Petizione contro la moschea in via Adda.
Rassegna stampa.
Firme contro la moschea di via Adda, ma è probabile che i fedeli islamici in quel posto non vadano mai. I residenti delle palazzine nei pressi delle quali dovrebbe essere trasferito, fino al 21 settembre prossimo, il centro di preghiera islamico stanno firmando una sottoscrizione da presentare nei prossimi giorni sul tavolo del sindaco Flavio Parmesani per ribadire con forza il loro «no» alla decisione dell’amministrazione municipale di centrodestra di prevedere, nel piccolo magazzino «incastrato» tra le case, il centro di preghiera almeno fino al termine del mese sacro del Ramadan.
I sottoscrittori sono almeno una ventina e ribadiscono che quel luogo non è adatto per ospitare un centro di culto, essendo privo di allacciamenti per l’acqua, servizi igienici, luce. Inoltre, essendo una struttura annessa alle abitazioni, l’eventuale arrivo della moschea dovrebbe essere sottoposta ai regolamenti condominiali. Infine, si legge nella nota sotto la quale vengono raccolte le firme, che non si esclude nemmeno la possibilità di una protesta pubblica in piazza. Intanto, ieri nessun operaio era ancora arrivato per sgomberare il deposito e la circostanza suona strana. Infatti, secondo una fonte, il Comune starebbe stringendo i tempi per una soluzione definitiva che faccia tramontare l’ipotesi provvisoria di via Adda, già fortemente contestata. «Una proposta definitiva che salvi capra e cavoli. Ma se non si trovasse in tempi stretti, fino alla fine del Ramadan, i fedeli andranno in via Adda«, ribadisce la fonte. I musulmani casalesi si starebbero orientando su due ipotesi, avendo a disposizione una discreta somma da investire: secondo indiscrezioni, l’attenzione si starebbe rivolgendo verso un capannone presso il polo produttivo Mirandolina a Codogno o a Somaglia. Ieri l’assessore ai lavori pubblici Luca Peviani ha ribadito che «si sta lavorando per una soluzione positiva per tutti», confermando la linea del silenzio fino al termine della vicenda.
Ferdinando Fanchiotti (Pd) ha invece rilanciato un’altra dichiarazione provocazione. «Mi chiedo se anche gli spazi della Chiesa Evangelica di viale Cappuccini sono a norma rispetto alla legge del 2005 o se, anche in quel caso, la destinazione d’uso non è ancora stata cambiata». Molto critico il consigliere di opposizione Leopoldo Cattaneo del Partito comunista dei lavoratori. «È stata una decisione maldestra, fatta male oltre che di stampo razzista - spiega Cattaneo - hanno dovuto far vedere che facevano qualcosa, nascondendo quello di importante c’è da affrontare. L’occupazione, la gestione del teatro, gli insediamenti produttivi, le buche sulle strade, il bilancio? Dicano cosa vogliano fare su queste tematiche».
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