Rassegna stampa - Il Cittadino di oggi.
A settembre dovranno essere valutate le nuove richieste per distribuire ai lodigiani le risorse del fondo di solidarietà. Secondo una prima stima dei sindacati, le richieste che arriveranno sul tavolo saranno più di cento. Mario Uccellini, segretario provinciale della Cisl, ne ha in serbo una sessantina, mentre Domenico Campagnoli, segretario provinciale della Cgil, ne ha una quarantina, ma la cifra potrebbe salire nei prossimi giorni. Tra i lavoratori in difficoltà ci sono stranieri e italiani, persone che non hanno a disposizione ammortizzatori sociali o contratti di solidarietà; il fondo creato dalle istituzioni e dalle associazioni del territorio dovrebbe garantire loro almeno una boccata d’ossigeno. Per alcune famiglie del territorio, che devono arrivare alla fine del mese con un solo stipendio e con dei figli a carico, il contributo rappresenta un’ancora di salvezza. «Il 10 settembre - spiega Sergio Rancati, presidente del Consorzio per i servizi alla persona -, scadrà il termine per la presentazione delle domande, che saranno poi valutate entro il 30 settembre». Fino a questo momento sono state soddisfatte una quarantina di richieste. I sindacati sperano che tutti i sindaci del territorio diano il loro sostegno all’iniziativa, anche perché a settembre aziende e lavoratori dovranno affrontare una situazione difficile. Nelle scorse settimane, la provincia di Lodi ha inviato una lettera ai primi cittadini dei comuni, per chiedere di mettere a disposizione due euro per ogni abitante a favore del fondo. Il documento era firmato dal presidente di palazzo San Cristoforo, Pietro Foroni, dal sindaco del comune di Lodi, Lorenzo Guerini, dal presidente del Consorzio per i servizi alla persona, Sergio Rancati, e dai tre segretari provinciali di Cgil-Cisl-Uil, Domenico Campagnoli, Mario Uccellini e Fabrizio Rigoldi. Tutti i protagonisti si augurano che la risposta del Lodigiano sia positiva, soprattutto perché i segnali della ripresa non sono dietro l’angolo. Anche le associazioni di categoria hanno invocato negli ultimi tempi l’aiuto delle banche, per favorire l’accesso al credito per le imprese.
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