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martedì 8 settembre 2009

In attesa d'un vero salto di qualità

Squadre speciali per le grandi pulizie.
Ma da noi non saranno inviate.

Rassegna stampa - Il Giorno di oggi, Tiziano Troianello.

Trenitalia tenta la riscossa. Ma nel Lodigiano ancora timidamente. Dopo anni di disagi e disservizi in cui i pendolari sono stati pesantemente bistrattati, ora le Ferrove dello Stato provano a riscattarsi e pensano un po' a loro. I vertici dell’azienda lo avevano annunciato: «Completata la linea ad Alta Velocità Milano-Napoli penseremo a riqualificare il traffico locale», avevano assicurato. Studenti e lavoratori di tutti i giorni non aspettano altro ed attendono le ferrovie alla prova. Il tentativo di inversione di tendenza, in Lombardia, pare essere scattato ieri. Grazie ad un piano messo a punto con la collaborazione della Regione sono state previste nuove corse, maggiore assistenza al cliente attraverso la presenza dei «berretti gialli», un programma di manutenzione straordinaria ed un adeguamento degli strumenti a disposizione del personale viaggiante. Assai timidi sono in verità i segnali che si registrano nel Lodigiano, terra comunque di «grandi pendolari». In base ai dati ufficiali di Trenitalia infatti sono circa 12 mila e 500 tutti coloro che ogni giorni utilizzano la stazione di Lodi, 6 mila e 500 coloro che accedono a quella di Codogno e 4 mila e 600 quelli che sfruttano lo scalo di Casalpusterlengo. Sulla linea Milano-Piacenza viaggiano 12 mila persone al giorno, sulla Milano-Mantova 11mila e sulla Codogno-Casale-Pavia 1.600. Ma torniamo alle novità. Nel Lodigiano, da ieri sono state inserite nove navette che effettuano il tragitto Codogno-Piacenza e Piacenza-Codogno. Questi treni, previsti dal lunedì al sabato, intendono rendere meno pesanti i disagi provocati dal crollo del ponte sul Po della via Emilia ed offrire un’opportunità in più per tutti coloro che ogni giorno fanno la spola tra basso lodigiano e piacentino.
Sono cinque le navette che vanno verso sud. Partono da Codogno alle 6,20, alle 7,17, alle 8,42, alle 13,10 e alle 19,07, fermano tutte a Santo Stefano Lodigiano ed arrivano a Piacenza mediamente quindici minuti dopo. Quattro sono invece quelle verso nord. Partono da Piacenza alle 6,52, alle 7,43, alle 12,42 ed alle 17,56. «Questo è sicuramente un segnale positivo — commenta qualche pendolare di San Rocco al Porto —. Peccato però non aver fatto uno sforzo in più e, data l’eccezionalità della situazione, non aver creato un punto di fermata straordinaria anche nel nostro paese, sprovvisto di stazione». Ieri, nella giornata d’esordio, sono stati qualche decina coloro che hanno beneficiato del servizio, ma è ipotizzabile che il numero possa crescere con la ripresa di scuole ed università e man mano che nuove persone ne verranno a conoscenza. Per quanto riguarda i berretti gialli invece (dipendenti delle ferrovie che hanno il compito di assistenti di linea per fornire informazioni ai viaggiatori), ne verrà inserito uno solo entro fine mese per le linee su Cremona. Trenitalia e Regione hanno anche predisposto ed attivato squadre per la manutenzione straordinaria preventiva dei convogli. Nessuna opererà nelle stazioni lodigiane. In generale i pendolari del Lodigiano non si lamentano tanto per il numero di treni a loro disposizione ritenuto tutto sommato soddisfacente (sono circa 90 i treni che si fermano ogni giorno a Lodi, 50 a Casale e 60 a Codogno diretti verso tutte le direttrici), quanto piuttosto per le condizioni di viaggio (pulizia, temperatura interna, posti a sedere e ritardi). È su questi terreni che da Trenitalia si aspettano nei prossimi mesi un grosso salto di qualità.
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