Un'ovazione ha accolto ieri sera - ci dicono le agenzie - la proiezione al pubblico di "Videocracy", il docu-film del regista italo-svedese Erik Gandini. Un successo confermato dalle code lunghissime e dalla ressa per entrare, tanto che alla fine, per accontentare tutti, lo staff della Mostra del Cinema ha dovuto organizzare una visione fuori programma a tarda notte. Un successo inatteso, dunque, che ha stupito lo stesso Gandini. "Non me lo aspettavo - ha detto il regista - perché questo è un film che è partito come un progetto per la Svezia, realizzato per fare vedere ai miei amici alcune cose che mi preoccupano molto dell'Italia: il fatto che abbia ottenuto riscontro anche qui è proprio una sorpresa totale".
Il documentario di Gandini racconta tre decenni della tv commerciale e si focalizza sui nefasti effetti culturali prodotti nella societè italiana. Proiettato come evento congiunto della Settimana della Critica e delle Giornate degli Autori, "Videocracy" è stato dunque il film-evento della giornata al Lido, oscurando anche la passerella di Viggo Mortensen, applaudito inteprete ieri del film di John Hillcoat "The Road", dall'omonimo romanzo del premio Pulitzer Cormac McCarthy.
Il video sotto propone il trailer del film che la Rai e Mediaset si sono rifiutate di mandare in onda.
Come è scritto sul sito Fandango.it, in una videocrazia la chiave del potere è l'immagine. In Italia soltanto un uomo ha dominato le immagini per più di tre decenni. Prima magnate della TV, poi Presidente, Silvio Berlusconi ha creato un binomio perfetto caratterizzato da politica e intrattenimento televisivo, influenzando come nessun altro il contenuto della tv commerciale in Italia. I suoi canali televisivi, noti per l'eccessiva esposizione di ragazze seminude, sono considerati da molti uno specchio dei suoi gusti e della sua personalità.
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