui suoi passi, nemmeno parzialmente, la multinazionale olandese che ancora al tavolo di crisi convocato dal ministero due settimane fa si era detta disponibile a trattare su tutto, tranne che sul mantenimento di unità produttive a Fombio. Almeno su questo è stata di parola. Chiarita in maniera definitiva l’impossibilità di mantenere i posti di lavoro, i rappresentanti dei lavoratori e i segretari provinciali dei chimici di Cgil, Cisl e Uil, che si erano impegnati pure in uno sciopero della fame pur di sensibilizzare l’azienda a restare, hanno cominciato solo una settimana fa a intavolare un accordo difensivo per i 185 dipendenti. Quello di ieri doveva essere il secondo di tre incontri programmati, ma ormai la trattativa era composta: raggiunta una bozza di accordo già in tarda mattinata, nel pomeriggio si è tenuta l’assemblea dei lavoratori che ha votato a stragrande maggioranza a favore della firma. Solo poco più di una dozzina sono stati i contrari.
I dettagli dell’accordo saranno resi noti lunedì, ma in sostanza i lavoratori hanno ottenuto tutto quello che avevano chiesto: richiesta di due anni di cassa integrazione con integrazione salariale, bonifica dell’area e assunzione di un’agenzia che cercherà nuovi possibili industrie da insediare, outplacement (attività di supporto alla ricollocazione professionale) dei lavoratori e ricollocamento fino a 60 unità su base volontaria in altre aziende del gruppo, anticipo del trattamento di fine rapporto e anticipo parziale del bonus, bonus finale da 50mila euro o da 30mila euro per chi volesse uscire subito dall’azienda.
«Per questa parte di trattativa c’è soddisfazione perché abbiamo ottenuto tutto quello che avevamo chiesto - dice Gianpiero Bernazzani segretario della Femca Cisl -. Non possiamo però dimenticare che la cosa più importante, il mantenimento di alcune attività produttive a Fombio, era stata tolta dal tavolo già in precedenza, e quella decisione brucia ancora».
Nilfisk advance. Intanto sempre ieri è stato siglato l’accordo per la cassa integrazione straordinaria di un anno alla Nilfisk Advance di Guardamiglio. La cassa, che partirà lunedì 30 novembre, è stata concordata per un massimo di 38 lavoratori a rotazione: in totale saranno coinvolti dal provvedimento 92 dipendenti. Giovedì sindacati e responsabili aziendali avevano avuto un incontro per definire gli ultimi dettagli della cassa straordinaria e approfondire il piano industriale della multinazionale danese che a Guardamiglio conta 171 occupati.
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