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venerdì 4 dicembre 2009

Tutelata una piccola perla di ambiente fluviale

Il Parco Adda Sud compra l'“isola dei pumi”: a Cavenago un’altra oasi verde sotto tutela.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Greta Boni, 4 dicembre 2009.

Cavenago - L'isola dei pumi diventerà uno spazio verde destinato a tutti i lodigiani che amano la natura. Il Parco Adda Sud, infatti, ha deciso di acquistare l’area che si trova tra Cavenago e Corte Palasio per proteggerla e valorizzarla. Si tratta di un’area di oltre 20 ettari che l’Adda ha lasciato in eredità al territorio, dopo la piena del 1976 che cambiò il corso del fiume e fece nascere anche la lanca di Soltarico. «È una piccola perla di ambiente fluviale che vogliamo preservare e lasciare a disposizione di tutti», spiega Riccardo Groppali, direttore dell’ente di tutela che veglia sul corso meridionale dell’Adda. «Il territorio protetto del nostro Parco - afferma il presidente del Parco Silverio Gori - comprende, oltre ai boschi, anche zone palustri che il fiume ha formato nel tempo cambiando percorso, come ad esempio l’Adda Morta, un vecchio ramo nei comuni di Castiglione e Formigara, la Zerbaglia, una zona umida di interesse nazionale nei comuni di Turano, Cavenago e Credera Rubbiano e, appunto, la Morta o lanca di Soltarico in fregio alla quale abbiamo rilevato l’area denominata l’ “isola dei pumi”».
Per raggiungere l’oasi bisogna attraversare un passaggio situato nel territorio di Cavenago, la sua superficie è formata da una zona più secca e da una zona più rigogliosa, quest’ultima si trova vicino al fiume ed è considerata un sito di grande interesse naturalistico. «Per il recupero e la tutela - sottolineano gli specialisti del Parco Adda Sud - cercheremo di seguire le vocazioni delle singole fasce. Quella più arida, ad esempio, non è così comune da trovare nelle nostre zone. Di solito vi si insediano piante grasse come il “sedum”, in questo caso abbiamo però trovato delle infestanti come la “amorfa fruticosa”. Si tratta di una pianta di origine nord-americana che si è acclimatata molto bene in Italia, tanto da occupare le più svariate nicchie ecologiche libere e diventare talvolta infestante. È un arbusto con foglie simili a quelle della robinia, con la quale viene confusa, e fiori abbondanti, di colore violetto e ricchi di polline. Cercheremo di ripulire il terreno - concludono i tecnici del Parco Adda Sud - per lasciare spazio alle essenze autoctone. Mentre per quanto riguarda la fascia bassa, che sarà protetta da una zona tampone larga circa 15 metri e lunga 400 metri, valorizzeremo le piante del nostro territorio che già ci sono come il salice, la quercia, l’olmo o il pioppo bianco».

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