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venerdì 21 agosto 2009

Lodi dichiara guerra alla Casale leghista

Quando Lega significa stupida intolleranza o, se si vuole, intollerante stupidità: due articoli su Il Cittadino di Lodi descrivono oggi lo scoppio della bagarre tra il capoluogo e la cittadina della Bassa legadipendente sull'imminente Ramadan. Il primo è di Matteo Brunello.
Il sindaco Guerini attacca il collega Parmesani, intanto i musulmani chiedono al comune l’uso del PalaCastellotti.
La moschea di Lodi rischia di scoppiare.
Per il Ramadan potrebbero arrivare anche gli islamici della Bassa.

Rassegna stampa.

Centinaia di fedeli attesi per il Ramadan. Domani sera alla moschea di Lodi dovrebbero iniziare i riti di preghiera per il mese sacro degli islamici. E dai prossimi giorni potrebbero aggiungersi anche i musulmani della Bassa, dopo l’annunciata chiusura del luogo di culto di Casale. Un gran numero di presenze attese, che rischia di riempire la moschea di via Lodivecchio, con conseguenze su traffico e tranquillità della zona. «Già non ci stiamo noi, e per questo ci stiamo dando da fare per allargare gli spazi a nostra disposizione - spiega Sabri Sashouk, responsabile della comunità islamica di Lodi - per questo credo che con l’arrivo di altre persone la situazione diventerà più complicata. In ogni caso, credo che se anche dovesse chiudere il centro di Casale, molti si dirigeranno a Piacenza e non verranno nel capoluogo lodigiano. Certo, se arriveranno non potremo mandarli via, li accoglieremo». Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, che non ha risparmiato dure critiche al primo cittadino di Casale. In una dichiarazione Flavio Parmesani aveva detto che una soluzione per la preghiera del mese sacro, concordata anche con la comunità islamica di Casale, poteva essere quella di andare a Lodi. E Guerini ha giudicato la presa di posizione «irresponsabile, dal punto di vista istituzionale, e contraddittoria dal punto di vista politico». «La moschea di Lodi, che è luogo privato, rispetta le esigenze e le realtà di un territorio urbano come la città di Lodi - ha spiegato Guerini - per questo non credo possa assorbire una richiesta che va oltre questo bacino di utenza. In più dall’inizio del mio mandato avevo compiuto la scelta di dire no al progetto di una grande moschea in città, che avevo ritenuto sovradimensionata rispetto alla realtà locale e alla sua società. Così, sulla base anche di quella scelta, trovo poco corretto che il luogo di culto di Lodi debba assorbire i fedeli di tutto il territorio. E non accetto una soluzione da scaricabarile sui problemi, come mi pare faccia il sindaco di Casale. E poi cosa dicono su questo aspetto i vari esponenti locali della Lega, i vari Rossi e Segalini, che erano stati tra i primi a bocciare il piano di una nuova grande moschea a Lodi?».
Intanto il centro culturale islamico “Al Fath” della moschea di Lodi ha presentato ufficialmente una richiesta in comune per celebrare la preghiera conclusiva del Ramadan alla Faustina. Nello specifico, si legge nel testo che «la comunità islamica di Lodi e provincia chiede di poter usufruire del palazzetto dello sport per la preghiera di fine Ramadan possibilmente nella mattinata del 20 settembre 2009». Sul tema l’amministrazione comunale ha fatto sapere che, compatibilmente con la disponibilità della struttura, non c’è contrarietà alla concessione dello spazio pubblico. «È già accaduto qualche anno fa e non vedo perché dovrebbero esserci problemi, visto che si tratta di un utilizzo limitato nel tempo - osserva il sindaco di Lodi, Guerini -: altra cosa se avessero chiesto il palazzetto dello sport per un mese intero. Comunque, verificheremo con la Gis la disponibilità».

Casale sceglie la “linea dura”: «I fedeli vadano nel capoluogo»

«Quello spazio non è utilizzabile come luogo di culto. Stiamo cercando soluzioni alternative per il mese del Ramadan. Una delle ipotesi suggerite, anche dalla stessa comunità islamica locale, è quella di andare alla moschea di Lodi»: così si esprime il sindaco di Casale, Flavio Parmesani, sulla situazione del locale di via Fugazza, all’incrocio con la via Emilia, adibito a centro per la preghiera musulmana. Come riferito dal primo cittadino di Casale, nello stabile sono state riscontrate irregolarità, tra cui anche un utilizzo non corrispondente alla sua attuale destinazione d’uso. Per questo la chiusura dovrebbe essere ormai questione di giorni. Si pensa ad una breve moratoria, ma il mese sacro per gli islamici (il cui inizio è previsto per domani) dovrebbe essere celebrato altrove.
Il sindaco di Casale ha spiegato di aver ereditato una situazione con «un immobile non idoneo ad ospitare un luogo di culto, per questo sono stati compiuti dei sopralluoghi dall’ufficio tecnico del comune, e l’iter procedurale è quasi completato». Intanto l’amministrazione ha informato di aver già incontrato i vertici della comunità musulmana di Casale, per trovare una soluzione, anche in vista dell’inizio del mese sacro. «Potremmo decidere una proroga di qualche giorno, ma tutto dovrà essere in linea con le disposizioni di legge - riprende Parmesani -: per questo si stanno valutando altre possibilità, tra cui l’ipotesi di Lodi». La chiusura della moschea dunque è attesa e il provvedimento potrebbe arrivare a breve. Si stanno completando gli atti burocratici, ma il quadro per l’amministrazione municipale è già delineato. Tutto questo sulla base di una valutazione delle disposizioni di legge e sulla spinta anche di continue lamentele da parte dei residenti di via Fugazza sull’occupazione del suolo pubblico, sulle difficoltà di parcheggio, sui disagi vissuti dagli abitanti nei momenti d’uso di quello spazio. Si avvicina dunque il momento dello spostamento del luogo di preghiera islamica, ma per ora un’altra soluzione non è ancora stata individuata e tutti potrebbero trasferirsi a Lodi per le invocazioni del Corano.
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