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venerdì 4 dicembre 2009

Treni e Lodigiano: una Provincia da terzo mondo

Pendolari, torna il bonus per i ritardi Ma nessun investimento sulla linea.
Rassegna stampa - Il Cittadino, G.B., 4 dicembre 2009.

L’unica nota positiva è il bonus per i ritardi, tornato finalmente al suo “posto”. La “ricompensa” per aver sprecato troppo tempo lungo i binari è tornata a far parte del contratto di servizio tra Trenitalia e Regione Lombardia, ma non basta per placare l’ira dei pendolari. Il bonus sarà riconosciuto come sconto sull’abbonamento mensile (20 per cento) o annuale (10per cento) per quelle linee che non rispetteranno gli standard di puntualità e di soppressioni fissati.
Il contratto di servizio durerà sei anni e ha un valore di 267 milioni per Trenitalia e 76,9 per Le Nord; la Regione assicurerà 110 milioni di risorse in più.
Il consigliere regionale Gianfranco Concordati (Pd) mette in guardia sugli investimenti del futuro, perché sulla Milano-Piacenza non si vedranno presto grossi cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda il materiale rotabile. «Gli impegni sottoscritti rispetto alla linea S1 si sono tradotti in un potenziamento solo nella fascia morbida - afferma -, mentre il nuovo orario penalizza il numero dei convogli a disposizione: bisogna assolutamente chiedere che le cose vengano modificate. Anche per quanto riguarda il materiale rotabile, la Provincia deve farsi sentire, non è pensabile che per gli utenti che vivono a sud della Lombardia non siano previsti investimenti, mentre quelli già previsti siano in ritardo. Le risorse non arriveranno prima di tre anni». Concordati sottolinea che l’età media dei treni in circolazione sulla tratta - una delle più importanti in tutta la regione - è di 28 anni.
Il Pd, che nei mesi scorsi aveva insistito affinché i pendolari avessero diritto a un abbonamento gratuito per almeno un mese come ricompensa per i disagi subiti, è riuscito a portare a casa qualche compensazione. Nel frattempo, il bonus per i ritardi è tornato in vigore, ma il consigliere regionale sostiene che le rilevazioni sui ritardi non dovrebbero essere effettuate dalle Ferrovie.

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