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venerdì 21 agosto 2009

La Regione per l'acqua lodigiana

Greta Boni su Il Cittadino di oggi ci parla di interventi a Sant’Angelo, Castiraga, Salerano, Borghetto e nella Bassa; nei progetti un nuovo pozzo a Mulazzano.
Acqua più buona nel giro di due anni.
Dalla Regione 600mila euro per migliorare gli impianti lodigiani.

Rassegna stampa.

Nel giro di due anni l’acqua che scenderà dai rubinetti lodigiani dovrà essere più buona. Regione Lombardia ha stanziato 628mila euro per gli interventi più urgenti da realizzare sul territorio, il contributo è stato messo nero su bianco nell’ultimo bollettino ufficiale del Pirellone, dove si affronta la questione dell’accordo di programma quadro “Tutela delle acque e gestione integrata delle risosrse idriche”.
Tra l’elenco delle opere più importanti, stilato in base alla segnalazione del territorio, si trova una serie di interventi destinati a migliorare la qualità dell’oro blu negli impianti di trattamento di Salerano, Bertonico, Borghetto, Mairago, Turano, oltre al potenziamento di quelli di Sant’Angelo e Castiraga. In cantiere c’è poi la costruzione di un pozzo a Mulazzano, nella frazione di Quartiano.
Sotto la voce “quarta fase, secondo stralcio”, sono invece segnalati i lavori sugli impianti di Cavacurta e Santo Stefano, per un finanziamento di 391mila euro. In questo caso, l’obiettivo sarebbe quello di ridurre il parametro arsenico nell’acqua, nonostante nel Lodigiano non siano superati i limiti consentiti per legge è necessario che ogni provincia dia il suo contributo a favore della causa.
In realtà, le risorse messe a disposizione non rappresentano una sorpresa per gli addetti ai lavori, perchè erano previste da tempo. «Non si tratta di una novità - fanno sapere dall’Ato, l’Autorità d’ambito di Lodi -, la Regione ha riassestato risorse già previste attraverso un accordo fatto con il ministero dell’Ambiente, per finanziare una serie di opere. Gli interventi sono stati suddivisi in quattro fasi, a seconda dell’erogazione effettuata proprio dal ministero. Le prime tre fasi, in particolare, hanno coinvolto la fognatura e la depurazione: si trattava di lavori urgenti per ridurre il più possibile l’inquinamento dell’Adriatico, in base a quanto deciso dalle direttive comunitarie».
Per poter usufruire delle risorse, però, è obbligatorio avviare tutti le opere entro due anni. E ultimarle nei due anni successivi. «L’obiettivo è quello di migliorare la qualità dell’acqua per gli utenti - sottolineano dall’Ato -, non solo per quanto riguarda il gusto, ma anche per quanto riguarda l’olfatto e la vista».
E a proposito di oro blu, secondo una ricerca dell’Istat dal 2000 al 2008 il consumo di acqua per uso domestico - nel capoluogo di provincia - ha avuto degli alti e bassi. negli ultimi tre anni è passato 72,2 metri cubi per abitanti a 79,8, scendendo poi a 77.
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