Ma le difficoltà economiche non mettono in dubbio la vitalità degli imprenditori non italiani, in aumento del 3,6 per cento. La crisi mette in ginocchio gli stranieri. Nel 2009 taglio del 41 per cento alle assunzioni di immigrati.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Greta Boni, 17 settembre 2009.
La crisi non ha guardato in faccia a nessuno e anche gli stranieri hanno dovuto pagare un prezzo salato. Secondo una previsione formulata dalla Fondazione Leone Moressa, alla fine del 2009 le imprese della provincia di Lodi avranno ridotto del 41,3 per cento le assunzioni (non stagionali) di immigrati, un dato che a livello nazionale sale a 46,9 per cento. Se si considerano le assunzioni nel loro complesso, non solo quelle riferite al personale straniero, nel Lodigiano a fine anno i posti di lavoro saranno calati del 28,8 per cento rispetto al 2008.
«La crisi ha senza dubbio influito sulle dinamiche occupazionali dell’ultimo anno, colpendo in misura maggiore la componente “più debole” della forza lavoro: gli stranieri - commentano dalla Fondazione -. Questo non ha però impedito agli immigrati di mettersi in proprio avviando nuove attività autonome. Lo spirito imprenditoriale non è stato quindi intaccato dalle difficoltà economiche contingenti, evidenziando quella determinazione che diventa necessaria per un auspicabile processo di integrazione».
I sindacati non sono stupiti dall’analisi. «Può darsi che questa previsioni diventi realtà - afferma Mario Uccellini, segretario provinciale della Cisl -, anche se per il momento la percentuale è inferiore. Molti stranieri lavorano nel settore della logistica e dei trasporti, che come è noto è in difficoltà. Altri sono impiegati in agricoltura, ma in questo comparto c’è una maggiore stabilità. Poi ci sono colf e badanti, ma lì il problema è diverso e riguarda la loro regolarizzazione».
Fabrizio Rigoldi, segretario provinciale della Uil, sostiene che il quadro delineato dalla ricerca corrisponde alla realtà: «È un dato confermato - afferma -, emerso anche in occasione del convegno che si è tenuto ad aprile in provincia sui dati occupazionali. Molti stranieri si sono rivolti al sindacato per avere informazioni sul fondo anti crisi, in ogni caso è una questione trasversale a più settori, fra i più colpiti il metalmeccanico e l’artigianato».In tutte le province italiane i flussi di assunzione sono diminuiti, mostrando nella maggior parte dei casi contrazioni anche nel numero di stranieri. Le uniche due eccezioni sono Savona e Viterbo, che risultano essere i soli centri in cui si registra un aumento rispetto allo scorso anno nel numero di assunzioni di immigrati (rispettivamente +9,0 per cento e +28,9 per cento).Nonostante i numeri poco rassicuranti, c’è un elemento che fa ben sperare: la vitalità degli imprenditori stranieri non è stata scalfita dalle difficoltà economiche. Nei primi mesi del 2009, in tutta Italia, la squadra di coloro che ha deciso di fondare un’attività è cresciuta del 2,4 per cento. A Lodi, però, la performance è migliore, gli imprenditori non italiani sono saliti del 3,6 per cento.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.