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mercoledì 4 novembre 2009

Pendolari, rabbia alle stelle

Guasto ai binari: per i pendolari un altro viaggio da “disperati”.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Greta Boni e Paola Arensi, 4 novembre 2009.

Qualche pendolare ha ancora la forza di riderci su. Per la maggior parte dei viaggiatori, però, l’ennesima sfilza di ritardi ha fatto salire la rabbia alle stelle. Nella serata di ieri, infatti, i più fortunati hanno impiegato “solo” 30 minuti in più per arrivare a casa. Ma c’è anche chi ne ha dovuti collezionare 50 o 60. Tutta colpa di un guasto elettrico che si è verificato nella stazione di Milano Rogoredo.«Sul tabellone ho dato un’occhiata ai ritardi accumulati dai convogli intorno alle 18.20 - spiega Alessandro Grecchi, il poeta pendolare -, era segnalato un guasto elettrico alla stazione di Rogoredo, per questo tutti i treni che viaggiavano verso sud erano fermi e creavano un imbuto. Si trattava dei treni in partenza da Rogoredo, Lambrate o Sesto San Giovanni. Il convoglio 20425, per esempio, in partenza da Milano Garibaldi, aveva 50 minuti di ritardo, mentre il 20427, in partenza da Milano Lambrate, ne aveva 50. Dopo dieci minuti ne sono stati segnalati solo 30, i convogli successivi ne avevano 20, poi 10, poi 5, forse perché nel frattempo qualcuno stava risolvendo il guasto».
Alcuni lodigiani sono partiti da San Donato alle 17.30, ma si sono fermati alla stazione di Tavazzano solamente alle 18.25, dopo un’ora di viaggio. E non erano nemmeno al capolinea. «Naturalmente si può immaginare quanto potessero essere affollati i treni - aggiunge il poeta pendolare -, non appena ne arrivava uno tutti ci salivano sopra, creando una gran confusione, non si capiva più nemmeno quale fosse il treno da prendere. La cosa stupefacente - conclude Grecchi - è che il messaggio automatico delle Ferrovie dello Stato recitava la classica frase “ci scusiamo per il disagio”, ma disagio, per il buonsenso e persino per il dizionario, è semmai di 10, 15 minuti, in questo caso ce n’erano 50: una tragedia. La frase esatta sarebbe stata “ci scusiamo per la tragedia”». E tutto mentre ogni sera, alla tv, i pendolari si trovano davanti lo spot dell’alta velocità. Una freccia rossa che non incontra la loro simpatia.
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