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mercoledì 25 novembre 2009

Mille contro una, e ben distinte

Pd, mille piazze per l’alternativa l’iniziativa. L’11 e 12 dicembre Bersani chiama a raccolta i suoi, una settimana dopo il «no B day» organizzato da Di Pietro.
Rassegna stampa - Avvenire, R.d'A., 24 novembre 2009.

Mille contro una, e ben distinte. Le piazze del Pd prendono le distanze da quella del 5 dicembre, pro­mossa da Antonio Di Pie­tro. Tutte contro il governo Berlusconi, ma con tanti distinguo. E a farli, ancora una volta, sono i democratici, per niente convinti dei metodi dipietreschi e so­pratutto intenzionati a non lasciarsi 'invadere' dal lea­der dell’Italia dei valori, pronto a partecipare anche alle manifestazioni degli alleati. «Noi - ha aggiunto - non ci limiteremo ad an­dare in 1000 piazze, ma cercheremo di creare una occasione di aggregazione e dibattito su delle propo­ste su cui costruire l’alter­nativa al governo».
Ma dopo le parole grosse dell’ex pm contro il Partito democratico, gli uomini di Bersani preferirebbero te­nere i piani e le piazze di­stinti. Questa iniziativa non è alternativa al «no B day» del 5 dicembre, spie­ga la presidente democrat Rosy Bindi. «Siamo con­tenti che il 5 dicembre ci sia questa iniziativa promos­sa dai blogger e dal popo­lo della rete, e sono sicura che molti del Pd parteci­peranno; ma è giusto ri­spettare un’iniziativa pro­mossa dal basso, e per que­sto il Pd farà una propria i­niziativa». Dopo la due giorni dei Cir­coli, il Pd convocherà per il 14 dicembre a Milano 1.000 propri amministratori lo­cali: « Lì – anticipa il vice­segretario Enrico Letta – di­remo no al federalismo del governo fatto a parole, e sì a un federalismo dei fatti». I problemi dei cittadini da­vanti a quelli privati, è la sintesi piddì racchiusa nel­lo slogan: «Sempre i pro­blemi suoi, mai i problemi nostri». «La nostra – dice ancora Letta – sarà una manifestazione costrutti­va» , secondo le promesse iniziali di Pierluigi Bersani, che si presenta agli scon­tenti con un pacchetto di proposte, da contrapporre alle politiche del governo.
L’opposizione in versione Bersani, dunque, prende corpo, in attesa del com­pletamento delle nomine nella Direzione di oggi. An­cora qualche braccio di fer­ro tra le varie anime del partito. E dopo la grande delusione per la mancata nomina di Massimo D’Ale­ma a 'Mister Pesc', resta­no strascichi di polemica, tra chi se la prende con il governo e chi con i sociali­sti europei che corteggia­no il Pd ma poi lasciano so­li i suoi uomini. Respinge le accuse al governo Fran­co Frattini, che passa la palla a Schultz, «vero auto­re del fallimento clamoro­so di D’Alema: sono bugie e tutta l’Europa lo sa», se­condo il ministro degli E­steri. Schulz, però, insiste. il governo italiano «non lo ha sostenuto». Ma obietta l’ex ppi Fioroni: «Bisogna chiarire se il Pd incide nel gruppo europeo».
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