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martedì 1 settembre 2009

Tutti contro Feltri il maligno

Il cardinale Dziwisz: preoccupante decadimento morale.
Tettamanzi: "Confermo stima e gratitudine per il giornalista".
A Boffo la solidarietà del Papa.
I vescovi: avvertimento mafioso.

Rassegna stampa - Repubblica.it, Orazio La Rocca.

Città del Vaticano - Tra i tanti messaggi di stima ricevuti in questi giorni da Dino Boffo per gli attacchi de Il Giornale, ce n'è uno che il direttore di Avvenire ha accolto con particolare emozione: la solidarietà di Benedetto XVI. Boffo - secondo una agenzia di stampa e fonti riservate vaticane - ha ricevuto la solidarietà del Papa dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il quale domenica scorsa al telefono gli avrebbe detto che Ratzinger è stato subito informato del suo caso fin dal primo momento e che gli sta molto vicino.
Solidarietà, dunque, non "casuale" per Boffo, il quale oggi su Avvenire tornerà a rispondere a Vittorio Feltri con un secondo ampio articolo dopo l'editoriale, accompagnato da altre lettere di solidarietà giunte in redazione. Il giornale cattolico dedicherà 3 pagine all'autodifesa del direttore che dovrebbe, tra l'altro, parlare sia delle lettere anonime di cui è stato vittima in passato, che della vicenda del 2001 dalla quale sarebbe poi scaturita la decisione di arrivare al patteggiamento al Tribunale di Terni. Il caso Boffo-Feltri, comunque, continua a tenere sempre alta l'attenzione di vescovi e cardinali. Anche dall'estero. Più precisamente, dalla Polonia, da dove guarda con molta "apprensione" al nostro paese il successore di Giovanni Paolo II alla diocesi di Cracovia, il cardinale Stanislao Dziwisz, che di Wojtyla è stato segretario per 40 anni. "È veramente preoccupante - confida Dziwisz - il decadimento morale a cui sta precipitando l'Italia per il comportamento di alcuni importanti leader politici". Il cardinale, che nega di aver ricevuto in passato dossier anonimi su laici o ecclesiastici, non nasconde la "meraviglia" per come Feltri sta trattando il collega Boffo: "È la prima volta che un giornale cattolico viene attaccato con tanta violenza. Eppure - puntualizza lo storico segretario di Wojtyla - una volta, ai tempi di Indro Montanelli, Il Giornale era un quotidiano molto serio". Anche il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, si mostra "mortificato" per quanto sta accadendo al direttore di Avvenire. Nell'esprimergli "stima e umana gratitudine", Tettamanzi conferma - come già fatto dall'arcivescovo di Firenze ed ex segretario generale Cei Giuseppe Betori - di aver "ricevuto e cestinato subito nei mesi scorsi lettere anonime e diffamatorie contro Boffo arrivate nella curia milanese". La stessa cosa ha fatto il vescovo di Macerata Claudio Giuliodori, presidente della Commissione cultura e comunicazioni sociali della Cei ed ex portavoce del cardinale Camillo Ruini. "Esprimo tanta solidarietà, stima e gratitudine a Boffo e, quanto alle lettere anonime - specifica Giuliodori - mi unisco a quel che ha già detto da monsignor Betori che si tratta di spazzatura che merita di essere buttata solo nella spazzatura".
Ma tra i vescovi ieri c'è stato anche chi ha rasentato l'ombra delle dimissioni per Boffo. Almeno è stato così interpretato un intervento di monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, che però ha subito rettificato spiegando di "non averlo mai chiesto" e che avrebbe "solo detto che le decisioni sul futuro della direzione di Avvenire spettano in coscienza solo a Boffo, che stimo e apprezzo, e a chi lo ha nominato". Per il resto, "gli attacchi di Feltri - accusa Mogavero - vanno definiti solo per quello che sono: avvertimenti mafiosi". Feltri, infine, su eventuali cambiamenti di direzione ad Avvenire dice che "sono decisioni che spettano solo alla Chiesa".
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