Il caso Torre del Greco.
Rassegna stampa - il manifesto, Arturo Scotto (Sinistra e libertà, 10 ottobre 2009.
Caro Di Pietro, perché ti opponi tanto a Berlusconi e governi insieme al Pdl?
Italia dei valori e Pdl governano insieme. Impossibile? No. Torre del Greco, la quarta città della Campania, è amministrata da una giunta sostenuta proprio dal partito di Di Pietro e quello di Berlusconi.
Il comune è stato negli ultimi due anni e mezzo il laboratorio di un esperimento che resiste ancora oggi. Questo inedito patto di potere è nato dalla scelta da parte del centrosinistra di non candidare a sindaco Ciro Borriello, specialista in chirurgia plastica già deputato di Forza Italia, transitato nell'Udeur e infine candidato alle politiche del 2008 dai dipietristi. Un cursus honorum simile a quello di Sergio De Gregorio, leader di «Italiani nel mondo».
Eletto sindaco nella primavera del 2007, Ciro Borriello lascia l'Idv - che comunque mantiene due assessori in giunta - e salta di là, partecipando alla costituente della Pdl. Per lui è un ritorno all'ovile che non pregiudica, in ogni caso, la stabilità dell'amministrazione.
Già nel luglio di quest'anno, di fronte al silenzio imbarazzato dell'opposizione in consiglio comunale, ho rivolto alcune domande ad Antonio Di Pietro e al responsabile regionale dell'Idv Nello Formisano: «Come è conciliabile la linea antiberlusconiana dei dipietristi con la permanenza in una giunta di centrodestra?».
Una scelta così in controtendenza rispetto ai proclami nazionali e getta come minimo un'ombra sulla coerenza dell'ex pm. Derubricarla esclusivamente a una dinamica locale, infatti, sarebbe un errore. Il capogruppo della Pdl Luigi Russo, nonché candidato alle ultime elezioni provinciali e braccio destro del sindaco, è stato condannato in primo grado - poco più di un mese fa - a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e 4 di reclusione per reati contro la pubblica amministrazione. Non solo non ha avuto la sensibilità di dimettersi da solo, ma neppure gli altri (sindaco, Pdl, Idv e Pd) hanno avuto la forza di chiederglielo.
Nel comune intanto si perpetua il «familismo»: gran parte degli incarichi pubblici già da due anni vanno a parenti del sindaco e dei consiglieri. Come se non bastasse il sindaco ha appena nominato come nuovo assessore un fratello di un consigliere, Maida, esponente del movimento di De Gregorio. Più in generale, la qualità della giunta è mediamente , salvo rare eccezioni , di modesto profilo. Basti pensare che alla pubblica istruzione c'è un'assessora, Virna Bello detta la «braciolona», "famosa" alle cronache per aver frequentato le feste di Villa Certosa, come documentano diverse fotografie pubblicate dall'Espresso.
Da deputato chiesi alla magistratura di far luce sulla vicenda di Franco Antifono, primo dei non eletti dell'Italia dei Valori. Ancora oggi tutto tace: nessuno sente il bisogno di sapere perché Antifono dichiarò che fu indotto a ritirare un suo ricorso che avrebbe determinato la caduta dell'Amministrazione in seguito a minacce e promesse di ricompensa. Denunciai la vicenda in una lettera pubblicata a luglio su diversi giornali di Napoli. E Formisano intervenne dandomi ragione e preannunciando che presto tale anomalia sarebbe stata corretta.
A metà settembre l'Italia dei valori locale ha lasciato gli assessori in giunta e dichiarato che il rapporto con il sindaco Borriello si sarebbe interrotto qualora quest'ultimo avrebbe scelto di candidarsi alle regionali di marzo, tralasciando così la guida della città. La risposta del sindaco è stata poco più che un'alzata di spalle. Dunque il quadro politico è lo stesso. L'Idv resta in maggioranza e in giunta.
p.s. È di questi giorni il plauso del sindaco alla possibile candidatura del noto Nicola Cosentino (sottosegretario all'Economia) a presidente della regione del Pdl...
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