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giovedì 17 settembre 2009

Afghanistan. La coerenza del centrosinistra

Finocchiaro, Profondo dolore ma serve una seria riflessione.

"Intervengo a nome del Pd prima di tutto per partecipare del dolore profondo per l'evento tragico che ha colpito i rappresentanti delle nostre Forze Armate di stanza in Afghanistan. Mi permetto, in questa occasione, di avanzare anche qualche proposta al governo e alla maggioranza". Lo ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, nel suo intervento nella discussione in aula successiva alla relazione del ministro La Russa. Si ricorderà che il mantenimento della presenza militare in Afghanistan è stato voluto e rafforzato durante il governo Prodi. "La questione della nostra presenza in Afghanistan è concordata attraverso il meccanismo della decisione parlamentare e di fronte a questa responsabilità il governo e la maggioranza hanno il dovere del confronto con l'opposizione. Credo che dovremmo perciò affrontare una discussione in Parlamento che sia meno rapsodica di quanto non accada di solito sulle missioni internazionali e sull'Afghanistan e, mi permetto di dire, anche alla presenza del ministro degli Esteri".
"Molti fatti politici sono maturati in questo Paese - ha continuato Anna Finocchiaro -. Il più evidente, quello che abbiamo davanti agli occhi, sono le elezioni, le contestazioni dell'Unione europea, la conferenza stampa del presidente Karzai e qualche ora dopo l'attentato che ha colpito il nostro contingente. È di un mese e mezzo fa la lettera che i governi di Germania, Gran Bretagna e Francia hanno indirizzato al segretario generale dell'Onu per chiedere una conferenza internazionale da svolgersi entro l'anno proprio sull'Afghanistan, la politica dell'amministrazione statunitense sta registrando modificazioni evidenti rispetto a quella che era stata la politica dell'amministrazione Bush. Tutti fatti politici che ovviamente determinano e condizionano la nostra presenza negli organismi internazionali, le nostre determinazioni, ma soprattutto offrono all'Italia uno spazio politico di rilievo internazionale per potere, su questi percorsi di decisione, interferire e veramente co-decidere".
"La morte di 6 persone è sempre un fatto che appare deserto, infecondo. Lo spegnimento di una vita è in sé la cessazione di una fecondità. Io mi auguro però che, proprio la responsabilità di fronte a queste morti, a questi ferimenti e anche al rischio e alla paura che è un sentimento assolutamente umano e che si ha sempre insieme al coraggio perché sia coraggio vero, ci spinga oggi non solo a commemorare questi morti e a stringerci vicino alle Forze Armate italiane e ai familiari di questi morti. Questa responsabilità - ha concluso Anna Finocchiaro - deve spingerci a cercare di imprimere alla nostra azione in Afghanistan e nelle missioni internazionali di pace, sia sul versante delle politiche militari che sono affidate al ministro La Russa, ma anche sul versante della politica internazionale che è affidata al ministro degli Esteri e alla Presidenza del Consiglio, una rotondità, una compiutezza, un approfondimento, una serietà che valgano all'Italia il ruolo e la gratitudine che le spettano per il sacrificio che sta compiendo, ma anche un ruolo e una forza e una capacità di co-decisione negli organismi internazionali che talvolta ci è apparsa appannata".
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